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Cronaca

Legalità e contrasto alle mafie, il Prefetto… avverte gli amministratori

L’obiettivo non può essere solo l’adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza, bensì la verifica della relativa efficacia sostanziale e nella messa in campo di azioni concrete. Poi l’invito ad effettuare i dovuti controlli sui requisiti soggettivi e oggettivi degli esercizi pubblici, curando l’inserimento delle informazioni nella banca dati antimafia. I settori più esposti al rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nella nostra provincia

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Legalità ed etica nella pubblica amministrazione, contrasto alla criminalità organizzata e utilizzo della banca dati antimafia: anche se presentato in modo molto più morbido per gli amministratori salentini è arrivato un monito, una sorta di avvertimento, dal Prefetto di Lecce, Natalino Domenico Manno.


In occasione della Giornata per la legalità e la trasparenza, il Prefetto ha manifestato l’intendimento di promuovere l’organizzazione di incontri, d’intesa con la Provincia, presso i comuni capofila delle Unioni, al fine di coadiuvare gli enti locali nella redazione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza, realizzando un circolo virtuoso di massima collaborazione con la figura del segretario comunale, quale garante della legittimità dell’azione amministrativa, fondamentale per consolidare il sentimento di fiducia nelle Istituzioni.


È stato evidenziato come la Prefettura abbia provveduto a predisporre una Relazione di analisi del contesto esterno, avente ad oggetto le misure messe in campo nella prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso nonché l’evoluzione della criminalità di stampo mafioso nel territorio, trasformatasi da mafia sanguinaria a criminalità organizzata d’élite ed affaristica, infiltrata com’è nel tessuto economico-sociale e politico.


Dalla relazione, è emerso come nella provincia di Lecce i settori più esposti al rischio di infiltrazione della criminalità organizzata siano rappresentati principalmente dal settore degli appalti pubblici, della riscossione dei tributi e dell’erogazione dei contributi socio-assistenziali, nonché della gestione dei servizi cimiteriali e dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, delle concessioni balneari, dell’edilizia residenziale pubblica e gestione degli alloggi.


In tale contesto è stato rivolto alle amministrazioni comunali l’invito ad effettuare i dovuti controlli sui requisiti soggettivi e oggettivi degli esercizi pubblici, curando l’inserimento delle informazioni nella banca dati antimafia, spesso trascurata (eufemismo) per le successive verifiche da parte della Prefettura.

Nel corso dell’incontro si è affermato come l’obiettivo ultimo da perseguire non possa consistere solo nella adozione formale dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza, bensì nella verifica della relativa efficacia sostanziale e nella messa in campo di azioni concrete e sinergiche in collaborazione con i segretari comunali e con i sindaci, in attuazione dei principi cardine del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, espressione del dettato costituzionale.


Insomma, invito o avvertimento che sia, ognuno faccia la sua parte.


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Cronaca

Appalti truccati: arrestati amministratori in tre Comuni

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Ad oltre un mese dagli interrogatori, arrivano i provvedimenti del GIP del tribunale di Lecce Stefano Sala sull’inchiesta per presunti appalti truccati che vede coinvolti amministratori dei Comuni di Maglie, Sanarica e Ruffano.

Su richiesta del pm Maria Vallefuoco, il GIP ha disposto la restrizione ai domiciliari per Ernesto Toma e Marco Sticchi, sindaco e vicesindaco di Maglie; la stessa misura è stata disposta per Salvatore Sales e Dario Andrea Strambaci, rispettivamente primo cittadino e assessore di Sanarica. Infine è stato disposto l’arresto in carcere per il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo.

Coinvolti nell’inchiesta anche alcuni imprenditori. In 25 le persone sottoposte a inizio febbraio ad interrogatorio preventivo. Sono 16 in tutto le misure cautelari: 3 in carcere, 7 ai domiciliari e 6 misure interdittive.

Notizia in aggiornamento.

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Corsano

Corsano: bomba inesplosa presso la sede di un’azienda, auto e camion incendiati

Sgomento e paura in via Giovanni Pascoli. Danneggiato immobile e date alle fiamme quattro auto. Contemporaneamente sulla SP 88 incendiati tre mezzi di movimento terra sempre della stessa azienda

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Notte agitata a Corsano.

Dati alle fiamme quattro automobili e tre mezzi pesanti, tutti riconducibili ad un’azienda del posto.

Tutto lascia pensare ad una doppia azione di matrice mafiosa.

Nei pressi dell’abitazione dell’imprenditore, in via Giovanni Pascoli, anch’essa notevolmente danneggiata, posizionato un ordigno pesante rimasto inesploso, sono state incendiate una Toyota Rav 4, un Fiat Doblò, una Renault Captur ed una Jeep Freeland.

In un cantiere sulla SP88 sono stati, invece, incendiati tre mezzi di movimento terra, sempre della stessa impresa che ha sede proprio in via Giovanni Pascoli.

Sul posto, oltre al nucleo artificieri dei carabinieri, sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Tricase e Maglie che hanno spento i roghi e messo in sicurezza l’area.

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Campi Salentina

⁠Guida in stato di ebbrezza, evasione e droga: denunce e segnalazioni

Controlli a tappeto nell’era settentrionale del Salento. Identificate oltre cento persone

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L’area del nord Salento è stata posta sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri del Comando Provinciale di Lecce.

I militari della Compagnia di Campi Salentina, hanno effettuato controlli a tappeto sulle principali arterie stradali che interessano gran parte dei paesi vicini.

Servizi finalizzati al contrasto dei reati in genere con particolare riferimento alla normativa relativa agli stupefacenti.

Nell’ambito di tale attività, sono stati effettuate numerosi controlli, tra cui posti di blocco nei punti più strategici dal punto di vista della circolazione stradale e nelle aree di maggiore aggregazione.

Il servizio ha permesso di conseguire importanti risultati con l’identificazione di un centinaio di persone, 20 delle quali sottoposte a misure restrittive e di una cinquantina di veicoli.

Sono state elevate oltre 10 contravvenzioni per accertate violazioni al Codice della Strada e ritirate 4 patenti.

Particolare attenzione per quelle persone sottoposte a misure preventive o restrittive della libertà personale.

Segnalato alla competente autorità giudiziaria, un 50enne che, sebbene sottoposto alla misura preventiva della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno, ha trovato il modo di aggredire per futili motivi un uomo al quale ha provocato lesioni personali.

Un 47enne che si trovava in regime di detenzione domiciliare, invece, nel corso di specifico controllo, in violazione degli obblighi imposti, non era presso la propria abitazione.

Un operaio, sottoposto all’affidamento in prova, è stato segnalato poiché ritenuto responsabile di ricettazione dopo che lo stesso è stato trovato in possesso di un furgone che, a seguito di accertamenti, è risultato rubato qualche giorno prima a Porto Cesareo.

Un pensionato a cui è stata ritirata la patente di guida, è stato segnalato perché si è rifiutato di sottoporsi ai previsti accertamenti volti a verificare il tasso alcolemico.

Un 23enne è stato sorpreso alla guida di un utilitaria con tasso alcolemico oltre il limite consentito tanto che, oltre al ritiro della patente, gli è costata anche la segnalazione.

A farne le spese anche un infermiere 37enne che, oltre ad essere stato segnalato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere, si è rifiutato di sottoporsi agli accertamenti finalizzati a verificare il tasso alcolemico.

Il servizio ha interessato anche i luoghi di maggiore aggregazione.

In tale contesto sono stati controllati 3 circoli ricreativi ed in tali circostanze sono stati segnalati 2 giovani alla competente autorità amministrativa come assuntori di sostanze stupefacenti.

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