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Cavallino

Matino, Cavallino e Supersano: notte di fuoco

Cinque auto distrutte dalle fiamme in poco più di tre ore

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Poco prima di mezzanotte in via Malta, a Matino, le fiamme hanno distrutto al parte anteriore di una Opel Meriva di proprietà di un muratore del luogo. Fiamme domate vigili del fuoco distaccamento di Gallipoli.


Neanche mezzora dopo a Cavallino, in via Santa Chiara, distrutta dalle fiamme una Fiat Panda. Fiamme che prima di essere domate dai vigili del fuoco Lecce hanno fatto in tempo a danneggiare una Peugeot 307 parcheggiata vicino ed il prospetto di un’abitazione.

Intorno alle tre di notte a Supersano, in via Cesare Battisti, invece, è andata praticamente distrutta una Citroen Picasso; seriamente danneggiata anche una Volkswagen Touran parcheggiata vicina.  Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco del distaccamento di Maglie. Sul posto anche i carabinieri di Ruiffano che hanno avviato le indagini.


Cavallino

Tassista abusivo con auto sospesa: multa e ritiro patente

L’uomo il Questore ha disposto anche il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Lecce per tre anni.

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Controlli straordinari della Polizia di Stato: oltre 140 persone identificate, ispezionati due locali commerciali e sequestrata un’auto. Alla guida vi era un tassista abusivo, multato per 5000 euro e allontanato dalla città.

Nel corso dei servizi straordinari di controllo del territorio la Polizia di Stato, coadiuvata da personale della Polizia Locale, nella serata di ieri, ha proceduto al controllo di 143 persone, 61 veicoli e due esercizi commerciali.

A seguito di numerose segnalazioni pervenute agli operatori della Polizia Locale e a seguito di alcuni esposti presentanti presso gli uffici della Questura, gli agenti in servizio hanno effettuato un’attività di osservazione nei confronti di un soggetto che presumibilmente stava esercitando attività di tassista abusivamente.

Trattatasi di un 55enne cittadino italiano P.A., residente a Cavallino che era attenzionato già da tempo dagli operatori della Polizia Locale.

Gli agenti della Polizia di Stato hanno dapprima seguito l’uomo che si stava dirigendo verso la stazione ferroviaria, dove, dopo aver parlato con alcuni turisti stranieri, ha caricato i loro bagagli in macchina e li ha fatti salire a bordo.

A quel punto i poliziotti lo hanno fermato e, effettuati i controlli di rito, dai quali l’auto risultava sospesa dalla circolazione, gli hanno contestato quattro violazioni del codice della Strada e comminata una multa di circa 5000 euro col relativo sequestro del mezzo e contestuale ritiro della patente.

I turisti sono stati tranquillizzati e gli agenti hanno provveduto a far avvicinare un taxi autorizzato.

Di seguito alle sanzioni, ed attesi i precedenti penali e di polizia, nei confronti dell’uomo il Questore ha disposto anche il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Lecce per tre anni.

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Alezio

Serravezza della Lilt: “Bisogna cambiare paradigma, tornate in campagna, coltivate sano”

Nonostante le cure, i passi da gigante fatti dalla ricerca, le morti sono in leggera crescita rispetto a 40 anni fa. E parliamo dei tumori al seno, perché se tocchiamo altre neoplasie, come quelle allo stomaco, al pancreas, ed altre è un’ira di Dio: sono tutte in aumento!

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intervista esclusiva

Giuseppe Serravezza della LILT: “Qui si muore più che altrove”

di Luigi Zito

«Sono stanco di ripetere sempre le stesse cose, diciamoci la verità, fuori dai denti: il mercato vuole i malati!».
Questa la risposta, laconica, ricevuta dal dott. Giuseppe Serravezza, 73 anni, a commento di una trasmissione televisiva, andata in onda la sera prima, che affrontava il tema delle dipendenze, della malattia e dei tumori e che la dice lunga sul pensiero critico dello stesso.

Sempre pronto, disponibile all’ascolto, gentile ma prone alla lotta contro il cancro, (battaglia che conduce da decenni con discreto successo), Serravezza, ci accoglie nella sede della Lilt di Casarano, pronto a difendere con vigore quella che, da 31 anni, è la sua creatura ed i suoi malati: l’associazione provinciale Lilt di Lecce.
«È uno sconforto vedere, sentire che l’OMS, il Ministero della Salute e tutti gli attori deputati sono pronti a denunciare, a parlare di questi scottanti temi. Il risultato finale qual è? Non se ne fa nulla».

Ci scatta una foto della situazione nel Salento?

«Siamo in controtendenza: nella nostra provincia, nel 2021, si sono registrati 2.482 decessi per tutti i tipi di tumore, contro i 2.360 dell’anno precedente; tradotto si ha un tasso ‘grezzo’, per 10mila abitanti, pari al 31,99%, nettamente superiore rispetto alla percentuale nazionale, che si attesta sul 29,43%, ed a quello pugliese del 27,36%».

È un triste ritornello: “Qui si muore più che altrove”.

«Gli ultimi dati Istat disponibili ci rivelano che la “strage silenziosa” continua. Allarmante è il dato del primato nazionale per mortalità del tumore del polmone in provincia. In salita anche i tumori della vescica (in entrambi i sessi), e del tumore al seno per le donne. Pensa, solo nel 2021 sono morte, per il cancro alla mammella, 162 donne».

Vogliamo parlare di politica?

«Parliamo delle scelte scellerate di certi politici. Proprio qualche sera fa ho avuto modo di parlare alla gente di Lequile, a proposito della costruenda centrale a biometano che sarebbe dovuta nascere nel territorio, sulla strada per Copertino, e dicevo loro: “È ora di aprire gli occhi, nulla si muove per caso, dietro ci sono sempre convenienze e accordi politici”.

Questi signori (le aziende), vengono a bussare dove sanno che qualcuno gli aprirà. Vengono a raccontarci frottole, a proporre follie. Ci stanno prendendo per i fondelli: coltivare mais, colza, ecc. per poi bruciare e produrre biometano… ma di cosa stiamo parlando? Con la desertificazione in atto, non potrà mai funzionare.
Noi dobbiamo ritornare al passato, invertire la tendenza, praticare una agricoltura sana, quella dei nostri nonni, senza utilizzare concimi, fosfati e quant’altro!».

Anche nel Salento sono in aumento i casi di tumore tra i giovani?

«Certo, tutti i dati lo dimostrano: la generazione X (nati fra il 1965 ed il 1980) e i millennials (metà anni ottanta e i primi anni 2000), hanno un rischio maggiore di ammalarsi, rispetto alle generazioni precedenti, di 17 tipi di tumore.
Mi lasci precisare, dopo questi numeri da Cassandra, e dare speranza: oggi nel Salento l’80% delle donne che si ammalano al seno guarisce!
Tanto più guarisce se vi è una diagnosi precoce, che non è fare prevenzione: la prevenzione la possiamo fare ai bambini o a quelli ancora nel grembo materno, il nostro destino è già segnato.
Oggi su 60mila donne che si ammalano di cancro al seno in Italia, l’80% guarisce, mentre, 40 anni fa, su 20mila che si ammalavano, il 50% moriva».

Lo reputa un successo questo?

«Certo, per la scienza! Di fatto, però, è una sconfitta per noi medici. Perché, nonostante le cure, i passi da gigante fatti dalla ricerca, le morti sono in leggera crescita rispetto a 40 anni fa. E parliamo dei tumori al seno, perché se tocchiamo altre neoplasie, come quelle allo stomaco, al pancreas, ed altre è un’ira di Dio: sono tutte in aumento!
Bisogna cambiare la strategia, fare prevenzione seria, concreta, indire una battaglia alle cause, chiedersi: perché mi sono ammalato? Che tipo di vita conduco? Bandire il fumo, l’alcool, la cattiva alimentazione che provoca obesità, le diete ricche di grassi».

Ci spiega cosa è il Centro Ilma?

«È una sfida del Salento al cancro. Un Istituto polifunzionale per la ricerca e la prevenzione dei tumori (e si trova sulla provinciale Gallipoli-Alezio). È un progetto di iniziativa popolare, preciso, senza soldi pubblici, che costa all’incirca 10 milioni di euro. Si farà prevenzione e ricerca. è un ospedale per sani e, speriamo, sarà in funzione dal 2025 ».

Diceva del fattore ambientale.

«Il fattore ambientale è determinante, al di là della genetica. Sappiamo che un 3-4% dei tumori può essere ereditario, è provato, ma il continuo aumento della malattia coincide soprattutto con l’aggravamento dal contesto in cui viviamo.
Infatti, ciò che faremo in quella struttura, sarà anche cercare di capire le cause e monitorare, paese per paese, ogni tre anni con dei dati, lo stato di salute dei cittadini.
Vivo quotidianamente con pazienti che hanno il cancro al seno e sapete cosa mi dicono? Maledetto il giorno che sono guarita!».

Come mai, dottore?

«Perché e una vita di m… mi rispondono, non è più vivere! Noi siamo responsabili del destino dei nostri bambini, sappiatelo: è nelle nostre mani. Non fare nulla è un crimine! Stiamo offrendo loro un futuro malato.
L’epigenetica oggi ci dice che fattori come l’età, l’esposizione a contaminati ambientali chimici e fisici, la dieta, ecc., possono cambiare dei geni senza modificare la sequenza del DNA.
L’ambiente agisce sui nostri geni in diversi modi, attraverso ciò che mangiamo, che respiriamo, che viviamo. Il luogo in cui abitiamo, la qualità del cibo, le esperienze di vita, la qualità delle cure materne, il supporto sociale, le emozioni che proviamo, influenzano la nostra biologia».

Cosa fare per chi è in difficoltà?

«Informarsi. Oggi abbiamo tutti i mezzi. Possibilmente parlare con il contadino che abbiamo nelle vicinanze e assimilare le sue abitudini. Non entrare mai in nessun supermercato! Specialmente le mamme con i bambini, tenersi alla larga dalla grande distribuzione: li c’è tutto, cibi processati e confezionati con veleni, da paura!
La pizza surgelata, mai!
Tu mamma devi fare una pizza genuina ai tuoi figli! Non la sai fare?! Fatti aiutare dalla nonna, dalla zia, da chi ha conoscenze. Purtroppo, siamo diventati una società di edonisti ed egoisti, drogati di benessere e così stiamo uccidendo le generazioni future: ci preoccupiamo più della nostra salute (anche a 90 anni) di quella dei nostri nipoti!
Tornate in campagna, coltivate in modo sano, genuino, come si faceva una volta, praticate il buon senso ed informatevi, questo vuol dire ambiente e salute».

Quanti sono i Lilt Point nel Salento?

«Siamo presenti in 34 centri del Salento, oltre ad una pletora di medici che contribuiscono a diffondere il verbo. Trovate tutto sul sito www.legatumorilecce.org.
Ci vogliono politici illuminati, che abbiano il coraggio di cambiare. Ad esempio, nelle mense, negli asili, nelle scuole basta con questi pranzi precotti. Bisognerebbe tornare alla natura, comprare da chi produce biologicamente come si faceva una volta, anche se i risultati non sarebbero immediati ma li vedremmo fra 10-15 anni».

Un messaggio di speranza?

«Bisogna crescere culturalmente, fare una rivoluzione culturale, informarsi. Siamo noi che cambiamo il mondo. Come mai nei Paesi del nord, in Germania, nei Paesi Scandinavi, in Francia, ecc. non si possono vendere prodotti contenenti ciclammato, aspartame, ecc. mentre si vendono da noi, in Bulgaria, in Grecia? Questo grida vendetta a Dio. Bisogna conoscere ed informarsi, la conoscenza scientifica deve viaggiare di pari passo con il buon senso del contadino, solo così scorgo un futuro».

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Cavallino

Disperazione o cinismo?

Rubato salvadanaio delle Visite sospese al Check Up Centre di Cavallino

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 Quel che resta è la bruttezza assoluta del gesto.

Non ha attenuanti l’autore del furto dal salvadanaio Visita Sospesa al Check Up Centre presso il centro commerciale di Cavallino.

Questo contenitore simbolico raccoglieva fondi destinati a supportare le persone in difficoltà, garantendo loro cure e prestazioni sanitarie e terapeutiche.

Il progetto Visita Sospesa, che ha come madrina l’artista Valentina D’Andrea e realizzato in collaborazione con l’associazione Angeli di Quartiere, ha una missione fondamentale: offrire sostegno concreto a chi è in difficoltà, assicurando accesso alle cure necessarie.

L’atto di sottrarre il salvadanaio non è solo un gesto vile, ma rappresenta un danno per tutta la comunità che, con dedizione e solidarietà, si impegna a sostenere i più deboli. Questo furto priva chi ne ha più bisogno di un’importante risorsa di aiuto.

Le indagini sono in corso, le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza al vaglio delle autorità, e si ritiene che il furto sia stato compiuto nel pomeriggio, durante una giornata di particolare affluenza.

Veronica Carlino, Direttore Generale del Check Up Centre: «Siamo profondamente delusi e amareggiati per questo gesto deplorevole, che ricorda la bassezza a cui può arrivare l’essere umano. Anche di fronte a difficoltà personali, azioni come questa sono ingiustificabili. Il salvadanaio simboleggia il sostegno che la nostra comunità offre a chi ha più bisogno. Invitiamo tuttavia la comunità a rimanere unita, continuando a sostenere i più bisognosi e a rafforzare il senso di solidarietà, che resta il nostro pilastro e la nostra forza».

Infine, l’annuncio: «Check-Up Centre si assumerà per intero il costo di tutte le visite già eseguite, ma invitiamo tutti coloro che ne hanno la possibilità a contribuire volontariamente al ripristino del fondo».

 

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