Cronaca
Picchia genitore per denaro, arrestato
È accaduto a Taviano dove un 22enne del posto per l’ennesima volta ha aggredito i genitori. Il movente sempre lo stesso: soldi per acquistare la droga

È risultato decisivo l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Taviano a seguito dell’ennesimo episodio di violenza domestica degenerata in rapina impropria ed estorsione.
Questa volta l’amaro epilogo è toccato ad un 22enne del posto, già sottoposto agli arresti domiciliari con permesso di allontanarsi per lavoro e che, nella serata di ieri, è stato arrestato in flagranza di reato.
Ad allertare gli uomini dell’Arma sono stati gli stessi genitori che, esasperati dall’ennesima richiesta di denaro avanzata dal giovane, si sono fatti coraggio chiedendo aiuto al numero di emergenza 112.
Il denaro sarebbe servito per l’acquisto di stupefacenti.
I militari intervenuti hanno condotto una immediata e celere attività info-investigativa che ha permesso una ricostruzione di quanto avvenuto.
Il tutto si è verificato quindi tra le mura domestiche dove, a seguito del diniego del denaro, il giovane è andato in escandescenza, scagliandosi contro il padre a cui riusciva a sottrarre con forza e violenza il suo borsello con i soldi.
Sebbene a seguito dell’aggressione l’uomo era rovinosamente caduto per terra, il figlio non placava la sua ira tanto da continuare a strattonarlo ancora.
Solo l’intervento dei Carabinieri ha evitato che la condotta del giovane portasse a conseguenze più gravi.
Episodi analoghi si sarebbero verificati anche in passato ma il tutto era rimasto all’interno delle mura domestiche, come spesso racconta la cronaca quotidiana.
Questa volta, però, la situazione è degenerata e sono intervenuti i militari dell’Arma che, alla fine degli accertamenti ed espletate le formalità, hanno arrestato il giovane.
Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, lo stesso è stato condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.
Cronaca
Abbracci e baci sgraditi: condannato prof di religione del “Capece”
Comminati due anni di reclusione, pena sospesa, per violenza privata a Don Luca Matteo, all’epoca dei fatti anche vicepreside

Si conclude con una condanna a 2 anni di reclusione, con sospensione della pena, la vicenda giudiziaria che ha visto sul banco degli imputati Don Luca Matteo.
Il reato contestato al sacerdote e professore di religione del Liceo Capece di Maglie era di violenza privata.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Annalisa De Benedictis
La giudice ha anche disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero per accertamenti sul reato di falsa testimonianza nei confronti di un testimone.
I fatti risalgono a due anni fa quando, Il sacerdote prof, 50anni era anche vicepreside del Liceo.
Secondo l’accusa, il sacerdote, dopo aver fatto entrare una studentessa nel suo ufficio l’avrebbe abbracciata e le avrebbe detto: «Sei la luce dei miei occhi, sei la mia gioia… quando ti vedo nei corridoi mi aggiusti la giornata».
L’altra accusa riguarda la coercizione della madre di un’alunna per iscrivere la ragazza nella sezione in cui egli stesso insegnava.
Durante l’anno scolastico la studentessa presentò una certificazione medica per disturbi dell’apprendimento.
Fu allora che Don Luca cercò prima di farle cambiare istituto e, dopo aver esercitato pressioni sul consiglio di classe, provocò la bocciatura della ragazza. In classe le avrebbe rivolto espressioni offensive del tipo, chiamandola «capra, handicappata».
Per la ragazza, affiancata dall’avvocato Dimitry Conte, il giudice ha disposto una provvisionale di 10mila euro, oltre al risarcimento in separata sede.
Andata in prescrizione, invece, l’accusa di molestia secondo la quale il prete avrebbe molestato diverse alunne ed una collega, con comportamenti impertinenti, come abbracci e baci sulle guance.
Archiviate anche le accuse di abusi sessuali e falso (si sosteneva che il parroco non fosse a scuola nonostante sul registro risultasse presente)
L’imputato si è sempre professato innocente.
Durante il processo sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui studenti, docenti, collaboratori scolastici.
Le motivazioni della sentenza si conosceranno nei prossimi mesi.
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Cavallino
Due auto e un camper in fiamme nella notte
Incendi in provincia a Cavallino, Taviano e Tricase

Tre incendi nella notte in provincia hanno interessato altrettanti mezzi di trasporto tra Cavallino, Taviano e Tricase.
Il primo incendio è avvenuto a mezzanotte circa nel Comune di Taviano, in Via Giacomo Puccini, per l’incendio di un’autovettura Hyundai Santa-Fè. Anche in questo caso, l’azione dei Vigili del Fuoco del Comando di Lecce ha consentito di estinguere l’incendio e mettere in sicurezza la zona interessata.
Il secondo intervento del 115 si è registrato all’1e30 circa nel Comune di Cavallino, in Via Antonio Gramsci. Qui ha preso fuoco un SUV Jaguar, modello E-Pace. L’intervento dei Vigili del Fuoco del Comando di Lecce è valso allo spegnimento delle fiamme e alla messa in sicurezza dell’area.
Il terzo intervento (foto in evidenza) si è verificato poco prima delle 2 circa nel Comune di Tricase, sulla S.P. 313 che conduce ad Andrano. Qui è andato in fiamme un camper Ford. Come nei casi precedenti, il mezzo è andato completamente distrutto senza, fortunatamente, provocare gravi danni a persone.
In tutti i casi, le cause sono in corso di accertamento.
Cronaca
Quanto costa un passamano?
Salvatore Caputo del MIDU Sport Handicap Puglia scrive ai garanti dei disabili del Comune di Squinzano e del Consiglio Regionale della Puglia.: «Perché i privati abbattono le barriere e gli enti pubblici se ne fregano?»

Barriere architettoniche in città: il MIDU Sport Handicap Puglia scrive al garante dei disabili del Comune di Squinzano e al Garante dei Disabili del Consiglio Regionale della Puglia.
«Nel 2022 precisamente il 3 dicembre 2022, le Associazioni dei disabili di Squinzano “Il Geppetto” e “Disabili Attivi” e con la partecipazione del MIDU Sport Handicap Puglia», premette Salvatore Caputo, atleta e rappresentante del MIDU, «organizzarono la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, con la partecipazione della Commissaria Prefettizia Beatrice Mariano e del Comandante della Polizia Locale Paladini. In quell’occasione», ricorda Caputo, «denunciammo la presenza di diverse barriere architettoniche che ci sono in paese e presso la sede Comunale. Bene, fino ad oggi nessuno è intervenuto nonostante gli appelli del sottoscritto anche alla nuova amministrazione».
Eppure, Caputo non chiede mica la luna: «Servirebbe un passamano per entrare in Comune. E non solo per disabili; tornerebbe assai utile anche per anziani e le donne in stato di gravidanza».
Un semplice passamano, un grande gesto di civiltà. Anche perché come fa notare Caputo, «se qualcuno si fa male chi pagherà? Oppure diremmo come sempre che “si poteva evitare”. Mi stupisce», conclude, «che i privati abbattano le varie barriere mentre gli enti pubblici se ne fregano. Perché la banca si (vedi foto in alto) e il Comune no?».
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