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Casarano

«La mafia sta tentando di riprendersi i territori»

Il magistrato Francesco Mandoi. «Di mattina, alle undici, un omicidio nella piazza centrale di un paese dimostra arroganza e senso di impunità, che sono manifestazioni di capacità di controllo del territorio da parte della criminalità organizzata»

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di Giovanna Nuzzo


Ha vissuto in prima persona gli anni più sanguinosi della Sacra Corona Unita, ha conosciuto a fondo i fenomeni mafiosi nazionali e internazionali.


Francesco Mandoi, magistrato in pensione, era presente al sit in organizzato da Libera Casarano “Angelica Pirtoli”.


Con uno degli interventi più incisivi, ha fatto il punto su quanto accaduto a Casarano lo scorso 2 marzo, collegando l’uccisione di Afendi ad altri fatti ugualmente allarmanti che si verificano nel territorio salentino: segnali che non devono essere trascurati, ma al contrario analizzati nel dettaglio.


Mandoi ha svolto le funzioni di Sostituto Procuratore della Repubblica prima a Brindisi e, successivamente, fino al 1994 a Lecce.


È stato rappresentante della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce appena istituita, nel processo alla Scu che ha avuto il merito, oltre che di segnalare una prima battuta di arresto nell’espandersi incontrollato della cultura mafiosa, anche quello di portare all’attenzione della opinione pubblica l’esistenza e la pericolosità di quella che, da quel momento, venne considerata la “quarta mafia”.


È stato, inoltre, fino al 2018 Sostituto Procuratore Nazionale presso la direzione nazionale antimafia, e successivamente antiterrorismo.


Nell’intervento al sit in, lei ha dato una lettura di quanto accaduto il 2 marzo a Casarano e parlato di segnali che devono essere messi a sistema. Cosa sta accadendo?

«In questo territorio almeno da un paio di anni, si stanno verificando fatti particolarmente allarmanti. Mi riferisco ai vari incendi di auto, agli incendi di stabilimenti e di attività commerciali, così come al danneggiamento nei confronti di persone e assessori, come avvenuto più recentemente a Seclì. Si tratta di una serie di episodi che hanno una sola chiave di lettura, cioè che la criminalità organizzata, la mafia sta tentando di ritornare sul territorio, attraverso la riappropriazione degli spazi che sono liberi e soprattutto pilotando alcuni dei grandi business del territorio, come il turismo. Questo avviene per lo più in aree in cui c’è una maggiore industrializzazione, esattamente come a Casarano».


Lei ha vissuto gli anni più drammatici della Sacra Corona Unita. C’è un parallelo rispetto a quanto accade ora?


«La mia preoccupazione è che trascurare i segnali porti ad una situazione analoga a quel periodo. Anche in quegli anni venivano trascurati i segnali. Si pensava che quello che accadeva era semplicemente una lotta fra delinquenti e quindi qualcosa che non doveva interessare ai cittadini, fino al momento in cui non ci si è accorti che c’erano quelli a cui bisognava pagare il pizzo, pagare per poter gestire una attività commerciale. E non credo che i tempi siano cosi lontani da quel momento, nonostante siano passati quarant’anni».


Nessuno si senta intoccabile, in sostanza.


«Io credo di no. A volte mi viene il sospetto ci sia una strategia di intimidazione. E la strategia di intimidazione viene compiuta anche attraverso gli incendi delle auto esposte in pubblico, per strada. Atti che dimostrano che chiunque può essere colpito e in qualunque momento. E questo genera paura e omertà. Bisogna dimostrare che si compiono le indagini e gli accertamenti. Bisogna stare accanto a chi subisce tali atti, in modo tale che queste persone abbiano il coraggio di indicare anche i piccolissimi segnali di cui sono a conoscenza».


A Casarano c’è stato un omicidio in pieno giorno e in un parco giochi, e questa è la gravità ulteriore. È un modo anche per dire a tutti che si è padroni delle piazze?


«È un modo per dire a tutti che si è padroni anche delle piazze. Io non so quali saranno gli sviluppi delle indagini, anche perché sono appena partite. Personalmente ho delle riserve sul fatto che si tratti di omicidio per futili motivi, perché è un delitto che segue un tentativo, non segue un impeto né è frutto dell’occasione. Le forze dell’ordine sono particolarmente attente a questi dettagli, e quindi sicuramente verrà fatta luce. La mia impressione è banalmente questa: di mattina, alle undici, un omicidio nella piazza centrale di un paese dimostra arroganza e senso di impunità, che sono manifestazioni di capacità di controllo del territorio da parte della criminalità organizzata».


Casarano

Auto in fiamme a Casarano, danni anche ad una seconda vettura

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Pochi minuti prima dell’una, nella notte appena trascorsa, un’auto è stata data alle fiamme nel centro abitato di Casarano.

I Vigili del Fuoco di Lecce, dal Distaccamento di Gallipoli, sono intervenuti in via Carlo Poerio Alberto, dove una Renault Kalos ferma in sosta era stata avvolta dalle fiamme.

Gli operatori del 115 hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme, evitando che l’incendio si propagasse e arrecasse ulteriori danni a persone, cose o rappresentasse un pericolo per la pubblica e privata incolumità.

A causa dell’irraggiamento termico, l’incendio ha causato danni anche a una seconda autovettura, una Lancia Y, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

Sono attualmente in corso le indagini per accertare le cause che hanno originato l’incendio.

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Casarano

C come Casarano

Che festa in città! I tifosi possono finalmente esultare per il tanto agognato ritorno tra i professionisti

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È arrivato anche il conforto della matematica: il Casarano vince il difficilissimo girone H della serie D e corona il sogno del salto di categoria Con il tanto agognato, ritorno tra i professionisti.

dal nostro inviato Giuseppe Lagna

CASARANO-FIDELIS ANDRIA 4-0

Reti: pt 41′ Cajazzo; st 12′ Morales, 40′ Perez, 45′ Cerutti

È fatta! Il Casarano Calcio a distanza di ventisette anni ritorna in serie C, oggi Lega Pro.

Battendo la Fidelis Andria per quattro a zero, ha ottenuto la certezza matematica della promozione con due giornate d’anticipo.

La principale rivale in campionato, la Nocerina, è seconda a sette punti di distacco, quando le Serpi dovranno ancora giocare a Gravina e in casa contro l’Ischia.

Al triplice fischio il Capozza si è trasformato
nel paradiso della felicità, con calciatori, tecnici e dirigenti sotto la curva Nord e gli altri settori (in testa il presidente Antonio Filograna Sergio) a ricevere l’abbraccio e il plauso dei cinquemila spettatori presenti sugli spalti.

Simbolicamente compare anche uno splendido sole, dopo i novanta minuti trascorsi sotto il cielo carico di sabbia e con i riflettori accesi.

Circa un’ora dopo, finalmente guadagnata la sala stampa, prendono la parola il presidente Antonio Filograna Sergio, il tecnico Vito Di Bari, il direttore generale Fulvio Navone e il direttore sportivo Antonio Obbiettivo.

Unanimemente concordi nel definire la vittoria del campionato frutto di un grande lavoro di gruppo, dove tutte le componenti hanno marciato compatte, compiendo ognuna il proprio dovere.

La svolta vincente è stata individuata nel cambio di panchina a dicembre, avendo affidato l’incarico ad in allenatore giovane, capace e ambizioso.

Ne ha tratto vantaggio l’intera rosa, ampia, ma bisognosa del giusto impeto tecnico-tattico e agonistico.

La città di Casarano è in festa, mentre già si preannuncia l’apoteosi nell’ultima gara interna il 4 maggio, con le dovute coreografie in segreta preparazione.

Video della festa in città sulla nostra pagina Instagram: clicca qui

 

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Casarano

Arrestato rapinatore seriale

Scoperto e fermato l’autore di dieci rapine a mano armata negli esercizi commerciali nella zona compresa tra Casarano, Melissano, Matino, Supersano, Taviano, Collepasso

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I Carabinieri della Compagnia di Casarano hanno arrestato Donato Parrotto, 55enne del posto, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.

La misura cautelare è stata emessa in esito delle indagini che hanno consentito di identificare il fermato come l’autore di dieci rapine a mano armata commesse nel territorio dal mese di novembre 2024 a febbraio scorso.

Parrotto è accusato di aver effettuato rapine all’interno di esercizi commerciali della zona, ed in particolare farmacie, tabaccherie, negozi ed alimentari, tra cui supermercati, tra Casarano, Melissano, Matino, Supersano, Taviano, Collepasso.

In tutti i casi l’uomo aveva i presenti con una pistola; in alcuni casi ha anche esploso colpi di arma da fuoco in aria.

L’uomo, per compiere le rapine, utilizzava delle autovetture rubate poco prima.

Per una di queste è stato riconosciuto anche come l’autore materiale del furto. Cona delle auto, ha compiuto anche una estorsione con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, costringendo il legittimo proprietario a consegnargli 600 euro per la restituzione del mezzo dopo averlo utilizzato per le rapine.

Nel corso delle operazioni di perquisizione, nella sua disponibilità sono stati rinvenuti due pugnali, un coltello a serramanico, uno storditore elettrico e due ricetrasmittenti, tutto sottoposto a sequestro.

L’arrestato è ora in carcere a Lecce.

Dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata, furto, ricettazione, estorsione, porto abusivo di pistola, esplosioni pericolose.

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