Attualità
No vax? Io speriamo che me la cavo…
«All’improvviso scorgo un’auto, una monovolume, in transito sulle cui portiere leggo a grandi caratteri la scritta “noi non ci vacciniamo”. Ognuno è libero di pensarla a modo proprio, però…»
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di un nostro lettore di Miggiano che dice la sua sull’accesa diatriba tra chi coscientemente si è messo in fila per vaccinarsi e chi, sempre legittimamente, si è dichiarato no vax rifiutando il siero.
«Sono fermo dal meccanico. La mia macchina necessita di manutenzione. Mentre attendo che arrivi osservo il viavai di persone, di auto che transitano e dell’arsura che lentamente prende corpo.
Poi d’un tratto scorgo un’auto, una monovolume, in transito sulle cui portiere lato passeggero (ma certamente anche lato guidatore!) leggo a grandi caratteri la scritta “noi non ci vacciniamo”.
Tale scritta si estendeva anche sul lato posteriore del cofano. Una scritta decisamente visibile. La mia reazione è stata d’immediato sgomento quasi di sconcerto! Accanto a me altre persone in attesa dell’arrivo del meccanico criticano indignati tale scritta, altri ancora mormorano brutalmente apostrofando con epiteti licenziosi il conducente del mezzo che non ho riconosciuto in volto.
Un tale così commenta :«Mentre la gente muore a causa del covid questo se ne va in giro a pubblicizzare che cosa?». Un’ altra persona aggiunge :“Questo per me non ha capito nulla! Non ha capito che il covid non fa sconti a nessuno… e che siamo tutti sulla stessa barca!».
Ritorno a me per sottolineare la mia disillusione ed il mio sbigottimento. Non riesco a capacitarmi di quella scritta! Non ho preconcetti sui cosiddetti “no vax”.
Ognuno è libero di pensarla a modo proprio e sempre nelle linee di demarcazione dell’osservanza delle leggi.
Che non sono sempre quelle riportate nei Codici della giurisprudenza. Vi sono leggi e norme che non sono codificati nei libri. Sono le leggi del cosiddetto buonsenso, della cosiddetta morale che talora giustamente si antepongono allo status giuridico. Ora non voglio ergermi a oracolo della situazione, né ergermi ad esegeta della giurisprudenza.
Ho fatto questa riflessione per avere servito tanti anni le Istituzioni, guardando anche alla saggezza popolare ed al buon senso morale prima di fare scelte!
Cosi nel frangente della situazione ho fatto una specie di flashback cinematografico.
Ho ricordato la pubblicità martellante ed assidua che la TV di Stato e quella Commerciale, su indicazione del Governo, stanno mettendo in atto, a favore della campagna di vaccinazione; per i riottosi, i refrattari, gli indecisi.
Molti Vip della televisione si alternano pubblicizzando con i migliori intenti la campagna di vaccinazione per far sì che si raggiunga quell’immunità di gregge, che ci permetterebbe una ritorno alla vita sana,ricca di nuove prospettive ed un futuro per le nuove generazioni di benessere.
Mi è venuto spontaneo esprimere questo pensiero.
Quasi di getto. Perché non ho capito! Forse mi è sfuggito qualcosa! Ho ravvisato qualcosa di incongruente e di incomprensibile in quel messaggio scritto sull’auto. Relativamente con la propaganda delle Tv di stato e quella Commerciali a favore del vaccino ed il signore del monovulume sopra menzionato che porta in giro il pensiero dissuasivo “noi non ci vacciniamo”!
Ripeto, nessun pregiudizio di sorta per i no vax, trovo però qualcosa di distorto e di spropositato oltre che eccessivo in tale comportamento: un messaggio che disorienta le scelte eludendo il valore della persona».
Alberto Scalfari
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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