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Cronaca

Residence abusivo: sequestro a Salve

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(2 aprile) – I Carabinieri della Stazione di Salve hanno sequestrato un residence condotto da una Società a gestione familiare, i cui componenti sono madre, padre e figlio, realizzato in località “Macchietunne”, nel territorio di Salve, zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata destinata a “verde agricolo”. Ai provvedimenti odierni si è arrivati al termine di un’indagine iniziata il 1° marzo e diretta dal PM della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, dott.ssa D. A. Buffelli.


In quella data i militari della Stazione di Salve sequestrarono un primo manufatto ed iniziarono gli accertamenti sulle altre strutture rinvenute. Al termine delle verifiche compiute dai Carabinieri è emerso che oltre alla prima struttura, altre otto unità abitative erano state realizzate in totale assenza o difformità al permesso a costruire e pertanto l’A.G. ne ha disposto il sequestro. Il residence, condotto da L.M.R., 39enne, dipendente dell’Ufficio Tecnico Comunale di un Comune del Basso Salento, F.R., 66enne ingegnere edile, e O.R., 62enne casalinga, era già pronto ad accogliere i primi clienti ai quali avrebbe garantito anche la presenza di alcune piscine all’interno delle quali sfuggire dalla calura estiva. La struttura ricettiva, realizzata in un’area la cui estensione complessiva è di circa tredicimila metri quadrati, è stata realizzata all’interno di un enorme uliveto i cui alberi secolari hanno fatto da naturale riparo alle unità abitative nascondendole alla vista dei passanti ma l’ottima conoscenza del territorio e la costante attenzione all’ambiente ed alla sua tutela che caratterizzano il continuo e quotidiano impegno di tutti i Carabinieri hanno permesso di scoprire le realizzazioni abusive ed intervenire prima che un’ulteriore scempio venisse perpetrato ai danni del Salento.

Cronaca

Va a trovare l’amico ai domiciliari e le prende di brutto

Un quarantaduenne riferiva che poco prima era andato a trovare un suo conoscente, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari…

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LECCE: RAPINA IL CONOSCENTE CHE È ANDATO A FARGLI VISITA. LA POLIZIA LO ARRESTA

Già agli arresti domiciliari, riceve una visita da un conoscente e a seguito di un diverbio, lo minaccia con mazza e coltello per farsi consegnare telefono e portafoglio.

Alle prime luci dell’alba di ieri, gli agenti della Polizia sono intervenuti in via Alfieri per una segnalazione di persona aggredita. Giunti sul posto gli operatori notavano un uomo con una ferita alla testa che riceveva le cure del personale del 118.

L’uomo, un quarantaduenne residente in provincia, riferiva che poco prima era andato a trovare un suo conoscente, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari; i due avevano un diverbio in seguito al quale la vittima veniva dapprima colpita con una mazza da baseball e poi sotto la minaccia dei due coltelli era costretta a consegnare il suo telefono cellulare, la sigaretta elettronica ed il portafoglio. La vittima approfittando di un momento di distrazione del suo aggressore, riusciva a liberarsi e raggiungeva l’uscita dove chiedeva i soccorsi. 

Gli agenti eseguivano una perquisizione domiciliare nella casa dell’aggressore che sortiva esito positivo in quanto consentiva di rinvenire il telefono cellulare e la sigaretta elettronica oggetto della rapina. Veniva inoltre anche rinvenuta la mazza da baseball utilizzata dall’aggressore che veniva sottoposta a sequestro. In considerazione della gravità dei fatti, l’aggressore veniva arrestato per il reato di rapina e su disposizione del Pubblico Ministero di turno associato presso la locale casa circondariale. 

L’arrestato è stato inoltre denunciato anche per il reato di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale in quanto, nel corso delle fasi dell’arresto, opponeva resistenza agli agenti e proferiva nei loro confronti frasi oltraggiose. 

Nel corso della perquisizione veniva rinvenuta anche modica quantità di cocaina per la quale l’uomo veniva segnalato in via amministrativa ai sensi dell’articolo 75 del dpr 309/90.

In considerazione che all’interno della casa veniva rinvenuta la presenza, non autorizzata, di una donna, l’arrestato è stato infine segnalato all’autorità giudiziaria anche per la violazione alla prescrizioni imposte dal suo stato di arresti domiciliari. 

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Corsano

Grida d’aiuto da privata abitazione: soccorsi a Corsano

Le urla di un uomo in difficoltà hanno spinto qualcuno a chiamare i numeri d’emergenza: sul posto pompieri e ambulanza

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Soccorsi nel centro abitato di Corsano per una persona in difficoltà nella propria abitazione.

La voce di una donna (e non di un uomo, come inizialmente trapelato) che chiedeva aiuto urlando dall’interno di una casa ha spinto qualcuno a chiamare i numeri d’emergenza.

Sul posto, in via Vito Bleve, sono accorsi i vigili del fuoco ed il 118.

I pompieri hanno forzato la porta d’ingresso per accedere all’abitazione e raggiungere la malcapitata, una 75enne. A quel punto, anche il personale medico del 118 ha potuto fare ingresso in casa e soccorrere l’uomo.

Si tratta con tutta probabilità di un incidente domestico, una caduta che avrebbe impedito alla stessa di muoversi e chiamare i soccorsi autonomamente.

L’anziana è stata condotta in ospedale. Non sarebbe in pericolo di vita.

Seguono eventuali aggiornamenti.

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Casarano

Polizia postale: attenti alle truffe sull’app Telegram

Si raccomanda di attivare l’autenticazione a due fattori per una maggiore protezione dell’account e di controllare le sessioni attive su altri dispositivi…

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Allerta in rete della Polizia Postale: attenzione nuova campagna di phishing rivolta agli utenti Telegram!!! Lo “Sportello dei Diritti”, seguite i consigli della Polizia Postale

L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe segnalata dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online – Italia” con un post riguarda una nuova campagna di phishing che prende di mira gli utenti Telegram: si raccomanda di prestare la massima attenzione a messaggi ricevuti – anche da contatti memorizzati in rubrica – che invitano a cliccare su link per la visione di contenuti e che conducono a una pagina clone della piattaforma, dove viene richiesto l’inserimento del proprio numero di telefono e di altri dati personali. L’inserimento dei dati e il completamento della procedura consente ai cybercriminali di impossessarsi dell’account Telegram e di utilizzarlo per inviare ulteriori messaggi truffa dello stesso tipo a tutti i contatti in rubrica.

Si raccomanda di attivare l’autenticazione a due fattori per una maggiore protezione dell’account e di controllare le sessioni attive su altri dispositivi tramite l’apposita funzione dell’applicazione, rimuovendo quelle non riconosciute.. Si tratta di un’efficacie allerta che per Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti” può evitarci molti grattacapi.

Nel caso siate comunque incappati in una frode di questo tipo potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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