Cronaca
Ospedale di Galatina a rischio, la denuncia della FP Cgil
“La precaria situazione del Presidio ospedaliero appare preoccupante. Da mesi ormai l’attività chirurgica in sala operatoria viene effettuata in un contesto caratterizzato da gravissima carenza di personale medico e infermieristico”

Galatina. L’ospedale Santa Caternina Novella è allo stremo.
E’ quanto è stato evidenziato dal segretario Provinciale Floriano Polimeno, in una lettera inviata ieri alla direzione della Asl dove è stata messa in luce la grave insufficienza di personale medico e infermieristico del nosocomio, con evidente riduzione dell’ l’operatività dei vari reparti ospedalieri.
“La FP Cgil evidenzia come la precaria situazione del Presidio ospedaliero appaia preoccupante. Da mesi ormai l’attività chirurgica in sala operatoria viene effettuata in un contesto caratterizzato da gravissima carenza di personale medico e infermieristico.
Per sopperire a tale carenza si ricorre all’attività di sedute aggiuntive, con grave rischio clinico per il paziente: con questo escamotage infatti non si consente al personale turnista il dovuto riposo tra un turno e l’altro.
In linea generale, sottolinea la FP Cgil, in tutti i reparti si è costretti a lavorare oltre misura, in perenne affanno, con grave ripercussioni sull’esito clinico dei pazienti degenti. I trasferimenti di personale Oss e infermieristico per copertura turni tra i vari reparti sono quotidiani: una situazione che si trascina da circa un anno. Il quadro complessivo è di una struttura in grave sofferenza di organico. Addirittura in alcune situazioni si utilizza il personale di comparto a scavalco, facendolo lavorare 3 ore in un reparto e le restanti ore in un latro reparto: il tutto con grave disservizio per l’utenza, che rischia di restare sprovvista di assistenza per ore.
In ultimo, le Direzioni di Presidio sono senza organico e non riescono ad attuare strategie che consentano all’Ospedale di Galatina di mantenere uno standard di prestazioni adeguato. Basti pensare che ormai da più di un anno la Direzione Generale della ASL aveva promesso l’assegnazione di un vicedirettore sanitario e di un coordinatore infermieristico per strutturare un ufficio organizzazione del personale. Il risultato ad oggi è una Direzione di Presidio chiusa in se stessa, lontana dai problemi dei reparti e dei dipendenti che, ormai sfiduciati, rinunciano pure ad interfacciarsi con essa.
Dopo un piano di rientro imposto dal governo nazionale, durato anni, che è costato lacrime e sacrifici all’utenza e agli operatori della Sanità, ci si aspettava un periodo di rilancio del settore nel Salento, sia per la rete ospedaliera sia per quella distrettuale. Invece ci ritroviamo, in questo Distretto, con un Ospedale agonizzante che ha ridotto non solo l’attività sui pazienti ricoverati, ma anche l’offerta di prestazioni ambulatoriali (tra l’altro con tempi di attesa lunghissimi). La contraddizione eclatante è che da una parte si investono risorse economiche, attingendo da vari finanziamenti regionali ed europei, per il rifacimento di reparti, aree di degenza, pronto soccorso, sale operatorie; dall’altra si stanno mortificando le professionalità che operano al suo interno, mentre sempre più spesso l’utenza è obbligata a recarsi in altri ospedali per poter effettuare prestazioni di un certo livello”.
Di fronte a tale situazione, la Fp Cgil Lecce ha chiesto alla Direzione della ASL un intervento urgente e risolutivo, che passi attraverso l’assunzione del personale necessario per affrontare in modo idoneo anche l’emergenza estiva, chiedendo la programmazione di un incontro per discutere della situazione preoccupante.
Cronaca
Picchia selvaggiamente la compagna e poi la lascia sola in strada
La donna ritrovata dai poliziotti a Torre Rinalda in lacrime, in forte stato di agitazione, scossa per l’accaduto e dolorante, con ferite al gomito destro, alla mano e al piede destro. Immediatamente fermato il compagno violento

Tre quarti d’ora dopo la mezzanotte, una donna di 30 anni ha contattato il numero unico di emergenza 112 chiedendo aiuto riferendo di trovarsi per strada, a Torre Rinalda, e di essere stata aggredita dal proprio compagno, il quale l’avrebbe lasciata sola senza prestarle soccorso.
Gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce, giunti sul posto, l’hanno trovata in lacrime, in forte stato di agitazione, scossa per l’accaduto e dolorante, con ferite al gomito destro, alla mano e al piede destro, motivo per il quale hanno fatto intervenire sul posto immediatamente personale del 118.
Dai primi accertamenti medici, i sanitari hanno ritenuto di dover trasportare la donna presso il locale ospedale per più approfonditi esami clinici.
Intanto, gli agenti hanno rintracciato l’aggressore, un trentaduenne, e lo hanno accompagnato in questura.
Un’altra volante si è recata assieme all’equipaggio del 118 presso l’ospedale Vito Fazzi dove la donna, che presentava escoriazioni ed una frattura, è stata accolta secondo quanto previsto dal protocollo rosa.
Mentre formalizzava la denuncia/querela, la trentenne ha raccontato che, nel corso della serata stavano cenando quando hanno cominciato a litigare per banali motivi e per questo lui l’avrebbe colpiva con calci e pugni e spintonata ripetutamente con inaudita violenza.
La donna ha anche riferito che già in altre occasioni l’uomo avrebbe usato violenza nei suoi confronti, procurandole contusioni e ferite, per le quali lei non ha mai ricorso alle cure mediche, né ha denunciato i fatti.
L’uomo, che già a febbraio era stato denunciato in stato di libertà per violenza privata sempre verso la trentaduenne, è stato tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, ristretto agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio.
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Cronaca
Lidi e barche, controlli a tappeto a Otranto
Operazione interforze: contravvenzioni al codice della strada, 179 contravvenzioni per la violazione della normativa del divieto di accesso, transito e sosta nelle zone pinetate…

Al fine di rendere più incisive ed efficaci le attività di controllo del territorio il Questore della Provincia di Lecce Giampietro Lionetti, in linea con le strategie condivise in sede Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha disposto specifici servizi, sia di carattere amministrativo agli esercizi pubblici, sia di contrasto a fenomeni di illegalità in genere.
Le attività di controllo si è concentrata sul fenomeno dell’esercizio abusivo di attività balneari che vede interessate porzioni di spiaggia libera con l’insediamento di veri e propri stabilimenti non autorizzati o vendita di materiale contraffatto.
All’esito dell’attività svolta gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” di Lecce, integrati da personale del Commissariato di Polizia di Otranto, dalla Polizia Locale di Otranto, dalla Polizia Provinciale e dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto hanno effettuato 7 posti di controllo, identificato 147 persone e verificato 65 veicoli, elevato 6 contravvenzioni al Codice della strada e 179 contravvenzioni per la violazione della normativa del divieto di accesso, transito e sosta nelle zone pinetate.
Inoltre, lungo il litorale a nord e a sud di Otranto sono stati elevati tre verbali amministrativi per inosservanza delle norme relative alle dotazioni di bordo – specificatamente alle unità di soccorso – a carico di ditte adibite alla locazione e noleggio di unità da diporto, un verbale per la violazione del codice della navigazione a carico di una unità da diporto ormeggiata in zona riservata ai mezzi di soccorso e di polizia e un verbale per la violazione amministrativa a carico di una motobarca adibita al trasporto di passeggeri per aver omesso di vidimare la licenza di navigazione per un importo di mille euro.
Il controllo è stato esteso poi a 14 imprese operanti nel settore del noleggio e della locazione di imbarcazioni e, infine, ad alcuni esercizi per la vendita dei prodotti ittici che risultavano essere in regola.
Controllati vari stabilimenti balneari e i relativi parcheggi, per uno dei quali, il titolare, compiute le operazioni di verifica, è stato invitato a presentare presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Otranto tutta la documentazione relativa agli estremi autorizzativi
Cronaca
Lavori nel centro storico di Diso, la sentenza del Consiglio di Stato
Confermata l’impostazione già espressa dal TAR di Lecce a dicembre, riconosciuta la piena legittimità e vincolatività del Piano Regolatore Generale del Comune di Diso nella parte in cui vieta ogni nuova edificazione all’interno del nucleo storico, nelle aree destinate a verde privato…

Una sentenza destinata a fare storia oltre che alimentare le polemiche.
Il Consiglio di Stato riconosce il valore sistemico della disciplina urbanistica di Diso e tutela le aree a verde privato del nucleo storico.
Il Consiglio di Stato ha confermato l’impostazione già espressa dal TAR di Lecce a dicembre, riconoscendo la piena legittimità e vincolatività del Piano Regolatore Generale del Comune di Diso nella parte in cui vieta ogni nuova edificazione all’interno del nucleo storico, nelle aree destinate a verde privato.
Il giudizio trae origine dal ricorso presentato da una cittadina di Diso, assistita dagli avvocati Sergio De Giorgi e Antonio Aventaggiato, avverso il permesso di costruire rilasciato dal Comune a favore della confinante proprietaria di un’abitazione con area retrostante destinata a verde privato.
Il titolo abilitativo consentiva la realizzazione di una piscina e di un nuovo fabbricato di oltre 75 mq, in violazione della destinazione urbanistica («… presentato una richiesta di permesso di costruire avente ad oggetto dei lavori di “ampliamento di una civile abitazione con realizzazione di un vano pluriuso ed accessori, di un pergolato e di una piscina” su di un immobile di sua proprietà sito
nel Comune di Diso… »).
Il TAR di Lecce aveva già ritenuto illegittimo tale permesso di costruire, poiché in contrasto con la disciplina di zona del PRG vigente, che consente esclusivamente interventi di ampliamento di edifici esistenti e solo nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dalle Norme Tecniche di Attuazione.
Nella fattispecie, tali condizioni risultavano completamente disattese, con ulteriori violazioni in materia di distacchi minimi dai confini.
Il Consiglio di Stato ha confermato l’illegittimità del permesso di costruire con specifico riferimento alla edificazione di nuovi volumi e, soprattutto, ha ribadito con chiarezza il principio del divieto di nuova edificazione nel nucleo storico comunale, come previsto dal vigente PRG. Secondo gli avvocati De Giorgi e Aventaggiato, «si tratta di una pronuncia di sistema destinata a valorizzare l’attuale assetto urbanistico del nucleo storico e delle aree destinate a verde privato».
La sentenza rappresenta un precedente giurisprudenziale rilevante e vincolante, di cui il Comune di Diso (e non solo) dovrà tenere conto nel rilascio di futuri titoli al fine di garantire il rispetto della legalità urbanistica e la salvaguardia del verde storico del centro urbano.
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