Cronaca
Ruffano, la scuola riapre ma dimentica la Dad: “Nostri figli forzatamente assenti”
La denuncia di alcuni genitori: “Abbiamo richiesto la didattica a distanza, come previsto dall’ordinanza, ma non vi è stata alcuna lezione per i bambini rimasti a casa”

A cura di Lor. Zito
A Ruffano il ritorno a scuola dopo le festività pasquali non è stato dei più tranquilli.
I genitori di un alunno della scuola elementare hanno contattato la nostra Redazione per raccontarci quanto accaduto tra ieri ed oggi: l’istituto non sarebbe stato pronto ad accogliere la richiesta di alcune famiglie di fruire della modalità Dad (così come previsto dall’ordinanza in vigore) lasciando virtualmente e letteralmente dei bambini fuori dalla classe.
“Nonostante l’ultima ordinanza firmata dal presidente della Regione Puglia stabilisca che le scuole di ogni ordine e grado devono garantire, sino al 30 aprile, a quanti ne facciano richiesta, la possibilità di frequentare le lezioni scolastiche nella modalità “a distanza”– raccontano i genitori-, al rientro dalle festività, a nostro figlio e ad altri suoi compagni di classe non è stata data la possibilità di seguire la lezione in Dad. Peraltro senza alcun preavviso e nonostante, come da protocollo, ne avessimo presentato richiesta firmata. Dopo l’amara sorpresa, poi, la scuola non ci ha saputo spiegare l’accaduto: entrare in contatto con la dirigenza si è rivelata un’impresa quasi impossibile al punto che, alcuni dei genitori ritrovatisi in questa situazione, han chiesto il supporto del sindaco. In un primo momento dall’istituto ci è stato comunicato che per questa settimana la didattica a distanza non era prevista. Poi, in seguito anche all’intervento del primo cittadino, è giunta comunicazione che le lezioni in Dad sarebbero riprese a partire da venerdì 9. In tutto ciò, ieri e stamattina i nostri figli si sono ritrovati nell’impossibilità di seguire le lezioni, con la beffa di finire anche per esser registrati quali assenti“.
La situazione, che già di per sé ha dell’assurdo e non è in linea con l’ordinanza regionale, contrasta anche quanto dalla stessa scuola comunicato nei giorni scorsi. Con circolare interna numero 109 del 5 aprile, infatti, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Ruffano recepiva quanto imposto dalla Regione, disponendo (e comunicando) che in corrispondenza del rientro a scuola di quanti avrebbero scelto di seguire le lezioni in presenza, sarebbe stata garantita la didattica digitale integrata a quanti ne avrebbero fatto richiesta.
In paese si sono susseguite diverse voci a spiegazione dell’accaduto (dalla dimenticanza all’impreparazione, passando i problemi di natura tecnica), nessuna delle quali ha però avuto riscontri ufficiali. Ciò che conta è che da domani, con due giorni di ritardo, per i piccoli studenti si prospetta un ritorno a quella che, oggi, al tempo del Covid, è la normalità.
Cronaca
Marijuana e fucile a canne mozza in masseria
Fermato un uomo che a bordo di un furgone nascondeva 700 grammi di droga. La successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di altri 27 chili di marijuana e dell’arma illegalmente detenuta

Durante un posto di controllo nei pressi del Campus Universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce hanno sottoposto a controllo un uomo che viaggiava a bordo di un furgone al cui interno sono stati rinvenuti 700 grammi di marijuana.
I militari, con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, hanno esteso le perquisizioni presso una masseria, sita nell’agro leccese e nella disponibilità dell’uomo fermato, dove dopo accurate ricerche trovavano ulteriori 27 chili sempre di marijuana.
Durante le ricerche è stato anche trovato un fucile a canne mozze con calcio e canna tagliata senza matricola; a corredo, rinvenute anche 32 cartucce.
Sequestrato quanto rinvenuto, su indicazione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, le Fiamme Gialle hanno proceduto all’arresto dell’uomo fermato che è stato condotto in carcere.
Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma.
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Cronaca
A fuoco nella notte furgone in officina
Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).
All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.
Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.
Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.
Cronaca
Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.
In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.
Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.
Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.
Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.
Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.
L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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