Cronaca
Omicidio Basile: presi i presunti autori
(25 novembre) – Clamorosa svolta all’alba di oggi: intorno alle 6, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ed i poliziotti della Sqaudra Mobile di Lecce hanno effettuato un blitz ad Ugento, in un’abitazione di via Nizza, arrestando due persone, vicine di casa della vittima. Si tratta di Vittorio Colitti, 66enne agricoltore, e di Vittorio Luigi Colitti, ora 19enne (all’epoca dei fatti minorenne), che frequenta l’Istituto Professionale di Ugento: sono nonno e nipote e sono dunque ritenuti gli autori del barbaro assassinio, il 15 giugno 2008, di Peppino Basile, consigliere provinciale dell’Italia dei Valori e consigliere comunale di opposizione, barbaramente accoltellato al momento del suo rientro a casa di notte.
L’accusa per i due è di concorso in omicidio volontario e detenzione e porto abusivo di coltello. Comincia, quindi, ad esserci finalmente chiarezza su quest’omicidio che sconvolse il Salento e non solo, e per il quale il paese ha vissuto una lunghissima fase di polemiche e soprattutto contrassegnata da lettere ed atti di minaccia nei confronti del parroco don Stefano Rocca, da sempre in prima linea nel chiedere “la verità sulla morte del povero Peppino”.
A mezzogiorno la conferenza stampa degli inquirenti a Lecce.
Buccoliero: “L’arresto dei presunti assassini di Peppino Basile restituisce serenità all’intera comunità di Ugento, a lungo mortificata”
“L’arresto dei presunti responsabili dell’omicidio del provinciale consigliere, Peppino Basile, restituisce serenità all’intera comunità di Ugento, per lungo tempo ingiustamente additata e mortificata”. È quanto dichiara il consigliere regionale e portavoce di Alleanza Puglia, Antonio Buccoliero, intervenendo dopo la brillante operazione dei carabinieri e della polizia, che ha consentito di dare un volto e un nome ai presunti autori dell’omicidio del consigliere provinciale, Peppino Basile. “Accanto al consigliere Basile”, prosegue Buccoliero, “c’è stata un’altra vittima: tutta la comunità di Ugento che, in questi mesi, ha dovuto assistere impotente alla demolizione mirata e sistematica dell’immagine di un paese operoso, onesto e dinamico, che ha sempre lottato per far conoscere la bellezza del proprio mare e la generosità della propria terra.
Si comprende oggi, con estrema chiarezza, la storia delle strumentalizzazioni, che ebbi già modo di segnalare la scorsa primavera. C’è stato, infatti, chi, da più parti e con intenti diversi, ha voluto utilizzare per fini personalistici la terribile morte di Peppino Basile, rallentando, di fatto, le indagini e gettando ombre su un’intera comunità. Il brillante lavoro compiuto dai Carabinieri e dalla Polizia, oltre a fare chiarezza sull’uccisione di un uomo, consegnando alla giustizia i presunti responsabili, restituisce fiducia e serenità ad Ugento e alla sua gente onesta e laboriosa. Un plauso particolare”, conclude Buccoliero, “va alle Forze dell’Ordine che, ancora una volta, nonostante un clima avvelenato da polemiche, accuse e sospetti, hanno lavorato con impegno e grande scrupolo, scrivendo la parola “fine” su una delle pagine più tristi del nostro Salento”.
Casarano
Polizia postale: attenti alle truffe sull’app Telegram
Si raccomanda di attivare l’autenticazione a due fattori per una maggiore protezione dell’account e di controllare le sessioni attive su altri dispositivi…
Allerta in rete della Polizia Postale: attenzione nuova campagna di phishing rivolta agli utenti Telegram!!! Lo “Sportello dei Diritti”, seguite i consigli della Polizia Postale
L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe segnalata dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online – Italia” con un post riguarda una nuova campagna di phishing che prende di mira gli utenti Telegram: si raccomanda di prestare la massima attenzione a messaggi ricevuti – anche da contatti memorizzati in rubrica – che invitano a cliccare su link per la visione di contenuti e che conducono a una pagina clone della piattaforma, dove viene richiesto l’inserimento del proprio numero di telefono e di altri dati personali. L’inserimento dei dati e il completamento della procedura consente ai cybercriminali di impossessarsi dell’account Telegram e di utilizzarlo per inviare ulteriori messaggi truffa dello stesso tipo a tutti i contatti in rubrica.
Si raccomanda di attivare l’autenticazione a due fattori per una maggiore protezione dell’account e di controllare le sessioni attive su altri dispositivi tramite l’apposita funzione dell’applicazione, rimuovendo quelle non riconosciute.. Si tratta di un’efficacie allerta che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” può evitarci molti grattacapi.
Nel caso siate comunque incappati in una frode di questo tipo potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@
Cronaca
Supersano arrestato spacciatore
In casa aveva eroina, cocaina e marijuana oltre a tutto il necessario per la vendita dello stupefacente
I carabinieri della Stazione di Ruffano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 45 anni nel centro di Supersano.
L’attività info-investigativa era iniziata a causa di un’intensa attività di spaccio presso la sua abitazione.
Dopo aver individuato con precisione il luogo, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione dell’appartamento, dove sono state rinvenute numerose dosi di sostanze stupefacenti pronte per la vendita, occultate in vari punti della casa.
In particolare, sono stati sequestrati 7 grammi di eroina, 2 grammi di cocaina e 30 grammi di marijuana.
Insieme alla sostanza stupefacente, i militari hanno trovato bilancini, sostanze da taglio, materiale per il confezionamento e diverse centinaia di euro in contanti, a testimonianza dell’attività di spaccio.
Durante il controllo, sono stati sequestrati anche due coltelli ed è stata scoperta un’ingente quantità di munizioni, circa un centinaio di cartucce di vario calibro, detenute illegalmente.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto a regime degli arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce.
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Casarano
Rinvenuto deposito di auto rubate
Denunciato il proprietario dell’area dove è stata rinvenuta anche un’Alfa Romeo Stelvio rubata pochi giorni fa nel parcheggio di un ipermercato casaranese. Tra le tante auto smembrate, riconosciuta anche una Fiat 500 con la carrozzeria tagliata in più pezzi che era stata rubata a Tricase il 9 gennaio
La Polizia di Stato ha scoperto a Casarano un’ampia area recintata, nella quale erano nascosti e riciclati veicoli di provenienza illecita.
Da una prima ispezione attraverso l’alto muro di recinzione del sito individuato, gli agenti del Commissariato di Taurisano hanno notato la presenza di una Alfa Romeo Stelvio, risultata rubata alcuni giorni prima nel parcheggio di un ipermercato sempre di Casarano.
I primi accertamenti hanno permesso di individuare il proprietario dell’area, un cinquantacinquenne del posto, immediatamente rintracciato nella sua residenza e condotto presso il deposito di sua proprietà.
Oltre all’Alfa Romeo Stelvio rubata, nella area, vasta almeno 50 are, erano stati parcheggiati molti automezzi e pezzi meccanici e, all’interno, vi era un edificio di costruzione abusiva, nel cui garage seminterrato era stata ricavata una officina abusiva, adibita allo smontaggio di autovetture rubate.
In particolare, i poliziotti hanno scoperto la presenza di una Fiat 500 smembrata la cui carrozzeria era stata tagliata in più pezzi. L’auto, non era più dotata dei codici identificativi (targa e numero di telaio) ma, identificato il rivenditore da un portatarga, è stata comunque identificata e rintracciata la proprietaria.
L’auto era le era stata rubata a Tricase il 9 gennaio scorso. La donna ha riconosciuto la propria autovettura attraverso le foto realizzate dalla polizia scientifica.
Nel garage seminterrato, in alcuni container e in tutta l’area recintata erano parcheggiati numerosi veicoli e stoccati e pezzi meccanici, per molti dei quali l’indagato ha fornito generiche e poco credibili notizie sulla provenienza.
Inoltre, i veicoli ed i pezzi meccanici apparivano parcheggiati male e stoccati, in evidente violazione le norme previste per la tutela dell’ambiente.
L’intera area è stata sottoposta a sequestro con l’apposizione dei sigilli mentre il proprietario è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione, riciclaggio e violazione delle norme sulla tutela ambientale.
L’Alfa Romeo Stelvio, dopo i rilievi di polizia scientifica, è stata restituita al legittimo proprietario.
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