Cronaca
“L’ospedale di Scorrano rischia di collassare”
Gravissima carenza di personale, la FP CGIL: “Urgente il reclutamento di 20 infermieri e di 30 Oss, oltre al potenziamento del personale medico nei rispettivi reparti”
La segreteria della FP CGIL Lecce ed i suoi rappresentanti sindacali del Presidio Ospedaliero di Scorrano denunciano la “gravissima carenza di personale in cui versa l’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano”.
Da tempo il flusso di pazienti verso la struttura ospedaliera risulta in costante aumento, ne è prova il numero sempre crescente di prestazioni in regime di pronto soccorso, con conseguente aumento dell’attività di area chirurgica, di area medica e di sala operatoria.
“Al documentato incremento dei dati di attività del Presidio”, però secondo il segretario provinciale della FP CGIL, Floriano Polimeno “si contrappone un aumento dei carichi di lavoro sconsiderato, creato anche dalla marcata riduzione di personale medico, infermieristico e di supporto in tutti i reparti e servizi”.
A peggiorare la situazione, sempre secondo il sindacato, “si aggiunge il fenomeno della extra locazione, determinata dalla scelta aziendale di aumentare i posti letto per la extra locazione di pazienti di pertinenza medica precisamente nei reparti di Ortopedia, Chirurgia e Ostetricia. Una scelta che sta causando un alto livello di stress lavorativo e che mette a dura prova la resistenza fisica e psichica di tutto il personale. Al punto che non sempre si è in grado di garantire un turno completo di personale infermieristico e di Operatori socio-sanitari (Oss). E ciò avviene tanto nei servizi di diagnosi, quanto nei reparti di degenza”.
Polimeno rincara la dose: “Nel reparto di Medicina e Lungodegenza, la carenza di personale medico, infermieristico e OSS è diventata sempre più grave. Il reparto conta ben 52 Posti Letto distribuiti su 2 piani, un numero di posti letto funzionanti che va oltre il numero previsto e deliberato dalla giunta regionale con il nuovo piano ospedaliero. Qui il personale collocato a riposo non è stato mai sostituito. In tale contesto malgrado l’abnegazione e la massima collaborazione di tutto il personale, sovente non si riesce a coprire i normali turni di servizio. Si riscontra un ridotto organico di Oss, fatto che comporta il demansionamento del personale infermieristico”.
Secondo il sindacato è “necessario assegnare almeno due unità infermieristiche ed incrementare la dotazione organica di Oss in modo tale da consentire la regolare turnazione di OSS in 24 ore”.
Discorso a parte per la “grave carenza di dirigenza medica: i pazienti quotidianamente raggiungono un numero di 65-70, così distribuiti: 35 sul quarto piano, 17 sul terzo piano, e mediamente si registrano 12-15 pazienti extralocati in altri reparti. Diventa perciò urgente l’assegnazione di almeno 3 dirigenti medici”.
La Fp Cgil si dice “fortemente preoccupata” e si chiede “come sia possibile che le richieste reiterate di personale siano rimaste a tutt’oggi disattese, al punto che nell’ultimo semestre del 2018 non sono state adottate neppure le sostituzioni di personale”.
Polimeno entra nei dettagli: “L’emergenza influenzale coinvolgerà, inevitabilmente, la Unità operativa complessa (Uoc) di Radiologia che è già da ora in permanente collasso. Nonostante la recente assegnazione di un medico radiologo, persiste una gravissima carenza di personale medico, tecnico, infermieristico e OSS. Il Blocco Operatorio ha ulteriormente implementato la propria attività anche in considerazione della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Casarano e con l’aumento dell’attività chirurgica dell’Uoc di Chirurgia Generale e Ortopedia, scaturite anche dalla chiusura dei reparti di Chirurgia Generale Ortopedia di Galatina. Necessitano almeno 4 unità infermieristiche per garantire gli standard previsti dalla normativa vigente e almeno 3 Oss per avere un turnazione adeguata alle esigenze di reparto. Urgente l’adeguamento della dotazione organica del personale medico con l’assegnazione di almeno 2 unità. In Dialisi necessitano ulteriori 2 infermieri e 2 Oss per garantire un minimo di servizio al paziente dialitico. La Uoc di Chirurgia Generale esprime un Raggruppamento omogeneo di diagnosi (Drg) di notevole complessità, con un organico scarsissimo: necessitano almeno 2 unità mediche per consentire una regolare turnazione. La Uoc di Ortopedia e Traumatologia è fortemente in sofferenza: da una parte incrementa la propria attività interventistica a causa della chiusura del reparto di ortopedia di Galatina, dall’altro al personale è richiesto anche di gestire i pazienti extralocati di pertinenza di Medicina Generale. In aggiunta si è disposta l’apertura di un’ala senza adeguare il personale. Tutto ciò determina l’impossibilità di garantire un minimo standard di assistenza al paziente. Per il reparto di ortopedia diventa urgente l’assegnazione di almeno 2 unità infermieristiche e almeno 3 OSS. Il personale medico negli ultimi anni ha visto perdere 5 unità tra trasferimenti o pensionamenti: oggi servono almeno 3 unità mediche. Uoc di Cardiologia e Utic (Unità terapia intensiva cardiologica): diventa prioritaria l’assegnazione di almeno 8 infermieri e 3 Oss, oltre all’assegnazione di almeno 2 unità mediche. In caso di trasferimento dei pazienti degenti il reparto resta depotenziato, con un organico insufficiente alla gestione dei pazienti degenti ed eventuali urgenze.
Per ultimo la Uoc di Pronto Soccorso. L’incremento costante del numero di accessi, dovuto anche al declassamento degli ospedali di Galatina e Casarano a Presidi di Base, costringe tutto il personale medico-infermieristico e OSS ad un esponenziale aumento del carico di lavoro. Spesso la carenza di personale richiede rientri in regime di straordinario nei giorni di riposo. È urgente adeguare la dotazione organica partendo dal raddoppio del turno del personale OSS, passando all’incremento del personale infermieristico, dirigente medico”.
La FP CGIL Lecce ritiene che il presidio ospedaliero di Scorrano debba essere “messo nelle condizioni di diventare un Dipartimento di emergenza/urgenza e accettazione (Dea) di primo livello e quindi di offrire le prestazioni previste, così come sancito dal Piano di riordino regionale. In queste condizioni, invece, rischia di collassare. Al fine di garantire il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e la regolare copertura dei turni di servizio, è urgente il reclutamento di 20 infermieri e di 30 Oss. Oltre al potenziamento del personale medico nei rispettivi reparti”.
Dalla segreteria della Fp CGIl fanno sapere di aver ricevuto “lamentele da parte di numerosi infermieri in servizio a Scorrano, i quali denunciano di essere regolarmente chiamati a svolgere in reparto mansioni proprie del personale O.S.S. alle quali, con ogni evidenza, gli stessi per legge non sono affatto tenuti. Tale comportamento costituisce un illegittimo demansionamento, che l’Ente ospedaliero non può e non deve perpetrare neppure laddove vi sia carenza del personale preposto alle dette mansioni. Ciò premesso, si invita chi di competenza a rivedere l’organico del personale Oss e di quello infermieristico, nel rispetto delle disposizioni di legge, nonché, se ritenuto necessario, alla contrattualizzazione di ulteriore personale. Il perdurare di tale situazione costringerà questa segreteria a compilare una dettagliata denuncia all’Ispettorato del lavoro, per accertare le responsabilità”.
“Ormai all’ospedale di Scorrano”, conclude Polimeno, “si opera in continua difficoltà. Si è arrivati ad una situazione di asfissia lavorativa, in palese violazione delle norme vigenti. Il cittadino ha diritto a prestazioni ospedaliere di qualità, erogate in sicurezza: tutto ciò può essere garantito solo se tutte le figure sanitarie sono messe nelle migliori condizioni lavorative”.
Cronaca
Allarme bomba su nave da crociera, intervengono gli artificieri. Ma è solo un’esercitazione
Vi hanno preso parte i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco ed il 118, nonché il personale di security dell’impianto portuale e l’equipaggio della nave da crociera “Amera”
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La Guardia Costiera di Gallipoli, con il coordinamento della Prefettura di Lecce, ha svolto un’esercitazione di security portuale, durante la quale è stata simulata la presenza di un ordigno a bordo di una nave passeggeri all’ormeggio, allo scopo di valutare l’efficacia dell’attivazione delle procedure operative previste per un simile scenario.
All’esercitazione hanno preso parte i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco ed il 118, nonché il personale di security dell’impianto portuale e l’equipaggio della nave da crociera “Amera”, che nella giornata di sabato ha fatto sosta nel porto della “città bella” insieme ai suoi 700 passeggeri.
Secondo lo scenario pianificato, una telefonata anonima ha segnalato alla Sala Operativa della Guardia Costiera la presenza di una bomba a bordo, facendo scattare l’emergenza, con l’immediata attivazione delle misure di security della nave e dell’impianto portuale, che prevedono
la sospensione delle operazioni portuali in corso, nonché l’avvio immediato di operazioni di “bomb search” (ricerca ordigno) da parte dell’equipaggio.
Al termine delle ricerche, la scoperta di due potenziali ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale ha reso necessaria l’immediata evacuazione della nave e l’intervento del Nucleo Artificieri dei Carabinieri, di stanza a Lecce, mentre tutte le forze di polizia si sono occupate della gestione dell’ordine pubblico, scortando tutte le persone fuori dal porto.
Anche in mare, le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza hanno pattugliato la zona a rischio esplosione in maniera da interdirne la navigazione.
Il Nucleo Artificieri dei Carabinieri, una volta in porto, è salito a bordo della nave coadiuvato dal personale di security dell’equipaggio e, utilizzando le proprie apparecchiature radiografiche, ha verificato i dispositivi sospetti rinvenuti a bordo, confermando la presenza di due pericolosi ordigni esplosivi.
Pertanto, uno speciale robot telecomandato in dotazione al Nucleo Artificieri ha prelevato gli ordigni, portandoli fuori dalla nave per il successivo brillamento controllato.
Una volta bonificata l’area, l’esercitazione si è conclusa con il rientro a bordo dell’equipaggio e dei passeggeri e con la ripresa delle regolari operazioni portuali.
Lo scenario particolarmente complesso e la contestuale presenza di una nave passeggeri in banchina (l’ultima crociera prevista per quest’anno), hanno costituito un’ottima occasione per testare con soddisfazione l’efficacia della risposta a questa tipologia di emergenze, nell’ottica di perseguire un costante miglioramento degli standard di addestramento dei diversi attori istituzionali convolti a vario titolo.
Casarano
«Non lavoreremo senza essere pagati!»
TAC in crisi, la protesta dei lavoratori del Calzaturificio Innovative di Casarano
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I lavoratori del Calzaturificio Innovative di Casarano sono in uno stato di grave indigenza: 36 famiglie, da mesi, ormai, non hanno mezzi di sostentamento.
Nel mese di ottobre, l’azienda anche a mezzo stampa comunicava la ripresa dell’attività aziendale per nuove commesse, sta di fatto, però, che a tutt’oggi i lavoratori sono a casa e non stanno lavorando.
Questi lavoratori vivono in un limbo da dicembre 2023, avanzando ancora il saldo della 13ma mensilità, il saldo della mensilità di febbraio 2024, e il totale della mensilità di marzo 2024; di recente si sono aggiunte anche le retribuzioni di agosto, settembre e parte di quella ottobre 2024 a causa della mancata liquidazione da parte dell’INPS della proroga di CIG Ordinaria.
La proroga della cassa Integrazione richiesta dal 29 luglio al 5 ottobre di quest’anno è stata, in realtà liquidata solo negli ultimi tre giorni di luglio, parrebbe a causa del superamento del limite legislativo di ore di Cassa Integrazione richieste dall’Azienda.
I lavoratori quindi, che da luglio sono senza retribuzione e senza nessun sostegno, sono fortemente preoccupati per il loro futuro, anche a causa del persistente fermo aziendale che rende incerto il pagamento di quanto dovutogli.
«I mesi trascorsi sono stati drammatici per le nostre famiglie. Senza soldi non si mangia», l’appello disperato dei dipendenti.
Il sindacato UGL Lecce «in nome e per conto dei suoi assistititi» ha richiesto «in via urgente l’apertura di un tavolo tecnico in Prefettura alla presenza, anche di Confindustria Lecce presso cui l’Azienda è associata, chiedendo chiarezza e certezza per questi lavoratori, e sul futuro delle loro famiglie».
Infine, l’annuncio della Segretaria generale UGL Lecce, Veronica Merico: «Nei prossimi giorni, in mancanza di risposte, i lavoratori sono pronti a fare un sit-in di protesta davanti la Prefettura, al fine di provare a sbloccare la situazione.
Cercando di dare voce a queste 36 famiglie, ormai ridotte sul lastrico».
Cronaca
Controlli antidroga: 5 arresti, 35 denunce e 318 segnalazioni
È il bilancio di un semestre di attività del Comando Provinciale della Guardia di Finanza con controlli lungo la costa Ionica ed adriatica durante l’estate e, poi, nelle stazioni ferroviarie, nelle adiacenze delle scuole e nei principali punti di aggregazione dei ragazzi
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Continuano i controlli dei finanzieri del Comando Provinciale di Lecce per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in linea con le direttive della locale Autorità Prefettizia.
In particolare, nell’ultimo semestre le fiamme gialle salentine, con l’ausilio delle unità cinofile del Gruppo di Lecce, hanno eseguito innumerevoli controlli nelle adiacenze delle principali stazioni ferroviarie, porti turistici e dei luoghi di intrattenimento dei più giovani, che hanno consentito di sequestrare oltre 14 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra hashish, marijuana, eroina e cocaina.
L’attività dei militari leccesi si è concentrata durante l’estate sulle maggiori location della vita notturna sulla costa jonica e su quella adriatica, mentre nell’ultimo periodo le attività di controllo si sono sviluppate prevalentemente nelle adiacenze delle scuole e nei principali punti di aggregazione dei ragazzi, anche in occasione della recente festa di Halloween, che negli ultimi anni sempre maggiore interesse suscita nelle nuove generazioni.
A seguito dell’attività di vigilanza sono stati individuate complessivamente 353 persone, di cui 35 denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per spaccio e 318 segnalate alla locale Prefettura per consumo di sostanze stupefacenti.
Cinque persone sono state arrestate in flagranza di reato.
«L’attenzione sul fenomeno continuerà durante il periodo invernale», fanno sapere dal comando provinciale della Guardia di Finanza, «a testimonianza del costante impegno del Corpo volto alla tutela del cittadino, con particolare attenzione per i più giovani, nonché al contrasto del sottostante mercato illecito e del conseguente arricchimento indebito della criminalità».
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