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Attualità

Quanta violenza sotto questo cielo 

Influencer dai nobili propositi ma alla ricerca del consenso facile, videogiochi di una violenza inaudita, rapper o trapper i cui testi inneggiano alla violenza e alla droga e finiscono col diventare dei tormentoni per adolescenti e bambini. Ci siamo abituati e tutto e lo lasciamo passare come normalità… 

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Per la verità volevo eludere l’argomento “violenza” per ragioni legate all’impatto che lascia sulla gente quando appunto si parla di violenza e/o violenza di genere.  


Ti accorgi che c’è ormai quasi una percezione stucchevole su tali argomenti. 


Una impassibilità, un’indifferenza che accentuano maggiormente il cinismo di cui queste perverse deviazioni sono permeate.


I responsabili non sono tutti psicopatici o squilibrati come vorrebbero farci intendere. 


In alcuni casi i delitti che attengono soprattutto gli omicidi, sono premeditati e pianificati con una freddezza che lascia sgomenti e atterriti.  


Alcuni numeri: dall’inizio dell’anno (2024) vi sono stati 90 omicidi, perlopiù femminicidi. 


Ci sono poi altre forme di violenza che lasciano anch’esse cicatrici e traumi spesso inguaribili ed insanabili.  


Sono quelle violenze generate da tutte quelle parole proferite ed utilizzate con spregiudicatezza e arroganza e feriscono alla radice dell’animo.


Parole che escono dalla bocca di individui facenti parte in alcuni casi dell’élite (?) della nostra società.  


Di quella società “radical-chic pronta a promuovere iniziative mirate agli alti valori della dignità umana e finalizzate a quella pseudo filantropia espressa a scopi sovente personali ed in modo strumentale.  


Influencer dai nobili propositi ma alla ricerca del consenso facile!


Che dire poi di quei cantanti rapper o trapper i cui testi inneggiano spesso e volentieri alla violenza (di genere, risse, aggressioni verbali) alla droga e ad altro di disdicevole?  


Pronti ad aizzare le folle oceaniche che attirano, per mero profitto dottrinale e senza tener conto che destinatari dei loro testi spesso e volentieri sono adolescenti o bambini senza difese condannati ad assimilare le loro bestialità.


Ignari o menefreghisti, loro come chi agevola il veicolare dei loro messaggi (case discografiche, radio, tv – persino “mamma Rai“!). 


La spregiudicatezza e l’insolenza che ostentano nel diffondere tali messaggi, sono di una tale violenza che dovrebbe farci incazzare.


Invece ci siamo abituati e li lasciamo passare come normalità. 


Stesso discorso vale per alcuni videogiochi, sempre più violenti e che finiscono col confondere le idee ai nostri ragazzi. 

 “Quanta violenza sotto questo cielo”! È una frase presa in prestito dal testo di una canzone di Renato Zero degli anni ’70 (altri tempi, altri messaggi), in cui già si parlava d’una cruenta ferocia, di una brutalità che pareva confinata in limiti ben definiti.  


Senza pensare, né immaginare, che il tempo, il nostro tempo, la nostra società, avrebbero vissuto una recrudescenza allargata di quella passata ferocia.


Senza voler demonizzare la tecnologia, le piattaforme e i social, che hanno prodotto progresso e intelligenza ma hanno anche generato al altre forme di violenza non trascurabili, anzi molto preoccupanti sotto certi aspetti: dal cyber bullismo ai Trolls (che, sistematicamente, interagiscono con altri utenti generando rabbia ed ira) al Deep Web, o Dark Net, dove succede di tutto, dove è possibile comprare di tutto, dalle armi alla droga. 


La tendenza attuale pare sia quella delle droghe sintetiche di “nuova generazione”, di cui si parla drammaticamente in questi ultimi tempi.


Ci riferiamo al “Fentanyl” che nasce come farmaco analgesico negli anni ’60 ed è stato trasformato in una micidiale arma letale.


Una droga, dagli effetti devastanti, la cui assuefazione, di gran lunga superiore a tutte le altre, è nella maggior parte dei casi, come dicono gli esperti, letale per molti giovani.  


Non si può non parlare delle Baby Gang, fenomeno preoccupante soprattutto nelle periferie delle grandi città.  


L’archetipo de “I Guerrieri della notte”, quel film “cult” prodotto in America nel 1979 nel quale la violenza la faceva da padrona.  


E la scuola, dove la mettiamo? Cosa ne facciamo della scuola?


Non ricordo di aver mai visto o vissuto tanta avversione nei confronti di un insegnante o di un professore come accade oggi.  


Ai miei tempi”, se un professore o un insegnante dava una valutazione diversa del tuo lavoro rispetto alle tue aspettative, non vi era alcuna ritorsione, alcuna rivalsa, alcuna ostilità.  Lo si accettava e basta.  


Quanta violenza sotto questo cielo”!  


La scuola, la parrocchia, tutte le agenzie educative, e, in special modo la famiglia, dovrebbero costituire i capisaldi della formazione dei nostri ragazzi ma pare che non sempre vi sia aderenza!  


Auspicando tempi migliori e più rispettosi della dignità umana, citiamo Benedetto XVI, il compianto papa Ratzinger, che affermava: “La famiglia è la fondamentale culla della formazione della persona umana”. 


Non è facile in un mondo dove predomina l’individualismo ma, forse, è l’unica strada. 


Alberto Scalfari 


 


Attualità

Schiuma in mare? È un fenomeno naturale

Complici anche le temperature in costante aumento, in estate (accade anche in seguito a forte pioggia o vento) può capitare la formazione di schiume, che non avviene per cause antropiche. Nel Salento l’acqua resta cristallina per la balneazione

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Rassicuriamo chi, per un po’ di schiuma che di tanto in tanto galleggia, grida che il nostro mare è sporco.

Niente di più sbagliato!

Basta indossare maschera e boccaglio per verificare che, tolto quello strato sottile a galla, l’acqua è cristallina. Come sempre.

Anche riguardo a quello strato sottile, sia ben chiaro, la fonte non è inquinante ma totalmente naturale.

Da qualche anno, complici anche le temperature in costante aumento, in estate (accade anche in seguito a forte pioggia o vento) può capitare la formazione di schiume, che non avviene per cause antropiche, ossia legate all’attività dell’uomo che alterano la naturalità degli ambienti acquatici. Si tratta invece di alghe in decomposizione che si depositano sul fondo e poi vengono smosse dal moto ondoso.

Nessun rischio dunque per la balneazione.

Attenzione quindi ai facili allarmismi, anche se è bene segnalare ogni anomalia.

Niente a che vedere neanche con le macchie scure spesso maleodoranti diffuse a macchia di leopardo lungo il nord Adriatico.

Il fenomeno è noto ed è quello delle mucillagini.

Le segnalazioni sono state tante in Abruzzo e nelle Marche, oltre che in Veneto e a Trieste e, soprattutto, sulla Riviera romagnola.

Si tratta di uno sgradito ritorno ma, anche in questo caso, di un fenomeno naturale e innocuo, per fortuna.

Rientra nelle variazioni fisiologiche dell’ambiente marino.

Di solito sparisce in poco tempo e attualmente la distribuzione di queste mucillagini non desta preoccupazione.

Tornando al nostro Salento, qunado arriva quel turista con la puzza sotto al naso, quelle pcohe volte che c’è un po’ di schiuma, sappiamoglielo spiegare: il mare è pulito e, contrariamente ad altri lidi d’Italia, ci si può vedere i piedi anche quando non si tocca.

Giuseppe Cerfeda

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Attualità

Da Tricase e frazioni al mare si va in autobus

Da domani il servizio navetta comunale per raggiungere le marine. Punto di partenza il piazzale antistante il Liceo Comi, punto d’arrivo delle navette provenienti dalle frazioni

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A Tricase parte il servizio navetta comunale per raggiungere le marine.

Da domani, giovedì 4 luglio, sino al prossimo 15 settembre, due linee distine collegheranno il centro abitato a Tricase Porto e Marina Serra.

Per entrambe, il punto di partenza delle corse resta, come in passato, il piazzale antistante il Liceo Comi.

Sempre da domani prenderà il via anche il servizio navetta chge colegherà le frazioni al mare.

Una linea che passando da Lucugnano e Depressa condurrà al medesimo piazzale del Liceo Comi, per ricollegare l’utenza alle suddette linee per le marine.

Il servizio è gratuito e sarà garantito tutti i giorni della settimana.

𝐈𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐞̀ 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚.

TUTTI GLI ORARI E LE INFO SULLE CORSE

LA NAVETTA DALLE FRAZIONI

 

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Appuntamenti

Martignano: Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche

I dettagli del PEBA martignanese verranno illustrati giovedì 4 luglio, a partire dalle ore 19, presso la sala conferenze del Parco Turistico Culturale Palmieri

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Un incontro pubblico per presentare il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), del comune di Martignano.

I dettagli del PEBA martignanese verranno illustrati giovedì 4 luglio, a partire dalle ore 19, presso la sala conferenze del Parco Turistico Culturale Palmieri.

Il PEBA nasce con lo scopo di garantire alle persone con disabilità un elevato grado di accessibilità degli edifici pubblici, nonché di quelli privati di interesse pubblico e degli spazi urbani pubblici.

A tal fine il PEBA una volta redatto deve poter essere oggetto di consultazione su larga scala per consentire il raggiungimento degli obiettivi proposti, oltre che poter essere aggiornabile nel tempo e adeguato agli interventi effettivamente realizzati.

Un momento fondamentale per la redazione dei PEBA è quindi la partecipazione per consentire il coinvolgimento attivo di portatori di interesse e cittadini.

La comunità avrà quindi l’opportunità di conoscere i dettagli del progetto, le iniziative previste per migliorare l’accessibilità del territorio, nonché di confrontarsi con i tecnici responsabili al fine di apportare migliorie al piano.

Tale percorso intercetta la volontà della Regione Puglia di sostenere i Comuni nell’adozione dei PEBA, seguendo le linee guida utili per la definizione dello strumento e la partecipazione ai bandi finalizzati alla concessione di un contributo. A tali azioni a valere sui fondi regionali, si è aggiunta una dotazione ministeriale a valere sul “Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità“, assegnata alla Regione Puglia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«Con l’obiettivo di costruire una Comunità sempre più inclusiva e accessibile a tutti», gli organizzatori chiedono «la più ampia partecipazione possibile».

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