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Cronaca

Novoli, guerriglia al campo di calcio: primo arresto

Scatta il primo arresto e si prevedono altri Daspo per gli scontri tra tifoserie nel match contro il Bitonto che ha visto anche i carabinieri vittime di attacchi

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Quella tra l’A.S.D. Novoli e l’U.S. Bitonto, lo scorso weekend, doveva essere una normale partita di calcio del campionato regionale di Eccellenza. Alla fine è diventata invece teatro di gravi disordini e scontri tra le due tifoserie.


Dagli sfottò tra le curve si è passasti alle provocazioni (con la ventina di sostenitori baresi piuttosto attiva), finché oltre un centinaio di spettatori locali non hanno tentato di punire l’affronto degli avversari cercando il contrasto fisico.


Oltre al lancio reciproco di oggetti (sassi, prelevati dai poderi circostanti) vi è stato il danneggiamento dei bagni, da cui proprio alcuni degli ospiti avevano divelto sifoni e pezzi di tubi metallici poi usati come oggetti contundenti anche contro le Forze dell’Ordine.


Nel parapiglia infatti anche i Carabinieri, giunti dalla Stazione di Novoli e coadiuvati dai colleghi di Campi Salentina, si sono impegnati nel tentare di’evitare un contatto assai pericoloso e dagli esiti imprevedibili, finendo però nella mischia, oggetto di strattoni, pugni e sassate che hanno causato ad un paio di militari lievi escoriazioni alle mani.


La giornata nera attorno al campo di Novoli non poteva non avere seguito sul fronte giudiziario.


I militari novolesi si sono subito messi all’opera per identificare i protagonisti di quei disordini, approfittando anche della normativa peculiare (la legge 401/89, quella dei più noti provvedimenti DASPO) che estende la flagranza di reato a 48 ore nel caso in cui sia impossibile arrestare subito chi commetta reati violenti durante  manifestazioni sportive.


Piero Lillo, 27 anniE ora è arrivato il primo nome: Piero Lillo, muratore bitontino di 27 anni, incensurato, è stato arrestato in differita e sottoposto ai domiciliari.


Gli investigatori, pur nella confusione del momento, hanno memorizzato le sue fattezze fisiche mentre lanciava contro di loro un pesante sifone metallico (nella foto principale), proveniente dai bagni del campo sportivo.

E che poi si era sottratto al tentativo di identificarlo strattonando i militari fuggendo con la complicità di altri tifosi.


Tutto inutile: da Novoli sono partite richieste di informazioni alla Stazione Carabinieri e al Commissariato di P.S. di Bitonto; uno scambio rapido e serrato di notizie e fotografie ed ecco che l’identità dell’uomo è stata svelata. Ai polsi di Lillo, rintracciato rapidamente, sono scattate le manette: gli sono contestati il lancio di oggetti pericolosi in occasione di manifestazioni sportive e la resistenza a Pubblico Ufficiale.


In tal senso si sono espressi i Pubblici Ministeri di turno delle Procure della Repubblica di Lecce (competente per il luogo in cui i reati sono stati consumati) e Bari (applicazione della misura cautelare).


Le indagini della Stazione di Novoli non si fermano però qui e sono rivolte a individuare anche altri personaggi della tifoseria locale che abbiano preso parte attiva ai contrasti, ai disordini e alla sassaiola finale.


In quest’ultima fase, un gruppo di loro ha sostanzialmente fatto da “schermo” ai facinorosi che, con volto coperto, scagliavano grosse pietre contro le Forze dell’Ordine, impegnate a proteggere il deflusso degli automezzi baresi. E a nulla erano servite le intimazioni a disperdersi.


La posizione di una decina abbondante di persone è già ora al vaglio per l’accertamento delle responsabilità penali (possibili denunce in stato di libertà per resistenza, favoreggiamento, inosservanza di provvedimento di Autorità), e assai probabilmente sarà proposta nei loro confronti l’emissione proprio del Divieto di avvicinamento DASPO.


Cronaca

Telecamere incastrano incendiario. Denunciato per incendio doloso e boschivo

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui….

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CONTROLLI A TUTTO CAMPO CONTRO I PIROMANI: LE TELECAMERE INCASTRANO INCENDIARIO DENUNCIATO DAI CARABINIERI FORESTALI

Dopo accertamenti effettuati sul campo con l’ ausilio delle telecamere, i Carabinieri Forestali di Gallipoli sono pervenuti all’ identificazione del presunto autore dell’ incendio sviluppatosi il 27 luglio scorso in contrada Bernardini in agro di Nardò, deferendolo, in stato di libertà, alla Procura di Lecce.

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui.

Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, l’agricoltore ha ammesso, davanti ai Militari ed assistito da un difensore, di essere l’autore anche di un altro incendio, che aveva interessato la vegetazione boschiva a macchia mediterranea, in data 9 luglio, con un’ estensione ancora maggiore (25 ettari totali, di cui 13 di bosco e 12 di terreni seminativi e uliveti).

Pertanto, al soggetto sono stati attribuiti sia il reato di incendio doloso di vegetazione, sia di quello di incendio boschivo, per l’ ipotesi del rogo di macchia mediterranea.

Dall’ inizio della stagione estiva una persona è stata tratta in arresto a Racale, mentre altre 4 sono state denunciate, “a piede libero”, in diverse zone della provincia di Lecce.

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Alezio

Violento incendio distrugge tre auto in struttura ricettiva

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Incendio ad Alezio nella notte con tre auto distrutte dalle fiamme.

Il rogo è esploso in una struttura ricettiva dove, attorno alle ore 4:00, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

Nello specifico, sono state coinvolte tre auto in sosta all’interno del parcheggio della struttura: una Mercedes GLB180, una DR6 e una Peugeot 2008.

L’intervento dei vigili del fuoco è valso a mettere in sicurezza le auto vicine e la struttura attigua.

I mezzi tuttavia sono andati completamente distrutti dalle fiamme. Per fortuna nessun danno a persone.

Le cause dell’incendio sono attualmente oggetto di indagine.

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Castrignano del Capo

Intimidazioni, estorsioni, minacce, ricatti: quattro arresti della Polizia

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene…

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GALLIPOLI: CONTRASTO PER LA GESTIONE DEL BOX DEL MERCATO ITTICO: 4 ARRESTI

La Polizia ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura di Lecce, a carico di 4 persone di Gallipoli tutte legate da un rapporto familiare.

Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Gallipoli hanno accertato che gli arrestati hanno tenuto condotte gravemente intimidatorie nei confronti di 3 persone, sempre del posto, per farsi consegnare la somma di 100.000 euro ed un locale nella disponibilità di uno di questi ultimi.

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene demaniale formato dai nr. 8 box in muratura, presenti nell’area del mercato ittico di Gallipoli, dopo aver riscontrato e documentato per anni reiterate e svariate violazioni di carattere penale, amministrativo e sanitario.

Le minacce, che hanno riguardato anche minori, hanno avuto un’escalation di violenza, tanto da culminare con l’incendio di un mezzo utilizzato per fini commerciali ed intestato proprio ad una delle vittime della tentata estorsione.

Tutti questi episodi hanno fatto registrare, nel giro di pochi giorni, un crescente livello di pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. 

Per tale motivo, i ritmi delle indagini da parte degli investigatori della Polizia sono stati serrati e certosini tanto da raggiungere in breve tempo determinanti risultati operativi. 

L’A.G. ha disposto la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti del 29enne e del 54enne e la misura degli arresti domiciliari a carico delle due ulteriori componenti familiari, per aver incitato i propri familiari a tenere la condotta minatoria ed a pretendere la somma di denaro richiesta, oltre a proferire anche loro frasi minatorie. 

Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza svoltesi nei confronti del 54enne hanno visto il fattivo contribuito della Guardia di Finanza.

Infatti, i poliziotti, non potendo raggiungere in piena notte uno degli indagati, che al momento dell’esecuzione era imbarcato su un peschereccio nelle acque di Santa Maria di Leuca, grazie all’impiego di personale e di un mezzo navale della Guardia di Finanza, disposto d’urgenza e per indifferibili esigenze di polizia giudiziaria sono stati trasbordati sul natante e così hanno potuto raggiungere il peschereccio e assicurare alla giustizia il 54enne del posto destinatario di misura di custodia cautelare in carcere. 

All’operazione di polizia è stato dato il nome di “mercato libero” per un duplice motivo: “libero” perché fino a qualche settimana fa nell’area mercatale vi era la percezione di poter essere slegati dal rispetto ogni tipo di regola e “libero” perché dopo le recenti attività di polizia e dopo l’esecuzione di questa notte delle ordinanze di custodia cautelare si è ripristinato quel livello di legalità e percezione della sicurezza, fondamentale per un ordinato vivere civile. 

 

Il video dell’operazione di Polizia

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