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Cronaca

Morte donna incinta, Omceo: «Accanimento mediatico contro i medici»

Il dott. Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce: «Questo modo di gestire le informazioni del rapporto di cura, non ha altro fine che tentare di incidere pesantemente e negativamente sulla fiducia che il cittadino nutre nel sistema sanitario»

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Non solo un’accorata difesa d’ufficio quella del dott. Donato De Giorgi, presedente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce: l’OMCeO di Lecce esprime «tutto il biasimo per le modalità con cui alcune testate giornalistiche esternano fatti di cronaca, riguardanti la sanità».


Il riferimento è all’esposto di un uomo la cui moglie è deceduta in stato di gravidanza al “Fazzi”.


«Mentre i medici e tutto il personale sanitario», tuona, «sono impegnati in questa eccezionale fase storica in continue azioni che, tra mille difficoltà, possano fornire comunque risposte di cura e di salute,- sia pure al prezzo di una compromissione costante e rilevante della qualità della propria vita, di ore sottratte a se stessi, alla propria famiglia, ai propri interessi – alcuni media sono prontissimi a comunicare con enfasi tutte le notizie negative legate alla cura di cittadini, resi fragili dalla malattia, raccontando i fatti raccolti unicamente da chi richiede un risarcimento e nella fattispecie arrivando a sottintendere, neanche molto velatamente, che alcuni colleghi sarebbero stati autori di un aborto prima e un omicidio dopo, senza alcuna possibilità di fornire specifiche spiegazioni, motivazioni, attenuanti. Naturalmente grande evidenza mediatica viene riservata ad un centro specializzato a livello nazionale nel risarcimento danni da “malpratice medica”, che è stato interessato nel caso».


Secondo De Giorgi, «questo modo di gestire le informazioni del rapporto di cura, non ha altro fine che tentare di incidere pesantemente e negativamente sulla fiducia che il cittadino nutre nel sistema sanitario».


«I medici, pochi, soli, male organizzati, oberati, sfiduciati, screditati senza appello dalla stampa e senza possibilità di replica», insiste, sono stanchi; in grandi percentuali (quasi un terzo!) vedono come un sogno la possibilità di andare via, in pensione o in attività e luoghi diversi e più gratificanti! Il loro ruolo appare così diverso da ciò che si sognava dopo la laurea. Ma se si comprende che la nostra professione è basata sui valori fondamentali di rispetto, di solidarietà e di cura», conclude il Dott. De Giorgi, «è evidente che questi saranno comunque e sempre la guida di noi stessi e della nostra società, certamente facendo scadere la superficialità di alcune sentenze mediatiche, formulate senza indagini».


Fin qui lo sfogo del presidente dell’Omceo leccese a cui abbiamo ritenuto giusto dare spazio.

Così come accaduto per i fatti enunciati ieri e contenuti, come evidenziato nell’articolo, nell’esposto del marito della vittima.


Che ha tutto il diritto di chiedere sia fatta luce sul decesso della moglie e del nascituro.


Sarà poi la magistratura, eventualmente, a chiarire se ci sono state manchevolezze e responsabilità.


La stampa, come sempre, ha il compito, anzi il dovere, di raccontare, senza mai sostituirsi ai giudici.


Cronaca

Supersano arrestato spacciatore

In casa aveva eroina, cocaina e marijuana oltre a tutto il necessario per la vendita dello stupefacente

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I carabinieri della Stazione di Ruffano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 45 anni nel centro di Supersano.

L’attività info-investigativa era iniziata a causa di un’intensa attività di spaccio presso la sua abitazione.

Dopo aver individuato con precisione il luogo, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione dell’appartamento, dove sono state rinvenute numerose dosi di sostanze stupefacenti pronte per la vendita, occultate in vari punti della casa.

In particolare, sono stati sequestrati 7 grammi di eroina, 2 grammi di cocaina e 30 grammi di marijuana.

Insieme alla sostanza stupefacente, i militari hanno trovato bilancini, sostanze da taglio, materiale per il confezionamento e diverse centinaia di euro in contanti, a testimonianza dell’attività di spaccio.

Durante il controllo, sono stati sequestrati anche due coltelli ed è stata scoperta un’ingente quantità di munizioni, circa un centinaio di cartucce di vario calibro, detenute illegalmente.

Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto a regime degli arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce.

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Casarano

Rinvenuto deposito di auto rubate

Denunciato il proprietario dell’area dove è stata rinvenuta anche un’Alfa Romeo Stelvio rubata pochi giorni fa nel parcheggio di un ipermercato casaranese. Tra le tante auto smembrate, riconosciuta anche una Fiat 500 con la carrozzeria tagliata in più pezzi che era stata rubata a Tricase il 9 gennaio

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La Polizia di Stato ha scoperto a Casarano un’ampia area recintata, nella quale erano nascosti e riciclati veicoli di provenienza illecita.

Da una prima ispezione attraverso l’alto muro di recinzione del sito individuato, gli agenti del Commissariato di Taurisano hanno notato la presenza di una Alfa Romeo Stelvio, risultata rubata alcuni giorni prima nel parcheggio di un ipermercato sempre di Casarano.

I primi accertamenti hanno permesso di individuare il proprietario dell’area, un cinquantacinquenne del posto, immediatamente rintracciato nella sua residenza e condotto presso il deposito di sua proprietà.

Oltre all’Alfa Romeo Stelvio rubata, nella area, vasta almeno 50 are, erano stati parcheggiati molti automezzi e pezzi meccanici e, all’interno, vi era un edificio di costruzione abusiva, nel cui garage seminterrato era stata ricavata una officina abusiva, adibita allo smontaggio di autovetture rubate.

In particolare, i poliziotti hanno scoperto la presenza di una Fiat 500 smembrata la cui carrozzeria era stata tagliata in più pezzi. L’auto, non era più dotata dei codici identificativi (targa e numero di telaio) ma, identificato il rivenditore da un portatarga, è stata comunque identificata e rintracciata la proprietaria.

L’auto era le era stata rubata a Tricase il 9 gennaio scorso. La donna ha riconosciuto la propria autovettura attraverso le foto realizzate dalla polizia scientifica.

Nel garage seminterrato, in alcuni container e in tutta l’area recintata erano parcheggiati numerosi veicoli e stoccati e pezzi meccanici, per molti dei quali l’indagato ha fornito generiche e poco credibili notizie sulla provenienza.

Inoltre, i veicoli ed i pezzi meccanici apparivano parcheggiati male e stoccati, in evidente violazione le norme previste per la tutela dell’ambiente.

L’intera area è stata sottoposta a sequestro con l’apposizione dei sigilli mentre il proprietario è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione, riciclaggio e violazione delle norme sulla tutela ambientale.

L’Alfa Romeo Stelvio, dopo i rilievi di polizia scientifica, è stata restituita al legittimo proprietario.

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Quel che resta della Fiat 500 rubata a Tricase il 9 gennaio scorso

 

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Cronaca

Trepuzzi: «Perchè il sindaco ha fatto riaprire le scuole?»

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle: «Non conoscendo ancora l’effettivo rischio per la salute pubblica, vista l’entità dell’incendio e la pericolosità del materiale andato a fuoco, sarebbe stato forse più prudente ritardare cautelativamente l’apertura»

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Il girono dopo l’incendio ai depositi dell’ex Omfesa a Trepuzzi si accende la polemica.

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle,  «nell’esprimere massima solidarietà alle aziende e ai lavoratori coinvolti nell’incendio divampato nel pomeriggio di ieri , sulle cui cause auspichiamo sia fatta presto piena luce», puntano il dito sulla  decisione del sindaco Giuseppe Taurino di consentire l’apertura delle scuole all’indomani di quanto accaduto.

I 5 Stelle la ritengono «quanto meno contraddittoria la considerato, altresì, il richiamo a limitare le uscite e a fare uso delle mascherine. Non conoscendo ancora l’effettivo rischio per la salute pubblica, vista l’entità dell’incendio e la pericolosità del materiale andato a fuoco, sarebbe stato forse più prudente ritardare cautelativamente l’apertura delle scuole. Per il bene della salute pubblica, invochiamo il rispetto del principio di precauzione citato nell’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, molto spesso disatteso».

Gli attivisti, infine, rivolgono «un ringraziamento particolare ai Vigili del Fuoco, che hanno consentito in tempi rapidi di domare l’incendio e di mettere in sicurezza l’area».

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