Connect with us

Cronaca

La figliastra come moglie-bambina: in carcere 43enne

L’uomo originario di San Pietro Vernotico era residente con la compagna e la figlia di lei in un Comune dell’hinterland magliese. Il 43enne era già stato in carcere in Germania per uxoricidio. Ora dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e atti sessuali con minorenne

Pubblicato

il

Un uomo originario di San Pietro Vernotico ma residente in un Comune dell’hinterland magliese sa ieri è in carcere con l’accusa di aver maltrattato la propria compagna e abusato della figlia 14enne di quest’ultima.


L’uomo, 43 anni, del quale omettiamo le generalità per tutelare la figlia e la compagna, aveva imbastito la relazione con la sua nuova compagna per via epistolare mentre era in carcere in Germania per uxoricidio.


L’uomo ha avuto nei confronti della figliastra attenzioni sessuali. La piccola avrebbe confidato di essere stata costretta a subire rapporti anali e che l’uomo le chiedeva di “dare baci al suo coso”. Violenze che la bambina ha avuto paura e vergogna a confidare. Quando la psicologa durante l’ascolto protetto le chiede quante volte sia accaduta quella cosa che non vuole raccontare, la bambina ha risposto “alcune volte”.


Non solo il patrigno-padrone aveva in pratica “affidato” alla piccola il ruolo di compagna «come fosse lei la moglie”, imponendole le incombenze domestiche di pulizia e cura della casa o pretendendo che la bambina lo accompagnasse a fare la spesa, imprecando e diventando violento se la madre si occupava della casa al posto suo. Colpendola con schiaffi in faccia e sul sedere, colpi di cinta sulle cosce e sulla schiena, le tirava i capelli, le sferrava calci nella pancia e la apostrofava con parole come piccola troia, bastarda, traditrice, puttana».


«La piccola era divenuta la sua compagna», si legge ancora, la portava con sé «ogni volta che usciva, portandola in campagna anche di sera tanto che mancavano da casa tutta la giornata. E quando rincasavano si assicurava che la bambina non comunicasse con la madre, alla quale era impedito ogni contatto, pena la violenza».

Alla piccola era vietato ogni contatto con l’esterno e a quanto pare le era impedito anche di andare a scuola.


La storia è venuta a galla grazie ai servizi sociali che si sono rivolti alla magistratura, segnalando come le donne, riuscite a scappare, avessero trovato ospitalità in una casa rifugio, grazie all’aiuto del Centro Renata Fonte.


La bambina, dinanzi alla quale il 43enne avrebbe girato nudo per casa e guardato film porno, sarebbe inoltre stata quotidianamente denigrata: «Mongoloide, stupida, non spendo i miei soldi per i libri, tanto non capisce niente».


Il 43enne ora dovrà rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e atti sessuali con minorenne.


Cronaca

Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

Pubblicato

il

A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.

In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.

Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.

Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.

Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.

La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.

Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.

L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Continua a Leggere

Cronaca

A Lido Marini stampavano soldi falsi da spacciare online

Smantellata sofisticata stamperia clandestina di banconote false. Decisiva l’analisi della blockchain per identificare gli autori. Tra gli arrestati c’è un uomo di Lido Marini. Uno dei promotori dell’organizzazione criminale, è stato individuato grazie ad una recensione rilasciata su “Tripadvisor” dove aveva inserito lo stesso nickname utilizzato su Telegram per vendere le banconote false

Pubblicato

il

A conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, i Carabinieri della Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria hanno smantellato una sofisticata stamperia clandestina attiva in Salento e specializzata nella produzione e distribuzione online di banconote false su scala nazionale e internazionale.

L’operazione, condotta con il prezioso supporto della Sezione Cyber del Nucleo Investigativo di Lecce e dei militari dei Comandi Provinciali dei Carabinieri di Lecce, Lodi, Padova e L’Aquila, nonché il supporto di tre Specialist di Europol, ha consentito l’esecuzione di una misura cautelare coercitiva personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, nei confronti di tre persone una delle quali è Micheal Morciano, un 25enne domiciliato a Lido Marini dove è stato trovato un laboratorio di falsificazione.

I fermati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e distribuzione di valuta falsa e autoriciclaggio.

Le indagini, avviate nel corso del 2024, hanno tratto impulso dal costante monitoraggio condotto dagli specialisti della Sezione Criptovalute sui canali Telegram dedicati alla compravendita illecita di valuta falsa, pagata anche tramite valute digitali e criptovalute.

La strategia investigativa si è rivelata vincente grazie all’impiego di avanzate tecniche di analisi della blockchain (la tecnologia blockchain è un meccanismo di database avanzato che permette la condivisione trasparente di informazioni all’interno di una rete aziendale. Un database blockchain archivia i dati in blocchi collegati tra loro in una catena), che hanno permesso ai militari di deanonimizzare con estrema precisione i pagamenti effettuati dagli acquirenti, consentendo così di risalire all’identità degli arrestati e all’intera rete distributiva del denaro contraffatto.

In particolare, grazie all’attività di Open Source Intelligence svolta dai militari, uno dei promotori dell’organizzazione criminale, veniva individuato anche grazie ad una recensione rilasciata su Tripadvisor, dove aveva inserito lo stesso nickname utilizzato su Telegram per vendere le banconote false.

Nel corso delle perquisizioni è stata individuata e smantellata la stamperia clandestina di Lido Marini allestita in ambito domestico, dotata di sofisticate apparecchiature in grado di produrre banconote false di elevatissima qualità tecnica, appartenenti a tre nuove e insidiose classi di contraffazione, come confermato dalle analisi tecniche svolte dal National Analysis Centre (N.A.C.) della Banca d’Italia.

Dalle investigazioni è inoltre emerso che il gruppo criminale stava per ampliare ulteriormente la propria attività criminale, avendo già predisposto un innovativo macchinario di incisione laser per la produzione di monete false da 2 euro, una tecnica completamente inedita nel panorama nazionale e internazionale delle falsificazioni monetarie.

L’organizzazione criminale aveva creato un vero e proprio mercato parallelo, con spedizioni illecite individuate non soltanto in Italia ma anche verso numerosi Paesi dell’Unione Europea, tra cui Francia, Spagna, Germania, Austria e Belgio. Il volume d’affari generato dall’attività illecita, preliminarmente stimato, supera i 180.000 euro.

Fondamentale per il buon esito dell’operazione è stato il contributo di EUROPOL, che ha garantito un rapido ed efficace flusso informativo nell’ambito della cooperazione internazionale contro il crimine nel falso monetario.

Nel corso delle attività operative odierne, oltre all’arresto dei tre principali indagati, è stato perquisito un quarto soggetto che partecipava attivamente alla rete criminale. Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno sequestrato 40.000 euro false di vario taglio, tre stampanti utilizzate per la contraffazione, un incisore laser per coniare le monete, diverse monete false e numerosi dispositivi elettronici.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Cronaca

Altra notte, altra auto: in fiamme una BMW

Pubblicato

il

Questa volta siamo a Surbo: è qui che si è verificato, nella notte appena trascorsa, l’ennesimo incendio d’auto senza che se ne conoscano i colpevoli.

Alle 03:30 circa la chiamata al 115 che ha portato sul posto, in via Fratelli Trio, una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco di Lecce.

Il mezzo, una BMW modello 525, era parcheggiato nell’area di sosta annessa ad una palazzina della zona.

L’intervento della squadra ha permesso di spegnere prontamente l’incendio che aveva coinvolto il veicolo, nonché di contenere le fiamme che avevano interessato anche diversi contenitori della nettezza urbana ubicati nelle immediate vicinanze.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del nucleo radiomobile di Lecce, per i provvedimenti di competenza.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti