Cronaca
Morte De Donno, la procura di Mantova apre una indagine
Trovato dai familiari nella sua casa di Eremo di Curtatone, si sarebbe suicidato impiccandosi, ma la procura cerca di capire se nel suicidio possano esserci responsabilità di terzi

I suoi ex colleghi della pneumologia e la direzione dell’Asst, sconvolti per l’accaduto, in una nota, lo ricordano come un “professionista eccellente e di grande umanità” e per “la sua completa abnegazione“, con i pazienti al primo posto. E rimarcano di come “Giuseppe era così, a momenti solare e in altri ombroso, perché disilluso da qualcosa o indispettito o arrabbiato per non essere riuscito a fare quello che sperava per i pazienti. Speriamo che ora possa trovare quella pace che gli è mancata qui”.
La procura di Mantova, intanto, ha aperto un’inchiesta sulla morte di De Donno, ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma e fautore della terapia anti Covid con il plasma iperimmune, nativo di Maglie.
De Donno, trovato dai familiari nella sua casa di Eremo di Curtatone, si sarebbe suicidato impiccandosi, ma la procura cerca di capire se nel suicidio possano esserci responsabilità di terzi, comprendere se qualcuno possa aver indotto l’ex primario a farla finita, senza lasciare messaggi, dopo che il 5 luglio, dopo essersi dimesso dall’ospedale, aveva iniziato la sua “nuova vita” come medico di base.
Ieri, infatti, il magistrato e i carabinieri hanno interrogato i familiari, la moglie e i due figli, e posto sotto sequestro computer e cellulari.
Ora la salma si trova nell’obitorio dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, in attesa di essere restituito alla famiglia per i funerali.
Giuseppe De Donno, durante i primi mesi della pandemia, era su tutte le pagine dei giornali perché divenuto simbolo della lotta al Covid 19, grazie al plasma prelevato da pazienti infetti e poi guariti e trasfuso nei malati.
Per imporre la “sua terapia” aveva intrapreso una battaglia accompagnata, come succede in questi casi, da tante polemiche rimbalzate sui social e dividendo spesso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari.
Lo stesso medico assiduo frequentatore di Facebook, dove dibatteva dell’efficacia e la cura del plasma iperimmune, ne era uscito quando si era accorto che tanti dei suoi seguaci erano no vax.
Ora il verbo dei social, oltre al cordoglio e la commozione per la prematura scomparsa, si divide fra teorie complottistiche e discetta sulla decisione delle sue dimissioni, spesso con assurde teorie, anche se lo stesso pneumologo non aveva mai messo in relazione le due cose.
L’emergenza Covid, l’imperativo di dover restare in reparto quasi per l’intera giornata accanto ai “suoi pazienti” aveva avuto un effetto positivo su Giuseppe, svanito, forse, man mano che l’emergenza in ospedale veniva meno.
Cronaca
Ruffano, Cavallo torna a casa da libero cittadino
Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione: dopo l’assurda attesa per l’indisponibilità di braccialetti elettronici, l’ex primo cittadino rientra in paese senza restrizioni

L’ex sindaco di Ruffano Antonio Cavallo lascia il carcere e torna a casa. Questa volta per davvero e senza restrizioni.
Già una settimana fa il gip Stefano Sala aveva disposto il rientro a Ruffano, ai domiciliari, in seguito alla dimissioni dalla carica di primo cittadino.
Nonostante ciò, Cavallo ha trascorso un’altra intera settimana in carcere a causa dell’incredibile indisponibilità di braccialetti elettronici.
Il tempo trascorso, oltre a sollevare un sacrosanto polverone anche di natura mediatica, ha portato dritti alle tempistiche utili per il Riesame. La richiesta di scarcerazione presentata avantieri dai legali Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio, ha permesso quindi ad Antonio Cavallo di ottenere il rientro a Ruffano.
Venute meno le esigenze cautelari, questa mattina Antonio Cavallo torna in paese da libero cittadino. L’inchiesta sui presunti appalti truccati farà il suo corso, ma nel frattempo Cavallo ha potuto far rientro a casa.
Castrignano del Capo
Singolare invasione di libellule a Leuca
Il video inviato alla Redazione da un lettore da località “Francesi”

Non è una piaga d’Egitto, come nelle Sacre Scritture, ma quantomeno un fenomeno altrettanto singolare.
Siamo a Santa Maria di Leuca, località Francesi, a poche dozzine di metri dal mare. Tra le campagne spuntano centinaia di libellule. Ecco il video inviato ieri alla nostra Redazione da un lettore, ritrovatosi circondato da queste splendide creature volanti.
Il fenomeno ha interessato anche aree di centri limitrofi, come Salve e Patù.
Il video
Cronaca
Paura tra Gagliano e Corsano: auto si ribalta

Una tragedia sfiorata quella verificatasi nella serata di mercoledì tra Gagliano e Corsano.
Lungo la provinciale che unisce i due centri abitati, un’auto è finita fuori strada e si è ribaltata.
L’incidente è avvenuto in prossimità dell’area di servizio Apron, attorno alle 20.
La macchina, una Lancia Y, è finita fuori dalla carreggiata ed ha terminato la sua corsa sul tettuccio, con tutte le ruote per aria.
Fortunatamente le persone coinvolte non hanno riportato ferite gravi. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno effettuato anche i rilievi utili alla ricostruzione dell’accaduto, e la locale protezione civile.
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