Cronaca
Nasconde un vero e proprio arsenale, i carabinieri lo arrestano
Squinzanese già noto alle forze dell’ordine, possedeva illegalmente armi e munizioni occultate in un immobile

Un passato non roseo e un nome già noto alle forze dell’ordine, quello di Salvatore Cordella, 33enne squinzanese, nel mirino dei Carabinieri del suo paese già da tempo. Erano stati i suoi ultimi movimenti e le sue recenti frequentazioni ad insospettire i militari locali e a intensificare i controlli attorno all’uomo che, ieri pomeriggio, è stato arrestato per detenzione illegale di armi da sparo.
A condurre le forze dell’ordine presso l’illegale deposito d’armi, è stato l’atteggiamento guardingo dello stesso Cordella che è stato visto aggirarsi, proprio nel pomeriggio di ieri, nei pressi di un immobile, allarmandosi ed entrandovi di fretta alla vista dei carabinieri.
Notato il suo comportamento, gli uomini dell’Arma hanno deciso di raggiungerlo e lo hanno trovato, nell’immobile suddetto, intento a cercare di disfarsi di due pistole che aveva occultato in quel posto.
Le pistole sono state recuperate dai militari che, dopo aver proceduto alla perquisizione del locale in questione, hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale realizzato dal 33enne squizanese: sono state sequestrate due pistole a tamburo con matricola abrasa (una carica con 6 proiettili cal. 7,65), un tamburo da pistola, tre caricatori da pistola semiautomatica (calibri dal 6,35 al 9), 49 proiettili di vario calibro (anch’essi dal 6,35 al 9, passando per il 7,65), 8 bossoli cal. 7,65 e uno cal. 38 special, una cartuccia da fucile cal. 12.
In una delle stanze sono stati trovati anche un calcio da fucile, un coltello a serramanico e 4 cilindri probabilmente utilizzati come silenziatori artigianali. E, infine, anche 3 passamontagna, di cui uno realizzato con una maschera di carnevale con lineamenti di diavolo.
Il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, dott. Elsa Valeria Mignone, non ha avuto dubbi: Salvatore Cordella è stato tratto in arresto per detenzione illegale di armi da sparo (peraltro alterate, visto che le matricole sono risultate abrase), e dovrà inoltre rispondere della detenzione abusiva del munizionamento. Per lui si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Lecce Borgo San Nicola.
I due uomini, in compagnia dei quali è stato trovato, sono risultati estranei alla vicenda. Ulteriori indagini sono in corso per verificare se il materiale rinvenuto (e sequestrato) sia stato utilizzato in episodi delittuosi avvenuti di recente in questi territori.
Cronaca
Lecce d’applausi. Lezione all’Italia pallonara
Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.
Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.
Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.
Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.
Ed è stato di parola!
Anche nella difficoltà estrema tra un lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.
Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.
Pur nella difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.
E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.
Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.
Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.
Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».
I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.
Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.
Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.
Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.
Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.
Come se il dolore si potesse mettere da parte.
Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.
Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.
La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.
La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.
Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.
Attenzione, però! Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.
Giuseppe Cerfeda
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Cronaca
Paura all’alba a Pescoluse: incendio devasta stabilimento balneare

Momenti di paura questa mattina a Lido Marini, marina di Salve, dove un violento incendio ha distrutto parte di uno stabilimento balneare.
Erano circa le 5:30 quando una squadra dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Tricase è intervenuta d’urgenza in via Pitagora, richiamata dalle fiamme che avvolgevano il chiosco in legno utilizzato come bar e deposito per gli arredi da spiaggia del Lido del Sol.
L’intervento rapido ed efficace dei pompieri ha evitato che il rogo si estendesse ulteriormente, limitando i danni e mettendo in sicurezza l’intera area. Fortunatamente non si registrano feriti.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tricase, che hanno avviato gli accertamenti per chiarire le cause dell’incendio.
Cronaca
Contro il muro sulla via del mare: grave 76enne

Un brutto incidente stradale si è verificato nella mattinata di oggi sulla Strada Provinciale 96, che collega Squinzano a Casalabate. Un uomo di 76 anni, residente a Squinzano, è rimasto ferito dopo aver perso il controllo della sua Suzuki, finendo contro un muretto a secco a bordo strada.
L’impatto è avvenuto intorno alle 11:30. Alcuni automobilisti di passaggio hanno prontamente allertato i soccorsi.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno estratto l’uomo dall’abitacolo, e gli operatori del 118, che lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è stato ricoverato in codice rosso.
La dinamica dell’incidente è attualmente al vaglio della polizia locale di Lecce, che ha effettuato i rilievi del caso. Le cause dell’uscita di strada non sono ancora state chiarite.
La strada, chiusa al traffico per via del sinistro, è stata riaperta attorno alle 14.
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