Cronaca
Pediatria del Fazzi: donato macchinario per diagnosi fibrosi cistica
Si è tenuta oggi, giovedì 8 ottobre, presso il piano rialzato del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce la cerimonia di benedizione e consegna di uno Stimolatore Iontoforetico per Test del Sudore all’Unità Operativa “Pediatria”, alla presenza del Direttore Generale Asl Lecce, dott. Rodolfo Rollo, del direttore sanitario del nosocomio leccese, dott. Osvaldo Maiorano, del dottore Pasquale Paladini, direttore responsabile del reparto pediatrico e di Don Gianni Mattia, cappellano del Fazzi e presidente dell’OdV Cuore e mani aperte.
Questa donazione si inserisce all’interno delle attività dell’ Ente del Terzo Settore “Cuore e mani aperte” OdV e viene realizzata grazie al supporto e alla volontà di Nicola e Tiziana, genitori di Andrea Maggio, volato in cielo a soli 24 anni, a seguito di un incidente stradale, il 22 giugno 2019, anche loro presenti, assieme alla figlia Laura e agli amici del giovani.
“Il nuovo macchinario sostituisce la vecchia strumentazione, ormai datata e obsoleta, in uso da circa 30 anni, e consentirà di eseguire in tempi rapidi il test del sudore. Trattasi di un test funzionale che dosa in modo riproducibile la quantità di cloro presente nel sudore. Il nuovo apparecchio, identico a quello in dotazione al Centro Regionale per la Fibrosi cistica di Bari, permetterà di effettuare l’esame in maniera assolutamente indolore e non invasiva sui piccoli pazienti; garantisce un elevato grado di specificità e non richiede alcuna preparazione del paziente. Dato molto importante è che con il nuovo strumento non sarà necessario sottoporre il paziente a digiuno preventivo e neppure sospendere eventuali terapie farmacologiche in corso. Il test si esegue ambulatorialmente e, durante la sua esecuzione, il bambino può restare tranquillamente in braccio alla madre, elemento non trascurabile per la serenità dei piccoli pazienti. Il nuovo metodo, inoltre, è tra quelli più rapidi ed efficienti per la diagnosi della fibrosi cistica, malattia severa e complessa che può compromettere la funzionalità di molti organi, presentandosi con sintomatologia fortemente variabile da persona e persana. Questa grave e rara patologia genetica porta alla progressiva formazione di alterazioni polmonari sino alla insufficienza respiratoria con esito letale. Una diagnosi accurata e precoce è fondamentale per una buona gestione della malattia. Da oggi, il P.O. “Vito Fazzi” di Lecce potrà garantire questo importante servizio non solo ai piccoli ricoverati presso il reparto di Pediatria, Neonatologia e UTIN, ma in generale a tutti i bambini del territorio con sospetto di tale malattia. Per eseguire il test, infatti, è sufficiente la prescrizione del medico curante e la prenotazione presso il Day Hospital del reparto di Pediatria.” ha commentato Pasquale Paladini, Direttore Responsabile f.f. della Pediatria.
“Abbiamo accolto con grande emozione la volontà di Tiziana e Nicola, genitori di Andrea, e di tanti suoi amici, che rappresentano per noi un grande esempio di forza nel dolore. Nel giro di pochi mesi da quando Andrea è volato in cielo hanno deciso di onorare la sua memoria contribuendo a pieno titolo a delle raccolte fondi che hanno permesso, assieme alla nostra collaborazione, dapprima di donare una sonda cardiologica all’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Fazzi, giusto un anno fa e oggi questa strumentazione che ha lo scopo di consentire in lattanti, bambini con gravi crisi respiratorie e adolescenti un test funzionale che costituisce l’esame di riferimento per la diagnosi di fibrosi cistica.” sono le parole con cui Don Gianni Mattia, presidente e fondatore dell’Associazione Cuore e mani aperte ha presentato l’iniziativa .
Andrea Maggio, di Squinzano, studente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bari, amante dello sport e della sana compagnia dei suoi tanti amici, ha perso la vita lo scorso 22 giugno, a causa di una gravissimo incidente stradale avvenuto lungo la strada che conduce da Trepuzzi verso la marina di Casalabate.
“Andrea ha sempre avuto una straordinaria e generosa disponibilità nei confronti dei suoi familiari e dei suoi amici i quali stanno continuando a mostrare il suo stesso entusiasmo, la sua stessa generosità e tutto l’amore possibile verso il prossimo. Andrea, con il suo grande cuore, sicuramente avrebbe fatto e voluto così perché fare del bene resta sempre un gesto umile e meraviglioso così come era lui.” – è stata la commossa testimonianza di Tiziana e Nicola, genitori di Andrea.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è stata fondata nel 2001 e da allora opera con spirito di carità cristiana in tutte le situazioni di bisogno, con particolare riferimento alle esigenze di natura socio-sanitaria. Negli ultimi anni ha sviluppato una significativa attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri. In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere, da una Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti alla colorazione della Risonanza Magnetica del Fazzi
Cronaca
Rigurgito fatale, muore neonata
La piccola aveva solo 11 giorni. Vani i tentativi di soccorso dei sanitari del 118 allertati dai genitori
Una tristezza infinita, una tragica fatalità.
Nella notte, a Merine (frazione di Lizzanello), una neonata di appena 11 giorni è rimasta soffocata da un rigurgito mentre dormiva.
Era nel letto matrimoniale, insieme ai genitori.
Appena resisi conto di quanto stava accadendo, proprio i genitori hanno allertato i soccorsi.
Per la piccola però non c’è stato nulla da fare.
Cronaca
Spaccio di cocaina, nei guai 20enne
Alla vista dei carabinieri cerca di disfarsi della droga ma senza successo. Fermato, sempre per droga, anche un operaio di 46 anni. Un 15enne, invece, è stato denunciato per il furto di una bicicletta
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I carabinieri della Compagnia di Campi Salentina hanno nuovamente concentrato più pattuglie nella zona di Trepuzzi, dove i militari dell’Arma hanno attuato un’intensa attività di controllo del territorio.
Anche questa volta, nel bilancio della lotta all’illegalità e al degrado, non sono mancati gli arresti e le denunce.
In tutta la zona nell’arco della serata sono state controllate un centinaio di persone, mentre è stato intimato l’alt a una quarantina di mezzi.
Durante i controlli a tappeto delle zone frequentate dai più giovani, l’attenzione dei carabinieri si è concentrata su un gruppo di ragazzi notato in posizione defilata alle spalle di un bar che si trova nel centro del paese, fra cui c’era un 20enne del posto, noto alle Forze dell’Ordine, che appena ha visto la pattuglia avvicinarsi, con estrema disinvoltura, ha lasciato cadere per terra un involucro, sperando che nessuno notasse quella mossa.
L’esperienza dei due carabinieri però ha giocato a suo sfavore.
Infatti, i militari dell’Arma hanno recuperato l’involucro che conteneva una quarantina di dosi di cocaina.
Il giovane, inoltre, aveva in tasca circa seicento euro in contanti, ritenuti il provento della vendita di droga.
Il 20enne è stato quindi portato in caserma, dove al termine delle verifiche qualitative sulla “polvere bianca” trovata in suo possesso è stato dichiarato in arresto per “detenzione illecita di stupefacenti”.
Per un operaio di 46 anni, invece, fermato alla guida della propria auto, è scattata la denuncia sempre per possesso di droga.
Durante la perquisizione, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish e di un bilancino di precisione, strumento del mestiere, spesso usato dai pusher per pesare con esattezza le dosi da vendere.
Oltre allo spaccio, nel resoconto dei controlli a tappeto anche la segnalazione al Prefetto di due giovani, trovati in possesso di marijuana e hashish per uso personale.
Infine, è finito nei guai anche un 15enne, denunciato per aver rubato una bicicletta ad un 61enne del posto.
Cronaca
Cade da impalcatura, muore ingegnere
Vittima Antonio Greco, 72 anni, originario di Aradeo e residente a Lecce, precipitato mentre era impegnato in alcune misurazioni su un canitiere vincino piazza Mazzini
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Giornata segnata a lutto per l’ennesima vita spezzata sul lavoro nel Salento.
Un’altra famigia decapitata, ancora dolore.
La vittima è Antonio Greco, ingegnere di 72 anni, originario di Aradeo e residente a Lecce.
Mentre era impegnato in alcune misurazioni è precipitato da un’impalcatura il cantiere pinea città, in via Lamarmora, vicino piazza Mazzini.
ha perso tragicamente la vita precipitando da un’impalcatura in un cantiere nel cuore di Lecce, in Via Lamarmora, non lontano dalla centralissima Piazza Mazzini.
«TREDICESIMA VITTIMA SUL LAVORO, È ORA DI DIRE BASTA!»
«Con profonda tristezza e rabbia», la CISL di Lecce esprime «il più sentito cordoglio alla famiglia della vittima. Un nuovo lutto si aggiunge all’elenco già troppo lungo delle vittime sul lavoro in provincia di Lecce, salito ormai a tredici. Un numero che grida vendetta e che ci costringe a interrogarci sulle cause di questa autentica mattanza».
«Non possiamo più accettare che il lavoro diventi una condanna a morte», tuona Donato Congedo, Segretario Territoriale della CISL Lecce, «è urgente e necessario un intervento deciso e coordinato di tutte le istituzioni per garantire la sicurezza nei cantieri edili e in tutti i luoghi di lavoro».
Per questo la CISL chiede un incontro urgente con il Prefetto di Lecce per attivare tutte le procedure necessarie a intensificare i controlli e a garantire il pieno rispetto delle normative sulla sicurezza: «Non possiamo più tollerare che si continui a morire sul lavoro. È fondamentale concentrare tutti gli sforzi nella diffusione della cultura della prevenzione. È necessario un cambio di rotta, un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, lavoratori. Solo così potremo sperare di porre fine a questa emergenza e di costruire un futuro in cui il lavoro sia sinonimo di dignità e sicurezza».
Intanto giovedì 7 novembre CGIL, CISL e UIL congiuntamente a Confindustria presenteranno in Provincia di Lecce il Protocollo di intesa firmato: «Un impegno che le parti sociali vogliono assumersi dinanzi alle nostre comunità. Attendiamo che anche le istituzioni esercitino il loro ruolo dinanzi al persistere di questa insostenibile situazione. Non è più possibile continuare ad assistere passivamente ad uno stillicidio di vite umane spezzate. È ora di dire basta!».
«COM’È POSSIBILE CHE, A UN’ETÀ COSÌ AVANZATA, SI DEBBA ANCORA RISCHIARE LA VITA SUL LAVORO?»
«Non ci sono più parole per descrivere la nostra rabbia e il dolore di fronte all’ennesimo incidente mortale verificatosi questa mattina in un cantiere edile a Lecce ai danni di un lavoratore di 72 anni», dicono il Coordinatore territoriale della Uil di Lecce, Mauro Fioretti, e il Segretario generale della Feneal-Uil di Lecce, Salvatore Listinge, «sappiamo tutti che il settore edile è più assoggettato ad incidenti gravissimi, molti dei quali, purtroppo, mortali. E allora com’è possibile che, a un’età così avanzata, si debba ancora rischiare la vita sul lavoro? La morte di quest’uomo deve farci interrogare non solo sui cronici problemi della sicurezza dei cantieri», sottolineano Fioretti e Listinge, «ma anche su un’altra realtà a nostro avviso inaccettabile: è giusto che i lavoratori anziani debbano affrontare situazioni lavorative che mettono a repentaglio la loro vita? Non è questa una sconfitta del nostro sistema sociale e previdenziale? È urgente un’attenzione su questo da parte del Governo, è necessario un impegno serio e immediato per rivedere le condizioni di lavoro degli anziani, garantendo loro la possibilità di vivere gli ultimi anni della propria vita con dignità e sicurezza, senza dover rischiare la propria salute e la propria vita su un cantiere. Così come è necessario aumentare le ispezioni, intervenire sulla formazione e la precarietà, nonché istituire il reato di omicidio sul lavoro come la Uil chiede da tempo a livello nazionale. La nostra campagna ‘Zero Morti sul Lavoro’ andrà avanti finché non raggiungeremo questi obiettivi: dobbiamo mettere la parola fine a queste stragi».
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