Cronaca
Lunga attesa, passaggio a livello blocca anche il 118: polemica a Galatina

Pochi secondi possono salvare una vita. Figurarsi dei minuti.
A Galatina torna a tener banco la questione del passaggio a livello di via Guidano, lungo la strada provinciale 18 che, uscendo dal paese, porta a Copertino.
Già salito alla ribalta in passato per le stesse ragioni, il passaggio a livello è oggi ancora oggetto d’accusa a causa della lunga attesa cui sono costretti in mezzi in transito quando si chiudono le barriere.
Il semaforo rosso, che blocca il traffico stradale per il passare del treno, resta acceso a lungo. Secondo la testimonianza di alcuni cittadini addirittura 20 minuti.
Il tema è stato dibattuto su Facebook dopo che un utente ha fotografato una situazione paradossale: un’ambulanza del 118 costretta ad attendere diversi giri di lancetta prima di poter proseguire la sua corsa.
Un utente del posto, Salvatore, racconta: “Ogni giorno, quando il treno sta per arrivare, le sbarre chiudono per sicurezza 7 minuti prima. Arriva in stazione, resta 5 minuti e riparte (12 dalla chiusura). Poi arriva la coincidenza da Sternatia (3 minuti dopo, se non fa ritardo) aspetta 5 minuti in stazione e riparte). Per un totale dai 20 minuti in sù, salvo ritardi”.
Negli anni la questione è stata sottoposta anche alle stanze della politica. L’amministrazione locale però ha pochi strumenti per far fronte ad un problema di questa portata, che peraltro coinvolge anche enti terzi.
Si è spesso parlato dell’ipotesi (per alcuni necessità) di realizzare un metodo alternativo di deflusso del traffico veicolare, con un sottopasso o un ponte la cui realizzazione però, oltre che non essere mai finita nemmeno su carta, è tutt’altro che semplice da realizzare.
Cronaca
Sigilli nel bosco
Sequestro dei carabinieri forestali su quasi 2 ettari. Lavori difformi da autorizzazione nella pineta con danni alla vegetazione. Denunciati direttore dei lavori e titolare della ditta

I Carabinieri Forestali sono intervenuti per fermare l’attività di un cantiere di lavori boschivi, dietro segnalazione della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura – Servizio Territoriale di Lecce, che aveva rilasciato l’autorizzazione, nella pineta Campoverde, in agro di Vernole, a sud della marina di San Cataldo.
Il proprietario della pineta aveva ottenuto autorizzazione dal competente servizio della Regione per effettuare lavori di diradamento di piante soprannumerarie, eliminazione di quelle abbattute da agenti atmosferici, ovvero di confine, sì da mettere in sicurezza il complesso forestale dal rischio di propagazione di incendi boschivi, migliorando al contempo la funzionalità dell habitat naturale.
Tuttavia, all’ atto del sopralluogo i militari si sono imbattuti in uno scenario in cui il passaggio di mezzi pesanti della ditta incaricata dei lavori aveva presumibilmente provocato un diffuso danneggiamento e asportazione della vegetazione arbustiva del sottobosco.
Considerato che la pineta di Campoverde costituisce bene tutelato con vincolo paesaggistico, in cui gli interventi di rilevante trasformazione devono essere corredati da apposita autorizzazione, mancante nel caso specifico, i Carabinieri Forestali hanno proceduto al sequestro preventivo di tutta l’ area interessata, pari a circa 1,77 ettari di superficie, bloccando di fatto la prosecuzione dei lavori.
Nel contempo, hanno provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Lecce due persone, il titolare ed il direttore dei lavori della ditta esecutrice, per interventi di trasformazione in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica, nonché per danneggiamento di boschi.
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Cronaca
Con la droga nella microcar
Servizi straordinari di controllo del territorio. La Polizia di Stato ha controllato oltre 1.300 persone e proceduto all’arresto di un 16enne galatinese per spaccio di sostanze stupefacenti

Nell’ambito delle strategie condivise in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per la prevenzione dei reati predatori e contro lo spaccio di stupefacenti, il Questore della Provincia di Lecce ha predisposto durante il fine settimana passato specifici servizi straordinari di controllo del territorio.
In particolare, a Galatina, teatro di recenti episodi di violenza ad opera di giovanissimi, la Polizia di Stato, durante uno dei controlli, operato insieme alla Polizia Locale, ha proceduto alla verifica degli occupanti di una microcar, entrambi 16enni di Galatina.
I poliziotti hanno subito notato che uno dei due ragazzi a bordo, già noto agli operatori, era intento a fumare uno spinello.
Entrambi i minori sono stati trovati in possesso di modica quantità di sostanza e pertanto denunciati all’Autorità Amministrativa.
Il veicolo è stato quindi sottoposto a fermo come previsto da normativa vigente poiché il conducente è stato trovato in possesso di stupefacente.
A carico del minore (già noto alle forze dell’ordine) è stata eseguita poi una perquisizione domiciliare che ha permesso di rinvenire un totale di circa 100 grammi di hashish di cui parte già confezionata e divisa in dosi, un bilancino di precisione e materiale utile al confezionamento.
Avendo rinvenuto anche dei soldi in contanti nella disponibilità del minore e dopo aver raccolto tutti gli elementi utili per ipotizzare a carico del minore il delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, su disposizione del Pubblico Ministero in turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni, lo stesso veniva dichiarato in stato di arresto.
I controlli, intensificati nelle zone ad alta frequentazione giovanile e nei pressi di attività commerciali con pattuglie automontate e appiedate in tutta la Provincia di Lecce, hanno portato durante il fine settimana all’identificazione di 1.337 persone, al controllo di 502 veicoli e all’elevazione di 26 contestazioni al codice della strada.
Cronaca
Proroga all’impianto di biostabilizzazione, Poggiardo ricorre al Tar
Il sindaco Antonio Ciriolo: «Il contributo che abbiamo dato alla politica regionale in materia di rifiuti è stato enorme, dal 1997 ad oggi. Abbiamo ribadito la nostra posizione anche in sede giudiziaria, a difesa degli interessi dei nostri cittadini e del sistema economico del territorio». La vicesindaco Antonella Pappadà: «Tutelare l’ambiente e il benessere dei nostri cittadini è nostro compito in tutti i modi che la legge ci consente»

Il completamento del ciclo dei rifiuti per il Salento resta una continua emergenza.
Dopo la levata di scudi di Ugento e il ricorso al Tar contro l’allargamento di Burgesi, anche Poggiardo ricorre al Tar contro la Regione.
Oggetto del contendere la Deliberazione della Giunta Regionale con cui, modificando il Piano Regionale dei Rifiuti, si è disposta la proroga del funzionamento dell’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo sino al 31 dicembre 2025, quindi oltre la scadenza della concessione prevista per giugno 2025.
Contro tale decisione il Comune ha presentato ricorso innanzi al TAR di Bari, chiedendo l’annullamento della Deliberazione.
Secondo gli amministratori di Poggiardo «l’adozione del provvedimento regionale è in contrasto con quanto previsto nel Piano dei Rifiuti, approvato dal Consiglio Regionale nel 2021, che aveva stabilito invece la chiusura dell’impianto di Poggiardo a giugno 2025, e non rientra nelle competenze della Giunta Regionale».
Inoltre, il deliberato, tra l’altro, non ha tenuto conto delle vicende relative alla concessione della gestione dell’impianto e delle motivazioni dell’Ente territorialmente interessato dalla localizzazione dello stesso, nonché dell’interesse dei cittadini esposti agli impatti di natura ambientale connessi con la gestione dei rifiuti.
Contro la decisione l’amministrazione comunale ha inteso far valere le proprie ragioni, che coincidono con la volontà dei cittadini di Poggiardo e Vaste di voler porre la parola fine, una volta per tutte, alla presenza di impianti sul territorio di Poggiardo, avendo la comunità fatto la propria parte per tanti, troppi anni.
«PROROGA INACCETTABILE»
«Tutelare l’ambiente e il benessere dei nostri cittadini è nostro compito in tutti i modi che la legge ci consente. La nostra comunità è provata da tanti anni di disagi subiti e legati all’impiantistica presente nel nostro territorio e questa proroga è inaccettabile», dichiara la vicesindaca e assessora all’ambiente Antonella Pappadà, «tutelare l’ambiente e il benessere dei nostri cittadini è nostro compito in tutti i modi che la legge ci consente.
«La nostra comunità», aggiunge Antonella Pappadà, «è provata da tanti anni di disagi subiti e legati all’impiantistica presente nel nostro territorio e questa proroga è inaccettabile».
«PARTITA CHIUSA, ABBIAMO GIÀ DATO»
«Confermiamo la posizione dell’amministrazione comunale di voler chiudere la partita dell’impiantistica dei rifiuti nella nostra città», rimarca il sindaco Antonio Ciriolo, «in questi ultimi anni lo abbiamo detto e scritto più volte alla Regione Puglia che il contributo che abbiamo dato alla politica regionale in materia di rifiuti è stato enorme, dal 1997 ad oggi».
«Con questa decisione», conclude il primo cittadino, «abbiamo voluto ribadire la nostra posizione anche in sede giudiziaria, a difesa degli interessi dei nostri cittadini e del sistema economico del territorio».
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