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Cronaca

Minacce a giudici e giornalisti, un arresto

Eseguito questa mattina all’ala dalla Polizia di Stato leccese. La vicenda è riferita alle minacce subite dal giudice del Tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano e dalla sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia (per Lecce, Brindisi e Taranto) Carmen Ruggiero. Messaggi intimidatori anche ad un giornalista

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Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Lecce ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Potenza su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, nei confronti di Pancrazio Carrino, 42enne di San Pancrazio Salentino, ritenuto responsabile e mandante di una serie di atti di violenza e minaccia, aggravati dal metodo mafioso, ai danni di due magistrati ed un giornalista, il direttore di Telenorba Vincenzo Magistà.


I dettagli verranno chiariti in una conferenza stampa in mattinata presso la sala riunioni della Questura di Lecce sede di Via Oronzo Quarta (Piazzale Stazione), alla presenza del sig. Procuratore della Repubblica di Potenza.


L’arresto dovrebbe essere riferito alle intimidazioni di matrice mafiosa, o comunque riconducibili al contesto mafioso subite della giudice del Tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano e dalla sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia (per Lecce, Brindisi e Taranto) Carmen Ruggiero.


Le due magistrate sono legate dall’inchiesta “The wolf”, sfociata nell’ordinanza di custodia cautelare sul clan “Lamendola – Cantanna”, facente parte della frangia mesagnese della Sacra Corona Unita: l’udienza preliminare si celebrerà il prossimo 6 marzo.


A emetterla, su richiesta della pm Ruggiero, è stata proprio la giudice Mariano.

In seguito alle minacce, è stata aumentata la sicurezza della giudice originaria di Galatina, già sotto scorta 24 ore su 24, con la vigilanza permanente dell’abitazione.


Al magistrato dalentino è stata recapitata una testa di agnello tagliata a metà, con a fianco un coltello, e un messaggio dal contenuto inequivocabile: “Così”.


Prima ancora la giudice Mariano era stata destinataria di due lettere in cui il mittente esprimeva a chiare lettere il desiderio di vederla uccisa. Nella seconda lettera, si faceva riferimento a riti satanici ed i fogli erano firmati con il sangue.


Per conoscere gli sviluppi non ci resta che attendere qualche ora e la conferenza stampa in Questura.


 


Cronaca

Specchia: 17mila firme per salvare l’albero

Tante sottoscrizioni, evidentemente anche da fuori paese, per la petizione lanciata online in difesa del bagolaro, l’albero secolare al centro del peese

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Ha superato le 17mila firme la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org in difesa dell’albero secolare al centro di Specchia.

Un gruppo di cittadini sensibili alle tematiche ambientali è confluito nel comitatoSalviamo il Bagolaro” con il chiaro obiettivo di scongiurare l’abbattimento di uno dei simboli del paese dopo una determina comunale che stabilisce l’eradicazione della pianta per mettere in sicurezza l’area.

«La nostra è una lotta contro il tempo», si legge nel testo dell’appello, «vogliamo sensibilizzare gli amministratori ad aprire un dialogo per vagliare ogni strada possibile».

La mobilitazione per la salvaguardia dell’albero centenario è iniziata tempo fa.

«Dopo il cedimento di una porzione del muretto esterno e delle sottostanti strutture», spiegano i promotori, «l’amministrazione comunale ha chiuso la strada e sono state condotte analisi tecniche da un agronomo e un geologo. Risulterebbe che le relazioni dei due tecnici non arrivino ad un unanime parere sulla sorte della pianta».

Di fronte al possibile abbattimento dell’albero, è iniziata nei mesi scorsi la mobilitazione dei cittadini che, «dopo le prime rassicurazioni sul destino della pianta da parte dell’amministrazione», hanno appreso della determina del tecnico comunale che stabilisce l’abbattimento dell’albero.

Una decisione motivata dalla «necessità di messa in sicurezza ottimizzando le risorse economiche disponibili. Non sarebbero stati trovati fondi sufficienti per sistemare le strutture murarie e salvaguardare la pianta».

Da qui l’appello rivolto direttamente agli amministratori locali: «Vista l’importanza storico culturale che l’albero ha per il paese chiediamo una soluzione condivisa con la cittadinanza e le associazioni per garantire la sicurezza pubblica e, allo stesso tempo, preservare il vecchio bagolaro, simbolo identitario di Specchia».

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Cronaca

Tamponamento a catena in centro a Tricase

Intervento di carro attrezzi per ripristinare la normale circolazione dopo una parentesi di intasamento del traffico

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Un incidente stradale senza gravi feriti ha provocato dei disagi nel pomeriggio di oggi nel centro abitato di Tricase.

A due passi da piazza Cappuccini, due auto ed uno scooter sono rimasti coinvolti in un sinistro che ha a lungo bloccato il traffico su Corso Roma.

Proprio ad un incrocio di Corso Roma, quello con via Foggia, si è verificato lo scontro che ha necessitato dell’intervento di un carro attrezzi per la rimozione dei mezzi interessati.

Assieme a due station wagon Fiat, coinvolto nel tamponamento uno scooter Aprilia Habana.

La polizia locale ha curato la gestione del traffico ed effettuato i rilievi del caso.

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Cronaca

“Torno a casa”, e lascia il reparto dell’ospedale senza avviso

I medici di reparto accortisi dell’assenza, hanno prontamente allertato la Direzione sanitaria che ha subito informato le forze dell’ordine…

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Un paziente, ospite dell’ospedale Cardinale Panico di Tricase, in mattinata ha pensato bene di chiudere la degenza e tornare a casa senza avvisare nessuno.

L’uomo, fuggito ancora con gli abiti da degente, si era allontanato per raggiungere la stazione dei treni, dove avrebbe raggiunto casa ed i familiari di cui sentiva fortemente la mancanza.

I medici di reparto accortisi dell’assenza, hanno prontamente allertato la Direzione sanitaria che ha subito informato le forze dell’ordine.

Avvisati i parenti sono subito partite le ricerche, l’uomo è stato rintracciato dalla polizia locale nelle vicinanze della stazione e, dopo un conciliabolo, grazie all’aiuto dei familiari, è stato convinto a rientrare in ospedale con un’ambulanza del 118 per riprendere le terapie e relative cure.

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