Cronaca
Ruba auto per demolire colonnina self-service: il Gps lo incastra
Fallisce nel tentativo di derubare un distributore Q8 di Novoli con auto rubata a Veglie. A Lecce, per sfuggire ai carabinieri, improvvisa una chiamata notturna ad una farmacia
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E’ stato arrestato questa notte per furto aggravato e ricettazione, dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Lecce, il 26enne Valentino Cadavero, nato a Cosenza ma residente a Veglie.
Gli uomini dell’Arma lo hanno sorpreso mentre, nel tentativo di eludere i controlli, si fingeva cliente della farmacia di via Ludovico Ariosto di Lecce. L’uomo ha pensato bene di suonare al citofono riservato ai clienti notturni, ma le sue mosse sono risultate troppo sospette ai militari che hanno notato immediatamente la sua concitazione.
Alla vista della pattuglia, infatti, il giovane ha parcheggiato l’auto e ne è sceso repentinamente dirigendosi verso la farmacia. La macchina che guidava non era un’auto qualunque, bensì una Toyota Carina di colore blu, oggetto di ricerche delle forze dell’ordine perché sottratta qualche istante prima al legittimo proprietario a Veglie. Il ladro non aveva però fatto i conti col sistema di rilevazione GPS della vettura che, di fatto, ha portato i carabinieri sulle sue tracce.
Quando è stata ritrovata, l’auto, era letteralmente sfondata nella parte superiore, con le lamiere accartocciate e il vetro infranto. I carabinieri pertanto hanno esteso gli accertamenti a tutta la provincia, per risalire all’accaduto, e con il supporto dei colleghi di della stazione di Novoli hanno collegato le condizioni della macchina rubata ad un altro episodio accaduto nella giornata di ieri: i militari di Novoli avevano infatti avuto a che fare con un tentativo di furto in un distributore Q8.
E dalle immagini del circuito di video-sorveglianza, hanno potuto riconoscere l’auto rubata e condotta da Cadavero che, nel tentativo di derubare il distributore di carburanti dell’incasso notturno, si dirigeva a gran velocità proprio contro la colonna self-service, danneggiandola ma non riuscendo nel suo intento, dovendo alla fine desistere.
Così, i Carabinieri del NORM di Lecce, sentitisi col Magistrato di turno Sost. Proc. Dott. Massimiliano Carducci, hanno convenuto sull’arresto dell’uomo per il reato continuato di furto aggravato e tentato furto aggravato, denunciandolo anche per la ricettazione di due statue di donna e bambino rinvenute sul sedile posteriore dell’auto, sottratte ad altra ignara famiglia. In attesa dell’udienza di convalida, il 26enne è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola.
Cronaca
Rissa nella notte a Ruffano
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Rissa nella notte a Ruffano con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di persone.
L’episodio si è verificato in piazzetta Mons. Fiorito, attorno all’una. Protagonisti due gruppi di giovani che stavano trascorrendo la serata all’aperto.
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A scatenare la violenza sarebbero state delle attenzioni di troppo rivolte da qualcuno nei confronti di una donna.
In pochi attimi, dalle parole si è passati ai fatti ed i due gruppi, una ventina di persone in totale dall’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, si sarebbero ritrovate nella zuffa.
Dai residenti in zona è partita una chiamata ai numeri d’emergenza. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ma al loro arrivo i due gruppi si erano dileguati. Sul luogo le tracce della colluttazione, anche delle macchie di sangue. Nessuno si sarebbe recato nei vicini ospedali e, di conseguenza, nessuno al momento è stato identificato, ma si indaga sull’accaduto.
Cronaca
37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…
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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.
I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.
A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.
Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.
Attualità
Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…
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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.
L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.
La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.
Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.
L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.
Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.
Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.
Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.
Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.
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