Cronaca
Rapina di gruppo nel centro storico, arrestato minorenne
I fatti risalgono allo scorso 31 agosto quando un uomo venne rapinato e picchiato a Lecce. Il 17enne fermato è coinvolto anche in altre rapine commesse di recente nel nord Italia
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I Carabinieri della Stazione di Lecce Santa Rosa hanno dato corso all’esecuzione di una misura di custodia cautelare nei confronti di un diciassettenne straniero, ritenuto responsabile di rapina aggravata in concorso.
L’episodio al centro dell’indagine è avvenuto la notte del 31 agosto 2024, quando un ventottenne di Lecce, mentre si trovava a passeggio nel centro storico della città insieme ad una sua conoscente, a pochi passi da Piazza Sant’Oronzo, veniva avvicinato da un gruppo di cinque giovani, che prima lo avevano distratto con una scusa e poi uno di loro gli aveva strappato di dosso una collana d’oro e si era dato alla fuga, aiutato da un secondo complice.
Gli altri componenti della banda, per facilitare la fuga dei primi due, avevano cercato di ostacolare la reazione della vittima, che era stata anche colpita con violenza ad un braccio.
La vittima denunciava l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Lecce Santa Rosa, i quali, per ricostruire con precisione le fasi della rapina hanno anche analizzato le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei luoghi dove si sono verificati i fatti.
In questo modo i militari dell’Arma hanno acquisito importanti elementi di riscontro che hanno consentito di identificare con certezza un diciassettenne di origini egiziane che faceva parte del gruppo di cinque rapinatori indagati.
Si tratta del rapinatore che ha avuto il compito di distrarre la vittima fingendo di chiedere informazioni stradali per consentire ad uno dei suoi complici di strappare la collana.
L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico del diciassettenne, già ritenuto autore di altre rapine commesse di recente nel nord Italia.
Cronaca
Maltrattava la madre invalida, arrestato 35enne
Voleva denaro per la droga. All’arrivo dei carabinieri ha minacciato di dare loro fuoco
I carabinieri della Stazione di San Cesario di Lecce hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 35 anni, del luogo, accusato di maltrattamenti contro familiari.
Il 35enne ha tentato di estorcere denaro alla madre invalida con cui convive, presumibilmente per acquistare sostanze stupefacenti.
In preda alla paura, l’anziana si è rifugiata nella sua camera da letto, chiudendosi a chiave per circa quattro ore.
Grazie alla determinazione della donna, che è riuscita a recuperare il suo telefono cellulare, inizialmente sottratto al figlio, ha potuto contattare il 112, numero unico di emergenza, e allertare i carabinieri.
L’intervento tempestivo dei militari dell’Arma ha consentito di liberare l’anziana, ma l’uomo ha reagito con minacce, promettendo di “dar fuoco” agli operanti.
Grazie alla professionalità e alla calma mantenuta dai carabinieri, l’arresto è stato effettuato senza ulteriori incidenti.
Sono in corso ulteriori indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce.
L’uomo è ora presso la Casa Circondariale “Borgo S. Nicola” di Lecce, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che procede, e dovrà rispondere dei gravi reati di maltrattamenti in famiglia.
I carabinieri sottolineano l’importanza di denunciare qualsiasi forma di maltrattamento domestico e invitano chiunque si trovi in situazioni simili a contattare le autorità competenti.
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Cronaca
Periferie al setaccio, 4 arresti
Tre per droga (due minorenni) ed uno per evasione dai domiciliari
I carabinieri hanno arrestato 3 persone per droga ed una per evasione.
Fruttuosa operazione di controllo dei carabinieri a Lecce.
Pattuglie supportate da unità specializzate hanno setacciato la periferia.
Quattro le persone arrestate: tre, di cui due minorenni, sono ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti mentre un quarto di evasione.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce ha avviato un intervento straordinario volto a potenziare la presenza delle forze dell’ordine nel capoluogo salentino.
Capillari controlli sono stati effettuati nelle principali aree periferiche con significati risultati conseguiti.
Nel corso di specifico servizio i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce hanno proceduto al controllo di un 40enne, già noto, originario della provincia di Taranto e residente a Lecce, il quale ha assunto un atteggiamento che ha particolarmente destato l’attenzione dei militari, tanto da indurli a procedere a perquisizione personale e domiciliare.
Durante le operazioni, è stato trovato in possesso di oltre 30 grammi di hashish suddivisi in panetti, 83 pasticche di ecstasy per un peso complessivo di circa 37 grammi e 13 involucri in cellophane termosaldati, i cosiddetti “birilli”, per un peso complessivo di quasi 8 grammi MDMA.
Parte dello stupefacente è stato rinvenuto sul tavolo della sala da pranzo, unitamente a materiale vario per il confezionamento, mentre la restante parte era nascosta all’interno di un armadio in camera da letto.
L’uomo era in possesso anche di oltre 600 euro suddivisi in banconote di piccolo e medio taglio; somma ritenuta provento di attività di spaccio.
Per lui si sono aperte le porte del carcere “Borgo San Nicola” di Lecce dove rimarrà a disposizione della locale Procura della Repubblica che conduce le indagini.
Altra operazione, quella che ha portato all’arresto di due studenti 17enni, entrambi residenti in un paese dell’hinterland leccese.
I due sono stati trovati in possesso di quasi 300 grammi di hashish, suddivisi in sette panetti e 3 grammi di marijuana. Il tutto è stato rinvenuto nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione di uno dei due, all’interno della quale i carabinieri hanno anche rinvenuto un bilancino di precisione, due mazze da baseball, un tirapugni e vari coltelli a serramanico di diversa tipologia e misura.
Al termine delle operazioni di polizia, come disposto dal P.M. di turno della Procura della Repubblica per i minorenni di Lecce, entrambi sono stati affidati ad un centro di prima accoglienza della provincia.
Infine, i controlli alla circolazione stradale che hanno consentito di arrestare, in flagranza di reato, per evasione, un uomo di 39 anni, originario della provincia di Roma e domiciliato a Lecce, già noto in quanto sottoposto al regime degli arresti domiciliari per reati contro la persona.
Alla vista della gazzella l’uomo, che viaggiava a bordo di un’utilitaria e che si era allontanato dal proprio domicilio senza la prescritta autorizzazione, ha cercato di eludere i controlli tentando un disperato cambio di direzione. Immediata è stata la risposta dei militari dell’Arma che lo hanno prontamente bloccato.
Al termine dei dovuti accertamenti, è stato arrestato e sottoposto di nuovo agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio, dove dovrà permanere a disposizione della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini.
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Cronaca
Omicidio colposo, l’ipotesi di reato per la morte di Emanuela di Maglie
Secondo le indagini il corpo della giovane è stato trovato a pochi passi dalla porta d’ingresso della stanza: Emanuela, forse, resasi conto dell’accaduto, aveva cercato di mettersi in salvo prima che il fumo invadesse tutti gli ambienti…
L’ipotesi di reato, contro ignoti, è di omicidio colposo.
Parte da qui l’indagine della Procura di Napoli che mira a fare piena luce sulla magliese, Emanuela Chirilli, la giovane donna che avrebbe compiuto 28 anni poco prima di Natale.
Emanuela, rimasta vittima durante un incendio sviluppatosi in una casa vacanze di Napoli, giorni fa, è stata uccisa dal fumo asfissiante, provocato, probabilmente, dal corto circuito o dal malfunzionamento di una presa nella sauna accanto alla stanza dove soggiornava.
Secondo le indagini il corpo della giovane è stato trovato a pochi passi dalla porta d’ingresso della stanza: Emanuela, forse, resasi conto dell’accaduto, aveva cercato di mettersi in salvo prima che il fumo invadesse tutti gli ambienti.
Per fare chiarezza sull’accaduto, si spera che l’autopsia serva a dare risposte sulle cause della morte; inoltre, ci si affida anche alle testimonianze, alle immagini delle telecamere di sorveglianza e agli ultimi messaggi del cellulare della ragazza.
Emanuela aveva frequentato l’Istituto professionale Falcone e Borsellino di Galatina.
Stando alle informazioni rilasciate dal sindaco di Maglie, Ernesto Toma, Emanuela aveva avuto una vita complicata, la giovane era stata seguita dai servizi sociali fino all’età di 18 anni.
Si racconta che amasse molto i bambini e che da qualche tempo si era resa indipendente e viveva da sola.
Aveva, poi, frequentato un corso di formazione professionale per diventare tecnico per la cura e l’assistenza all’infanzia e poter lavorare in asili nido e scuole materne.
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