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Cronaca

Aereo bloccato a Brindisi per malore: panico coronavirus a bordo, ma era infarto

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Ieri un treno, oggi un aereo. Ma stavolta il panico è stato sconfitto a stretto giro.





Dopo l’episodio della serata di venerdì, in stazione a Lecce, dove un treno proveniente da Roma è rimasto fermo a porte chiuse con i passeggeri bloccati a bordo per un’ora per un allarme lanciato da una viaggiatrice di sospetto caso coronavirus, oggi è successa la stessa cosa, con durata e risonanza fortunatamente differente, all’aeroporto del Salento.




Un passeggero di un volo proveniente da Milano ha accusato un malore all’atterraggio. La cosa ha immediatamente fatto scattare l’allarme tra gli altri passeggeri. Complice il crescente senso di percezione, sfociato il più delle volte in allarmismo, del diffondersi del coronavirus, la preoccupazione ha portato all’ansia tra i presenti ed alle prime misure di precauzione per gli addetti ai lavori.





Anche qui i passeggeri sono stati trattenuti a bordo, con le uscite del velivolo bloccate. Gli accertamenti hanno però rapidamente restituito la tranquillità: l’uomo aveva avuto un infarto che nulla aveva a che vedere con il coronavirus.


Sulla vicenda proprio il medico soccorritore, Alessandro Gaballo, ha chiarito: “Nessuna problematica di natura infettiva è stata rilevata“. Ha poi sottolineato come l’infarto miocardico sia un’affezione “caratterizzata da una mortalità certamente superiore all’infezione da Coronavirus“, e quindi non certo di minore impatto per la salute pubblica.


Castrignano dei Greci

18enne fermato con hashish, marijuana e “kit dello spacciatore”. Arrestato

Quando il ragazzo è stato fermato alla guida della sua autovettura, i militari dell’Arma lo hanno visto molto agitato e si sono insospettiti, perciò hanno deciso di approfondire i controlli…

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Gli uomini della Compagnia Carabinieri di Maglie, al comando del Maggiore Zaccaria, hanno chiuso il cerchio intorno a un diciottenne incensurato e in attesa di occupazione, che probabilmente per “arrotondare” le entrate economiche aveva messo in piedi un “giro” di spaccio di hashish e marijuana nella zona di Castrignano dei Greci.

Quando il ragazzo è stato fermato alla guida della sua autovettura, i militari dell’Arma lo hanno visto molto agitato e si sono insospettiti, perciò hanno deciso di approfondire i controlli. A quel punto è “spuntato” nell’abitacolo un grinder, una specie di macinino tascabile utilizzato dai giovani per tritare e sminuzzare la marijuana prima di preparare lo “spinello” da fumare; dentro quel piccolo strumento c’erano alcuni grammi di erba. 

Inoltre, piegate dentro un pacchetto di sigarette sono state trovate banconote di vario taglio per un totale di 280 euro.

Scattata la perquisizione a casa del diciottenne, gli uomini dell’Arma hanno trovato circa ottocento grammi di droga tra hashish e marijuana, insieme al classico “kit dello spacciatore”, ovvero tre bilancini di precisione, coltelli e forbici con evidenti tracce di droga.

Ritenendo che tutta quella droga nascosta in casa fosse destinato alla vendita, i Carabinieri hanno portato il giovane in caserma, dove è stato dichiarato in arresto per “detenzione illecita di spaccio”, quindi hanno illustrato i dettagli dell’operazione al PM di Lecce, che ha disposto i domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

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Collepasso

Piscina panoramica costruita abusivamente e abuso edilizio. Deferito 58enne

In particolare, ciò che era stato autorizzato come una ristrutturazione di un fabbricato rurale di 50 metri quadri, stava diventando un immobile della superficie di 150 metri quadri, ed il recupero di uno “specchio acqueo” della superficie di 25 metri quadri e profondo mezzo metro si stava sviluppando in un ampliamento dello stesso a 40 metri quadri, con profondità di un metro e mezzo, presumibilmente ad uso piscina…

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Non è sfuggito ai Militari del Nucleo Forestale di Gallipoli un cantiere edile, nella zona panoramica della Serra di Sant’ Eleuterio, in agro di Collepasso, per cui, con un accertamento congiunto con l’ Ufficio Tecnico Comunale, hanno verificato che i lavori in corso di esecuzione erano difformi da quanto assentito dal titolo edilizio rilasciato dal Comune.

In particolare, ciò che era stato autorizzato come una ristrutturazione di un fabbricato rurale di 50 metri quadri, stava diventando un immobile della superficie di 150 metri quadri, ed il recupero di uno “specchio acqueo” della superficie di 25 metri quadri e profondo mezzo metro si stava sviluppando in un ampliamento dello stesso a 40 metri quadri, con profondità di un metro e mezzo, presumibilmente ad uso piscina.

Tutto ciò, come si diceva, in area classificata come “paesaggio rurale” nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, e quindi vincolata per la riconosciuta pregevolezza paesaggistica.

I Carabinieri Forestali, inoltre, hanno rinvenuto cumuli di rifiuti edili, in parte spianati, rivenienti dall’ attività di cantiere. Hanno perciò sottoposto a sequestro le aree adibite a deposito (incontrollato) degli inerti derivanti dai lavori, nonché le costruzioni difformi ed ampliate abusivamente.

Per il proprietario 58enne, nonché direttore dei lavori, è scattato il deferimento alla Procura della Repubblica di Lecce; gli sono stati ascritti i reati di cui all’ art. 44, comma 1, lett. a), b) e c)  del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (Testo Unico dell’ Edilizia e dell’ Urbanistica), per gli abusi edilizi, ed agli articoli 255 e 256 del Decreto legislativo n. 152 del 2006 (Testo Unico Ambientale), per la gestione di rifiuti non autorizzata e deposito incontrollato.

I Militari hanno constatato che, adiacente ad un “trullo” già utilizzato come magazzino connesso ad attività agricole, era stata realizzata una costruzione della superficie di 65 metri quadri, già completa di copertura, per uso residenziale.

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Cronaca

Rapina di gruppo nel centro storico, arrestato minorenne

I fatti risalgono allo scorso 31 agosto quando un uomo venne rapinato e picchiato a Lecce. Il 17enne fermato è coinvolto anche in altre rapine commesse di recente nel nord Italia

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I Carabinieri della Stazione di Lecce Santa Rosa hanno dato corso all’esecuzione di una misura di custodia cautelare nei confronti di un diciassettenne straniero, ritenuto responsabile di rapina aggravata in concorso.

L’episodio al centro dell’indagine è avvenuto la notte del 31 agosto 2024, quando un ventottenne di Lecce, mentre si trovava a passeggio nel centro storico della città insieme ad una sua conoscente, a pochi passi da Piazza Sant’Oronzo, veniva avvicinato da un gruppo di cinque giovani, che prima lo avevano distratto con una scusa e poi uno di loro gli aveva strappato di dosso una collana d’oro e si era dato alla fuga, aiutato da un secondo complice.

Gli altri componenti della banda, per facilitare la fuga dei primi due, avevano cercato di ostacolare la reazione della vittima, che era stata anche colpita con violenza ad un braccio.

La vittima denunciava l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Lecce Santa Rosa, i quali, per ricostruire con precisione le fasi della rapina hanno anche analizzato le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei luoghi dove si sono verificati i fatti.

In questo modo i militari dell’Arma hanno acquisito importanti elementi di riscontro che hanno consentito di identificare con certezza un diciassettenne di origini egiziane che faceva parte del gruppo di cinque rapinatori indagati.

Si tratta del rapinatore che ha avuto il compito di distrarre la vittima fingendo di chiedere informazioni stradali per consentire ad uno dei suoi complici di strappare la collana.

L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico del diciassettenne, già ritenuto autore di altre rapine commesse di recente nel nord Italia.

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