Cronaca
“Le giacenze di Poste Italiane: sequestri di fatto”
Un utente da Depressa: “Ritiro dei propri beni impossibile prima di due settimane. E se fossero prime necessità?”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, Andrea D’Aversa.
Può il regolamento di un ente che offre e produce servizi volti al pubblico essere causa di disagio per la collettività all’interno della quale esso opera? E può una scrupolosa (per quanto encomiabile) osservanza dello stesso regolamento favorire il “sequestro” di un altrui bene all’interno delle proprie strutture?
Il caso in questione ha per protagonista Poste Italiane, in specifica parte nella sua sede di Depressa sita in via Fiume, 48, e fa riferimento alla mancata consegna di un pacco lo scorso 30 luglio.
Sull’avviso di giacenza regolarmente imbucato nella cassetta delle lettere, balza subito alla mia attenzione la prima data utile per il ritiro del pacco: a partire dall’11 agosto presso UP di Depressa. A ciò fa seguito una nota nella quale viene riportato che “Nel periodo dal 02/08/2021 al 08/08/2021 l’ufficio UP DEPRESSA seguirà il seguente orario: MER dalle 08:20 alle 13:45 – Nel periodo dal 09/08/2021 al 15/08/2021: MER dalle 08:20 alle 13:45”.
Credendo in un errore “di battitura”, il primo mercoledì utile dalla mancata consegna (quindi il 04/08) mi dirigo presso il suddetto ufficio, dove il personale di turno mi fa presente che la centralizzazione del sistema non rende possibile la consegna del pacco prima del giorno seguente (in questo caso il 05/08), precisando però che non avrei potuto comunque ritirare il pacco in questione prima del 11/08, nel rispetto degli orari dell’ufficio unicamente preposto alla giacenza dello stesso bene (sempre quello di via Fiume). Il pacco sarebbe pertanto rimasto lì, in giacenza, fino alla suddetta data.
È in questo caso difficile discostarsi da una retorica che rende fin troppo evidente quanti e quali siano i disagi derivanti da una condotta simile (poniamo si tratti di beni di prima necessità, di prodotti a breve scadenza, di articoli di sanitaria).
Ma ciò che mi preme soprattutto ricordare è come il problema riguardi l’intera comunità, ai cui rappresentanti e responsabili del servizio chiedo di adoperarsi per una concreta soluzione al problema, sì da non pregiudicare nuovamente e magari con sempre più frequenza, il regolare ritiro di un proprio bene dall’ufficio postale.
Cronaca
Maglie: rifiuti bruciati in campagna, sequestro e denuncia
Colonna di fumo alla periferia della città. I forestali sequestrano vasta area con rifiuti vegetali, ripetutamente dati alle fiamme. Senunciato un imprenditore
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L’ intervento dei Carabinieri Forestali del Nucleo di Maglie dovrebbe aver messo fine, o almeno si spera, ad una situazione più volte segnalata dai cittadini di Maglie, in particolare i residenti nella periferia in direzione di Scorrano.
I militari, allertati dalla Centrale Operativa dell’Arma, hanno infatti posto sotto sequestro un grande cumulo di rifiuti, un deposito incontrollato di scarti vegetali, della superficie di 800 metri quadri per un’altezza media di 2 metri, cui era stato appiccato il fuoco, con il fumo che, sospinto dal vento, oltre alle abitazioni più vicine rendeva l’aria quasi irrespirabile in vaste zone anche di paesi più lontani.
Mentre i Vigili del Fuoco del locale distaccamento hanno provveduto ad estinguere il rogo, i Carabinieri Forestali hanno proceduto ad identificare il titolare di un’azienda attigua, da cui provenivano i rifiuti, ed a deferirlo alla Procura della Repubblica di Lecce; dovrà rispondere di gestione di rifiuti non autorizzata.
Casarano
Con piccoli acquisti cambiava banconote false, denunciato 21enne
A Galatina, rumeno residente a Casarano sorpreso a spacciare soldi falsi. Dalle indagini della polizia è venuto fuori che ha speso banconote contraffatte in almeno altre dieci attività commerciali
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Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Galatina sono stati contattati dal titolare di un’attività commerciale, sempre di Galatina, in quanto un giovane che aveva appena fatto acquisti di pochi euro aveva pagato con una banconota da 50 euro di dubbia genuinità.
Il gestore, insospettito, ha richiesto l’intervento della Polizia di Stato che ha verificato la provenienza fraudolenta della banconota che, sebbene ben fatta, non rispettava tutti i canoni di sicurezza previsti.
Il possessore, denunciato per spesa di banconote contraffatte, ha poi riferito ai poliziotti degli altri negozi dove aveva speso i soldi falsificati.
Gli agenti ricostruendo il percorso del giovane attraverso la visione di telecamere di sorveglianza, hanno scoperto almeno dieci vittime del raggiro attuato sempre con il medesimo modus operandi, ovvero acquistare per pochi euro pagando con una banconota da 50 euro, intascando pertanto il resto.
Al termine degli atti di rito redatti a suo carico, dopo essere stato denunciato all’autorità giudiziaria, a C.N.C., cittadino rumeno di 21 anni residente a Casarano, è stato notificato un foglio di via obbligatorio dalla città di Galatina con divieto di tornarvi per almeno 3 anni.
Sono ancora in corso indagini al fine di verificare se lo straniero abbia speso altre banconote contraffatte in altre attività commerciali di Galatina.
*Nell’immagine in alto le banconote da 50 euro contraffatte; gli altri “tagli” sono le somme recuperate, ovvero i resti intascati dopo l’acquisto dei prodotti
Cavallino
Tentato taccheggio in negozio d’abbigliamento
Notificato un foglio di via obbligatorio per due anni ad un quarantenne pluripregiudicato di Cavallino per tentato furto presso il negozio Bershka di Lecce
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Indossa due felpe in negozio e cerca di andarsene senza pagare. Nei guai 40enne di Cavallino.
Intorno alle ore 17 di ieri la Polizia di Stato è intervenuta presso il negozio “Bershka”, dove personale della sicurezza aveva sorpreso un giovane che, dopo aver prelevato due felpe da uno scaffale, aveva cercato di raggiungere l’uscita senza pagarle.
I poliziotti intervenuti sul posto hanno appurato che il giovane, un quarantenne italiano pluripregiudicato, residente in un paese della provincia, dopo aver rimosso le placche antitaccheggio utilizzando una tronchesina, aveva raggiunto il camerino ed indossato le felpe per cercare di eludere i controlli.
Il giovane è stato accompagnato presso gli uffici della Questura, in quanto sprovvisto dei documenti, e dopo essere stato sottoposto ai rilievi dattiloscopici, è stato indagato in stato di liberà per furto aggravato.
Inoltre, tenuto conto dei suoi numerosi gravi precedenti penali, il Questore ha emesso a carico del quarantenne il provvedimento del foglio di via con divieto di ritorno a Lecce per due anni.
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