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Cronaca

Presicce: bimbo dimenticato nello scuolabus e ritrovato dopo 5 ore!

Chiuso all’interno per cinque ore! Senza che nessuno se ne accorgesse, il piccolo di appena 4 anni è rimasto a bordo del pulmino quando gli altri bambini sono scesi ber entrare a scuola

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I genitori erano tranquilli pensando che il loro piccolo fosse tranquillamente a scuola, invece…


Invece quando la mamma è andata a riprenderlo al solito orario, dalle maestre della scuola dell’infanzia si è sentita dire che il suo bimbo, a scuola, non ci era mai arrivato!


Ma dove poteva essere andato da solo un bambino di appena 4 anni? Come aveva trascorso quelle cinque ore?


Come è normale che sia, tanti pensieri, per la maggior parte veri e propri incubi, hanno attraversato la mente dei poveri genitori del piccolo.


Momenti di autentico panico che però hanno fatto scattare anche la solidarietà di tutti e maestre e altri genitori si sono messi alla ricerca del bambino scomparso.


Fino al momento in cui un altro genitore ha notato del movimento nello scuolabus parcheggiato all’ingresso della scuola.


Ha subito capito che all’interno c’era il bimbo di cui non si avevano più notizie.

Il pulmino era chiuso a chiave ma l’uomo non ha perso tempo: ha rotto il finestrino, aperto il portellone e fatto uscire subito il bambino.


Fortunatamente il piccolo stava bene e non aveva accusato alcun malore.


Tutto bene quel che finisce bene? Certo, ma resta da capire come possa quel bambino essere rimasto nel pulmino per cinque ore senza che nessuno se ne accorgesse.


La ricostruzione dei fatti porta a credere che una volta arrivato destinazione, dal mezzo siano scesi tutti gli altri bambini che sono regolarmente entrati nelle loro classi.  Tutti, tranne uno. E né l’autista, né l’assistente che era a bordo dello scuolabus, se ne sono accorti.


Questa volta la storia ha avuto un lieto fine, sottolineato dalla gioia (e da qualche lacrima di felicità) delle maestre e delle altre mamme presenti, quando il piccolo ha abbracciato la sua di mamma e tutti, proprio tutti, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.


Cronaca

Baby gang accerchia e malmena 17enne invalido

Choc a Galatina: si filmano mentre aggrediscono coetaneo in stazione. Sabato scorso avrebbero pestato e denudato un altro minorenne

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Inaudita violenza di tanti contro uno, solo e indifeso. Una baby gang, ripresa dalla videocamera di uno smartphone, con un blitz serale dello scorso mercoledì, accerchia e malmena un ragazzo di origini straniere, invalido al 100%.

Siamo a Galatina. La vittima, 17 anni, in un primo momento ha tenuto l’episodio per sé, probabilmente temendo di subire ripercussioni nel raccontarlo.

Ma quando la madre ha notato lividi e ferite sul suo corpo, il ragazzo ha ripercorso quei terribili momenti.

Nel frattempo, le immagini, girate da uno degli smartphone dei presenti, sono finite sui social (il video è a fine articolo).

I fatti

L’aggressione da parte del gruppo di bulli (coetanei della vittima) si è verificata nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Galatina.

La vittima si trovava qui in compagnia di alcuni amici.

A scatenare la violenza sarebbero stati motivi futili motivi: probabilmente il 17enne si sarebbe concesso la “licenza” di rispondere ad una provocazione verbale.

Ecco quindi la spedizione punitiva, con tanto di testimonianza video e di commento di sottofondo.

Nel video originale, si sente la voce di una ragazza che incita gli aggressori, definendoli “la gang del bosco”.

Identificati

La Polizia avrebbe già identificato i componenti della gang, composta da una decina di minorenni, tra cui anche ragazzine, alcuni dei quali infra quattordicenni già resisi in passato responsabili di atti vandalici e scorribande.

Secondo l’ANSA, al gruppo è attribuita anche un’altra aggressione avvenuta sabato scorso ai danni di un minorenne che sarebbe stato picchiato e denudato. Il gruppo è conosciuto perchè posta le proprie bravate sui social e i vari componenti si fanno ritrarre anche in pose aggressive, incappucciati e armati con coltelli e spranghe

Il 17enne aggredito in stazione mercoledì sera è stato trasportato in ospedale, dove ha avuto una prognosi di 25 giorni. La madre, nella serata di ieri, ha sporto denuncia.

Le immagini

Abbiamo provveduto a sfocare le immagini originali, che restano comunque forti e sconsigliate ad un pubblico suscettibile. Il video è suddiviso nei due seguenti file.

Video 1:

Video 2:

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Casarano

Auto in fiamme a Casarano, danni anche ad una seconda vettura

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Pochi minuti prima dell’una, nella notte appena trascorsa, un’auto è stata data alle fiamme nel centro abitato di Casarano.

I Vigili del Fuoco di Lecce, dal Distaccamento di Gallipoli, sono intervenuti in via Carlo Poerio Alberto, dove una Renault Kalos ferma in sosta era stata avvolta dalle fiamme.

Gli operatori del 115 hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme, evitando che l’incendio si propagasse e arrecasse ulteriori danni a persone, cose o rappresentasse un pericolo per la pubblica e privata incolumità.

A causa dell’irraggiamento termico, l’incendio ha causato danni anche a una seconda autovettura, una Lancia Y, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

Sono attualmente in corso le indagini per accertare le cause che hanno originato l’incendio.

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Cronaca

Militare salentino sventa suicidio a Pescara

Gesto eroico per 25enne matinese in servizio presso la locale Capitaneria di Porto

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Un gesto esemplare, dettato da grande umanità ma anche da grande prontezza all’intervento e all’azione, quella che caratterizza uomini e donne della Guardia Costiera.

Giovanni Manuel Carbone, 25 anni, originario di Matino, comune di prima classe in servizio nella motovedetta Cp 729 della capitaneria di porto di Pescara, ha scongiurato una tragedia, salvando la vita ad un giovane che stava per lanciarsi dal ponte del mare di Pescara.

Il giovane salentino stava percorrendo di sera, fuori servizio, l’area pedonale del ponte del mare quando ha notato nel punto più alto del ponte un ragazzo seduto sul parapetto, con lo sguardo perso nel vuoto e il busto che dondolava pericolosamente nel baratro.
Intuendo lo stato confusionale in cui versava il giovane, il militare si è avvicinato e lo ha afferrato dalla giacca e dai pantaloni per evitare che cadesse.

Poi dopo una delicata opera di convincimento è riuscito nell’impresa di farlo scendere dal parapetto e lo ha affidato agli agenti della Questura, nel frattempo arrivati sul posto.

La stampa abruzzese ha accolto con grande enfasi la notizia. Lo stesso si può dire per il corpo della Guardia Costiera, da cui si è pronunciato così il Contrammiraglio Fabrizio Giovannone, Direttore Marittimo di Pescara: “La salvaguardia della vita umana in generale, ed in mare in particolare, è uno dei compiti più nobili affidati al Corpo delle Capitanerie di porto, che contraddistingue e caratterizza, anche fuori dal servizio, le donne e gli uomini della Guardia Costiera”.

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