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Attualità

Poseidon dopo la Tap: anche il nuovo gasdotto passerà dal Salento

L’approdo previsto ad Otranto tra il porto e Torre del Serpe. Lungo oltre 1.900 chilometri e con condotte posate fino a 3.000 metri di profondità nel Mar Mediterraneo, il gasdotto mira a collegare direttamente i giacimenti di gas israeliani (Tamar e Leviatano) egiziani (Zohr) e ciprioti (Calypso, Afrodite), con la Grecia continentale attraverso Cipro e Creta, connettendosi con i gasdotti Poseidon e IGB (Interconnettore Grecia-Bulgaria) trasportando il gas in Italia e alla rete di gasdotti europei attraverso il Salento

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Dopo la Tap, è in arrivo un nuovo gasdotto che dal Bacino Levantino nel Mediterraneo orientale (tra Israele, Egitto e Cipro) porterà il gas fino all’Italia con… sbarco ad Otranto!


A dire il vero la novità è relativa perché trattasi di un progetto autorizzato da un decennio, anche se il cantiere non è mai stato avviato.


Ora, complici i nuovi accadimenti bellici in Europa e la necessità di smarcarsi dalla Russia per l’approvvigionamento del gas, ritorna in auge il progetto EastMed-Poseidon.


Il progetto di gasdotto EastMed-Poseidon, gestito dall’italiana Eni, dalla francese Total e dalla statunitense Chevron, sarebbe stato il più lungo di sempre ma anche molto costoso. Lungo oltre 1.900 chilometri e con condotte posate fino a 3.000 metri di profondità nel Mar Mediterraneo, il gasdotto mira a collegare direttamente i giacimenti di gas del Mediterraneo orientale – dei giacimenti israeliani (Tamar e Leviatano) egiziani (Zohr)e ciprioti (Calypso, Afrodite) – con la Grecia continentale attraverso Cipro e Creta, connettendosi con i gasdotti Poseidon e IGB (Interconnettore Grecia-Bulgaria) trasportando il gas in Italia e alla rete di gasdotti europei attraverso il Salento.


Gli oltre 1.900 chilometri di gasdotto dovranno trasportare 10-12 miliardi di metri cubi di gas all’anno con possibilità di raddoppiare la capacità. Si tratta di un gasdotto circa 20 chilometri più a sud del Tap, che nel 2021 ha trasportato in Italia 7,2 miliardi di metri cubi.


L’approdo del gasdotto previsto tra il Porto e Torre del Serpe, zona ritenuta da Edison «compatibile con la morfologia costiera».


L’area, però, come ribadito più volte dal sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi necessita prima essere bonificata per la presenza di amianto nel sottosuolo, ricordo di una vecchia discarica.

Da Edison hanno già confermato come il progetto sia “tecnicamente ed economicamente fattibile”. Le attività di design e sviluppo, con successiva decisione finale d’investimento, dovrebbero essere completate entro la fine dell’anno. Nel giro di breve tempo dovrebbero poi essere assegnati i contratti per la fase realizzativa che sono stati negoziati. L’area d’approdo dovrebbe essere presto bonificata.


Vale la pena sottolineare che comunque, il nuovo carico che arriverebbe con Poseidon, non sarebbe sufficiente, anche se consentirebbe di ridurre il problema della crisi energetica, sul medio periodo.


Riguardo ai tempi di realizzazione, sempre da Edison, tra i firmatari del progetto insieme a Igi Poseidon e Depa, fanno sapere che serviranno tre-quattro anni per completare il cantiere.


Secondo l’ultima deroga all’autorizzazione, firmata dal ministro Roberto Cingolani, i lavori di costruzione dovrebbero cominciare entro ottobre 2023 e terminare due anni dopo.


Finora il progetto era rimasto in stand by, frenato dai timori di intaccare i delicati equilibri della regione mediterranea ed evitare di alimentare tensioni con la Turchia in acque contese. L’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin ha definitivamente accelerato la procedura.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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