Cronaca
Risse in pieno centro a Gallipoli: tutti identificati e denunciati
Un gruppo di milanesi ed un gruppo di aquilani, alloggiati in case-vacanze in Via Savonarola e nelle vie vicine, si sono fronteggiati, armati di cinghie, coltelli da cucina e bottiglie di vetro, per semplici sfottò

Gli agenti del Commissariato di P.S di Gallipoli, alle prime ore del 30 luglio, dopo numerose segnalazioni giunte al 113 per una violenta rissa sono intervenuti in via Savonarola ma, al loro arrivo, i protagonisti si erano già dati alla fuga.
Avviata una prima attività investigativa ha avuto seguito all’alba dell’1 agosto quando ad intervenire, sempre su Via Savonarola, sono stati i carabinieri della Compagnia di Gallipoli, immediatamente dopo che la centrale operativa era stata tempestata da segnalazioni da parte di numerosi utenti.
Giunti sul posto i militari dell’Arma hanno subito appreso che un ragazzo milanese era stato trasportato in ospedale per una profonda ferita da taglio al petto, che ha comportato 25 punti di sutura con 10 giorni di prognosi, mentre un coetaneo aquilano, anch’egli trasportato in ospedale, aveva riportato delle lesioni sul volto, in particolare all’occhio destro.
Data la gravità della vicenda, che dai primi esiti investigativi ha ricondotto alla rissa avvenuta esattamente 48 ore prima, Commissariato di Polizia e Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli hanno avviato congiuntamene una complessa attività di indagine che, nel giro di poche ore, ha portato alla denuncia di 28 tra i 30 partecipanti alla rissa (tutti identificati), tra cui 9 minorenni che dovranno rispondere del reato di rissa aggravata da futili motivi.
Dalle indagini, infatti, è chiaramente emerso che i due gruppi di giovani, poco più che maggiorenni, uno proveniente dalla provincia di Milano e uno proveniente dalla provincia dell’Aquila, tutti in vacanza a Gallipoli ed alloggiati in case-vacanze sia in Via Savonarola che nelle vie limitrofe, si sono fronteggiati, armati di cinghie, coltelli da cucina e bottiglie di vetro, per semplici sfottò.
Attraverso il riconoscimento fotografico, le confessioni e le dichiarazioni rese da tutti i 30 giovani, gli investigatori della Polizia e dei Carabinieri sono riusciti a risalire all’identificazione di tutti i giovani che hanno partecipato alle due risse.
Nello specifico, è emerso che a contendersi sono stati due gruppi di giovani: uno composto da 18 giovani milanesi, di cui 6 minorenni, e uno composto da 12 giovani aquilani, di cui 4 minorenni.
Nei confronti dei 28 denunciati è in corso la proposta al Questore di Lecce, da parte del Commissariato di P.S. e della Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli, del Foglio di Via Obbligatorio che comporterà il divieto di ritorno a Gallipoli per un periodo di 3 anni.
Inoltre, si procederà anche a denunciare, ai sensi dell’art. 109 TUPLS, i titolari delle agenzie delle case-vacanza, ove erano alloggiati i giovani milanesi ed aquilani, in quanto non in regola con le registrazioni sul portale Alloggiati Web.
Intanto per Gallipoli sono ore difficili. Assieme ai reiterati casi di risse, spunta la denuncia di una 20enne che ha denunciato di essere stata stuprata.
Cronaca
Marijuana e fucile a canne mozza in masseria
Fermato un uomo che a bordo di un furgone nascondeva 700 grammi di droga. La successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di altri 27 chili di marijuana e dell’arma illegalmente detenuta

Durante un posto di controllo nei pressi del Campus Universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce hanno sottoposto a controllo un uomo che viaggiava a bordo di un furgone al cui interno sono stati rinvenuti 700 grammi di marijuana.
I militari, con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, hanno esteso le perquisizioni presso una masseria, sita nell’agro leccese e nella disponibilità dell’uomo fermato, dove dopo accurate ricerche trovavano ulteriori 27 chili sempre di marijuana.
Durante le ricerche è stato anche trovato un fucile a canne mozze con calcio e canna tagliata senza matricola; a corredo, rinvenute anche 32 cartucce.
Sequestrato quanto rinvenuto, su indicazione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, le Fiamme Gialle hanno proceduto all’arresto dell’uomo fermato che è stato condotto in carcere.
Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma.
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Cronaca
A fuoco nella notte furgone in officina
Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).
All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.
Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.
Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.
Cronaca
Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.
In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.
Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.
Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.
Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.
Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.
L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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