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Cronaca

Rissa a Martano: scarcerati fratelli

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(9 febbraio) – Erano stati arrestati, insieme ad altre due persone, nella serata di domenica, per essere stati protagonista di una rissa nel corso della Festa della Candelora a Martano. Oggi, presso il Tribunale di Lecce, il Gip Andrea Lisi ha deciso la scarcerazione di Fernando Luna, 44enne agricoltore, e di Emilio Luna, 52enne commerciante, fratelli di Acquarica del Capo. Agli altri due che erano finiti in manette, ossia il 39enne operaio brindisino Leonzio Aggiano ed il 31enne commerciante leccese Massimiliano Ciminiello, sono stati concessi rispettivamente l’obbligo di dimora ed i domiciliari.


I quattro erano finiti in carcere, arrestati dai Carabinieri di Martano, non solo con l’accusa di rissa aggravata, ma anche per minacce e per resistenza a Pubblico Ufficiale, accuse però, queste ultime due, che oggi sono venute meno. Occorre tuttavia ricordare che nella rissa di domenica sera erano rimasti leggermente feriti un Carabiniere ed un volontario della Protezione Civile.

Cronaca

10eLotto, colpo da cinquantamila euro

L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 29,9 milioni di euro…

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10eLotto: a Taviano colpo da 50mila euro

Puglia a segno con il 10eLotto.

Nell’estrazione di martedì 18 marzo, colpo da 50mila euro andata a Taviano, grazie ad un 9 Oro messo a segno in una tabaccheria di via Corsica.

L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 29,9 milioni di euro, per un totale di 890,2 milioni di euro da inizio 2025.

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Cronaca

Dramma a Depressa: 61enne perde la vita in campagna

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Drammatico ritrovamento nel pomeriggio di oggi a Depressa: un uomo di 61 anni, Rocco Esposito, ex militare in pensione, ha perso la vita mentre era impegnato in dei lavori in campagna.

L’uomo si era allontanato da casa nella mattinata di oggi attorno alle ore 10, per raggiungere un proprio appezzamento di terreno nell’agro della frazione tricasina.

Nel pomeriggio, non vedendolo rientrare, i familiari hanno fatto scattare l’allarme.

All’arrivo dei soccorsi sul posto, purtroppo, non c’era più nulla da fare. Il 62enne avrebbe perso la vita mentre conduceva un trattore.

Hanno raggiunto della tragedia i carabinieri della Compagnia di Tricase, i vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase, ed un’auto medica del 118, il cui personale non ha potuto che constatare il decesso.

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Cronaca

Lavoratori in nero al ristorante, sanzioni salate

Ispezione in due ristoranti della provincia, sospensioni dalle attività imprenditoriali e sanzioni amministrative

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I Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Otranto hanno avviato una serie di controlli finalizzati al contrasto del lavoro sommerso e alla verifica del rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Un’ispezione durante la giornata dedicata alla Festa delle Donne delle Fiamme Gialle a due ristoranti nella provincia di Lecce ha consentito di identificare venti lavoratori alle dipendenze della società ispezionata, accertando che dieci di loro erano di fatto assunti in nero.

A seguito delle irregolarità riscontrate, è stata avanzata la proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto il personale irregolare superava il 10% della forza lavoro regolarmente assunta.

Il datore di lavoro, inoltre, risulta responsabile di violazioni amministrative che oscillano tra un minimo di 19.500 euro e un massimo di 117.000 euro.

Analoga attività di controllo era stata condotta nella ricorrenza di San Valentino nei confronti di un ristoratore.

Anche in tale occasione, i Finanzieri hanno accertato l’impiego di quattro lavoratori assunti in nero che di fatto costituivano la totalità della forza lavoro presente.

Oltre alla proposta di sospensione dall’attività imprenditoriale, sono state contestate all’imprenditore sanzioni amministrative che oscillano tra un minimo di 7.800 euro e un massimo di 46.800 euro.

L’operazione rientra in un più ampio piano di controlli avviato dalla Guardia di Finanza in quanto il sommerso pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi competitivi impropri.

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