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Cronaca

Ruba scooter, arrestato

Gli agenti del Commissariato di Galatina fermano un 41enne di Galatina responsabile di furto e riciclaggio. Il giorno dopo aveva ancora in garage il motociclo rubato che stava smembrando per rivenderne i pezzi

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Una donna di Galatina si è rivolta agli agenti del Commissariato di P.S. di Galatina per denunciare il furto del proprio scooter riferendo, sconfortata, che era l’unico mezzo di cui disponeva per potersi recare al lavoro.


I poliziotti in servizio hanno avviato subito un’attività investigativa al fine di ritrovare lo scooter oggetto di furto.


Le indagini hanno portato all’abitazione di F.D.A. di 41 anni, già noto alle Forze dell’Ordine e il giorno dopo gli agenti, con l’ausilio di un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Puglia Meridionale di Lecce, sono entrati nel garage di pertinenza dell’abitazione di quest’ultimo.


All’interno, nonostante tutti gli accessi fossero apparentemente chiusi, si udivano dei rumori provenire da un locale attiguo, dove una volta fatto ingresso, era presente il sospettato, intento a cannibalizzare un ciclomotore, le cui caratteristiche coincidevano con lo scooter segnalato nella denuncia del giorno prima presentata dalla signora.


Dai successivi accertamenti si è appurato che lo scooter rinvenuto era esattamente quello rubato il giorno precedente.

L’uomo, gravato da diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, era ritenuto dagli investigatori soggetto dall’elevata attitudine criminale, per questo nel passato mese di marzo era stata emessa, a suo carico, la misura di prevenzione dell’avviso orale da parte del Questore della provincia di Lecce.


Il 41enne a seguito del ritrovamento, è stato tratto in arresto poiché ritenuto responsabile del delitto di riciclaggio in flagranza di reato.


Il veicolo, sebbene parzialmente smontato, è stato restituito alla legittima proprietaria.



 


Attualità

Stop al poliestere: «Attenti a ciò che indossate»

Salvatore Rotundo della Aldo Colombo, maglieria di Castrignano dei Greci, regala le sue maglie in filati pregiati a tutti coloro che condividono sui social la battaglia contro il poliestere sulla pelle. Non solo: la sua opera di convincimento continua anche in strada…

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Guerra totale al poliestere. Procede incessante la battaglia della Aldo Colombo maglieria in filati naturali, di Castrignano dei Greci.

Avevamo annunciato già  tre mesi fa su queste colonne l’iniziativa di Salvatore Rotundo, che vuole diffondere una maggiore consapevolezza presso i consumatori dei rischi per la salute e per l’ambiente legati all’uso dei vestiti in poliestere.

Ha spinto (e spinge) la sua iniziativa regalando le sue maglie in filati pregiati a tutti coloro che hanno condiviso (e condividono) sulla pagina social la battaglia contro il poliestere sulla pelle.

L’imprenditore non cede di un millimetro e prosegue nel suo intento di mettere al bando la fibra sintetica tanto utilizzata nel settore tessile.

Lo fa anche fermando le persone per strada e regalando capi senza poliestere per far notare la differenza.

Le maglie donate, in pura lana vergine o in puro cotone, riportano scritta: «Mai più poliestere sulla pelle”, e sono realizzate con cristalli Swarovski.

Rotundo qualche tempo fa aveva anche scritto alle quindici più importanti griffe della Moda Italiana come Armani, Versace, Ferragamo, Moschino, Missoni, Fendi, Prada, Dolce & Gabbana, Trussardi, Etro, Valentino, Bottega Veneta per manifestare tutta la sua preoccupazione e invitare tutti ad un doveroso cambiamento.

«Il mondo della moda», spiega Rotundo, «ha una grande responsabilità nei riguardi del tema della sostenibilità dal punto di vista ambientale e della salute. Auspichiamo un impegno più concreto e leale nei riguardi dei consumatori. Siamo invasi da prodotti venduti come «green» ma che non lo sono affatto. Crediamo che non sia più tollerabile che anche brand di alta gamma, continuino ad utilizzare il poliestere in misura così rilevante allo scopo di ridurre i costi di produzione».

«Altrettanto intollerabile», prosegue l’imprenditore di Castrignano dei Greci, «è la loro strategia di comunicazione basata sul messaggio altamente ingannevole del poliestere riciclato allo scopo di farlo apparire sostenibile per la salute e per l’ambiente, ma che non è meno dannoso e pericoloso del poliestere vergine. Noi di Aldo Colombo stiamo facendo la nostra parte, prima di tutto privilegiando l’uso di filati e tessuti in fibre naturali come lana, seta, cachemire ecc. In questa ottica produciamo un nuovo jeans in attesa di brevetto. Si tratta di un jeans termico in cui abbiamo sostituito il poliestere del pile con una lana merinos extrafine traspirante e non irritante per la pelle.

«Inoltre», conclude Salvatore Rotundo, «ci assumiamo l’impegno che, quando per ragioni strettamente tecniche e non economiche, si ritiene di utilizzare il poliestere, di farein modo che esso venga adoperato solo nella parte esterna dei tessuti in maniera che non venga mai a contatto diretto con pelle».

PERCHÉ DIRE “NO” AL POLIESTERE

Il poliestere è una fibra sintetica derivata dal petrolio, prodotto non rinnovabile.

È ampiamente utilizzato nell’industria tessile per la produzione di numerosi indumenti per la sua resistenza, la sua elasticità e la sua capacità di resistere alle macchie.

Va sottolineato che il processo di produzione del poliestere prevede l’uso di sostanze chimiche potenzialmente dannose.

Tessuti sintetici come il poliestere, poi, possono contenere sostanze chimiche potenzialmente tossiche. Durante il processo di produzione, il poliestere viene spesso trattato con coloranti, agenti di finitura e altri prodotti chimici che possono rimanere sul tessuto ed essere assorbiti attraverso la pelle.

Queste sostanze chimiche possono includere interferenti endocrini, che possono interferire con il sistema ormonale del corpo.

Un altro possibile problema è l’assorbimento delle microfibre chimiche.

Se indossato, il poliestere può rilasciare minuscole fibre di plastica o microplastiche, che possono penetrare nella pelle e, quindi, entrare nel sistema circolatorio e causare problemi di salute.

Il poliestere è anche meno traspirante delle fibre naturali come il cotone, il che significa che può intrappolare sudore e batteri, che possono causare cattivo odore.

C’è, poi,  il problema della riciclabilità: il riciclaggio meccanico fa perdere forza alla fibra e i vestiti in PET riciclato non sono infinitamente riciclabili. Per questo motivo la fibra in PET riciclato richiede la miscelazione con il sintetico vergine per ottenere le proprietà e le prestazioni del materiale richieste. Quindi non si tratta di una soluzione circolare e alla fine questi prodotti finiscono in discarica.

Le fibre sintetiche dipendono dalla produzione di combustibili fossili e rilasciano le microplastiche nell’ambiente; queste microplastiche sono sono presenti ovunque, con importanti effetti sulla vita acquatica e sulla salute umana. Se l’obiettivo dichiarato del mondo della moda è quello di allentare la propria dipendenza dai combustibili fossili, il poliestere riciclato non è la soluzione migliore.

 

 

 

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Cronaca

Prima tenta di strangolarla, poi la colpisce davanti ai poliziotti

La Polizia di Stato arresta 40enne per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Dopo l’intervento degli agenti ha colpito violentemente la donna al capo col suo telefonino celllulare

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Gli agenti di polizia in servizio di volante a Lecce per il controllo del territorio sono dovuti intervenire in una zona periferica della città, da dove era giunta una richiesta d’aiuto da una donna vittima di maltrattamenti da parte del convivente.

Giunti presso l’abitazione hanno subito approcciato l’uomo, un 40enne del posto già noto per diversi precedenti penali e maltrattamenti in famiglia, che appariva agitato ma collaborativo.

La donna, una 37enne leccese, ah raccontato di una lite avvenuta col compagno poco prima, in cui lo stesso, per gelosia, avrebbe tentato di strangolarla.

L’uomo apparentemente tornato calmo, mentre la donna spiegava ai poliziotti l’accaduto, improvvisamente l’ha colpita violentemente con il suo telefono cellulare sulla testa provocandole una tumefazione.

Bloccato immediatamente, l’aggressore è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Avvisato il Pm di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, ne sono stati disposti gli arresti domiciliari presso casa della madre.

 

 

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Casarano

Ospedale di Casarano: medico preso a calci

Urologo colpito violentemente con un calcio da un paziente mentre effettuava esame strumentale

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Un medico nell’unità operativa di Urologia dell’ospedale Francesco Ferrari di Casarano è stato colpito violentemente con un calcio da un paziente, nei riguardi del quale stava effettuando un esame strumentale.

È accaduto questa mattina, intorno alle 10, al “Ferrari” di Casarano.

È stato necessario l’intervento dei carabinieri che hanno provveduto a identificare e denunciare l’uomo.

Nota del del Segretario Generale Cisl Medici Lecce, Fernando Monteforte

Gli episodi di aggressione contro i medici e gli operatori sanitari in genere sono sempre più frequenti e bisogna porre un rimedio efficace e soprattutto tempestivo per tutelare tutti coloro che quotidianamente con professionalità e senso di responsabilità sono pronti a intervenire per curare e salvare la vita altrui. 
Non possono più essere tollerabili azioni violente di questo tipo. 
Ormai le aggressioni negli ospedali sono un’ emergenza pubblica e richiedono un intervento immediato delle istituzioni e delle autorità. Bisogna fare prevenzione individuando i fattori di rischio per gli operatori sanitari e attuare le strategie ritenute più opportune da parte dei servizi interessati. 
È fondamentale sensibilizzare i cittadini a riflettere sull’importanza del lavoro dei medici. La Cisl Medici esprime la propria posizione favorevole nell’ inasprimento della pena a carico degli aggressori. Tutto ciò non deve più accadere. 
Esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza all’ urologo di Casarano aggredito e a tutto il personale sanitario.
Fernando Monteforte
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