Cronaca
Rapina a Scorrano: due arrestati e un terzo complice ricercato
Presi due dei responsabili della rapina a mano armata ai danni di un tabaccaio

Nel corso della mattinata i carabinieri della Compagnia di Maglie hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in ordine a una tentata rapina presso un bar-tabacchi di Scorrano, avvenuta il 23 gennaio scorso.
In quell’occasione, due individui travisati, di cui uno armato di pistola e l’altro di una spranga, avevano minacciato la titolare dell’esercizio commerciale per farsi consegnare l’incasso, armando di fronte a lei la pistola; la donna non ha opposto resistenza ed ha indicato il cassetto dove si trovava il denaro ma, mentre i due erano impegnati a rovistarvi è riuscita ad attivare un allarme acustico, costringendoli ad una precipitosa fuga.
I carabinieri hanno subito acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nel tabacchino e nelle vie vicine, ottenendo indizi utili al proseguimento delle indagini e un identikit dei tre malfattori, compreso quello che aveva agito da autista e che era rimasto all’esterno dell’esercizio commerciale con funzioni di controllo.
Hanno accertato, inoltre, che un residente del luogo, nell’immediatezza del fatto, si era messo all’inseguimento dei malviventi ma è stato allontanato sotto la minaccia dell’arma da fuoco.
L’autista che aspettava fuori è stato identificato in Marco Casciaro, 34 anni, di Ugento.
L’uomo messo alle strette dagli inquirenti ha cercato di indirizzare le ricerche verso dei fantomatici uomini di nazionalità bulgara, rilasciando dichiarazioni rivelatesi palesemente false.
Gli investigatori sono riusciti, invece, attraverso i suoi tabulati telefonici e ad un paziente lavoro di ricostruzione delle sue frequentazioni, ad identificare le autovetture utilizzate per la rapina.
Confrontando gli identikit degli altri due complici, si sono orientati su due giovanissimi di Ugento, tra cui, Salvatore De Gaetani, 18 anni.
In questa attività è risultato prezioso il contributo dei carabinieri di Casarano, a cui erano già noti i due delinquenti in erba, già gravati da precedenti specifici per rapina e reati contro il patrimonio.
La prova schiacciante del coinvolgimento dei giovani è arrivata col sequestro, durante la perquisizione effettuata poche ore dopo la tentata rapina, di indumenti e passamontagna rinvenuti presso il domicilio dei due fermati.
Casciaro e De Gaetani sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre il terzo componente della banda, al momento irreperibile, è ancora ricercato dai carabinieri.
Cronaca
Marijuana e fucile a canne mozza in masseria
Fermato un uomo che a bordo di un furgone nascondeva 700 grammi di droga. La successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di altri 27 chili di marijuana e dell’arma illegalmente detenuta

Durante un posto di controllo nei pressi del Campus Universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce hanno sottoposto a controllo un uomo che viaggiava a bordo di un furgone al cui interno sono stati rinvenuti 700 grammi di marijuana.
I militari, con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, hanno esteso le perquisizioni presso una masseria, sita nell’agro leccese e nella disponibilità dell’uomo fermato, dove dopo accurate ricerche trovavano ulteriori 27 chili sempre di marijuana.
Durante le ricerche è stato anche trovato un fucile a canne mozze con calcio e canna tagliata senza matricola; a corredo, rinvenute anche 32 cartucce.
Sequestrato quanto rinvenuto, su indicazione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, le Fiamme Gialle hanno proceduto all’arresto dell’uomo fermato che è stato condotto in carcere.
Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma.
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Cronaca
A fuoco nella notte furgone in officina
Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).
All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.
Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.
Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.
Cronaca
Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.
In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.
Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.
Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.
Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.
Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.
L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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