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Attualità

La mia vita non è il tuo porno, il fenomeno delle riprese di nascosto

Le donne si stanno mobilitando contro la “molka”, l’odiosa pratica pornografica di spiare e riprendere in luoghi pubblici e poi pubblicarle sui social

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Più di 20.000 persone si sono mobilitate per le strade di Seoul per protestare contro la prassi di spiare sotto le gonne e nei luoghi pubblici con microcamere. In metropolitana, nei bagni pubblici, in strada: nella Corea del Sud, si starebbe assistendo ad una vera e propria esplosione del fenomeno di donne videoriprese di nascosto usando minuscole telecamere spia prima di finire su siti pornografici.


Da diversi anni questa pratica, chiamata “molka” in Asia, è un vero problema nel Paese. Le foto pubblicate sui social network mostrano le porte dei bagni pubblici crivellate di buchi o di uomini che nascondono telecamere in una borsa o nei loro indumenti. Secondo Buzzfeed News, alcune donne avrebbero persino iniziato a coprire i loro volti come precauzione, nel caso in cui le immagini riprese senza la loro conoscenza sarebbero state pubblicate su Internet.


“Non sono solo foto di sesso, ci sono video di donne che fanno pipì in bagno, foto di donne in bikini, a casa, che camminano per strada”, ha detto Chang Dahye, ricercatore presso l’Istituto coreano di criminologia presso Korean Exposé . Secondo i dati forniti dall’Agenzia nazionale della Corea di Sorveglianza, nel 2014, quasi 18 casi di “molka” sono stati scoperti quotidianamente. Le vittime sarebbero per lo più donne. Per quanto riguarda gli autori, se scoperti, tuttalpiù vengono condannati a una multa. L’evento è stato il più grande evento femminile nella storia del paese. E lo scorso maggio, erano già 12.000 a sfilare per le strade. Questa ondata di proteste è stata scatenata dall’arresto di una donna che ha filmato e trasmesso l’immagine di un uomo che posa nudo per un corso d’arte alla Hongik University di Seoul.


A differenza degli autori della “molka”, questa donna è stata prontamente consegnata alla giustizia, e l’uomo vittima di questo caso è stato ascoltato dalla polizia. Il collettivo anonimo “Il Coraggio di essere scomodo”, all’origine dell’immensa marcia del 9 giugno, ha spiegato in un comunicato stampa che il trattamento della vittima dell’Università Hongik ha perfettamente illustrato i problemi affrontati dal vittime di “molka”: “Il modo in cui il pubblico reagisce a una vittima maschio o femmina è molto diverso. Mentre un video contro un uomo viene considerato un crimine, la ripresa di una donna viene considerata al massimo un porno. Purtroppo il fenomeno, noto anche come upskirt, è ormai globale e merita la massima attenzione da parte dell’Autorità Giudiziaria che dovrebbe perseguire questi vigliacchi pseudocriminali non solo per la violazione della privacy delle donne che ne sono vittima che costituisce un’autonoma fattispecie di reato, ma anche per la sussistenza degli estremi di quello noto come “interferenze illecite nelle vita privata”.

E’ ormai certo che gli organi di Polizia Giudiziaria, a partire dalla Polizia Postale, abbiano gli strumenti e le conoscenze tecniche per scoprire prontamente gli autori di questi cosiddetti reati “morbosi” ed assicurarli prontamente alla Giustizia.


Giovanni D’Agata


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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