Attualità
Salve, che succede alle Maldive?
Sigilli al lido: dopo l’esposto dei consiglieri di opposizione, interviene la Capitaneria di Porto. Il titolare Vito Vergine: «Lavoriamo alla luce del sole, chiunque ha libero accesso per verificare. Chi ipotizza oggi danni ambientali deve solo vergognarsi e presto sarà chiamato ad un’assunzione di responsabilità, perché l’ignoranza e altri fini poco nobili non possono recare tanti danni a chi lavora seriamente»
Sorpresa alle Maldive proprio alle porte della stagione primaverile.
Siamo a Pescoluse, marina di Salve, e sulla “Spiaggia più bella del Salento” fanno capolino i militari della Capitaneria di Porto per accertamenti su presunti illeciti nei lavori per il trasferimento di un chiosco bar e la realizzazione dei basamenti per la nuova collocazione.
Gli investigatori vogliono far luce sulla liceità ed il possesso dei titoli autorizzativi sulle opere in fase di esecuzione.
Vito Vergine, storico proprietario dell’area, rappresentato legalmente dall’avv. Alessandro De Matteis, sostiene la correttezza assoluta di ogni operazione.
Gli accertamenti hanno fatto seguito alla segnalazione dei consiglieri di opposizione del comune di Salve, che hanno presentato un esposto alla Capitaneria e alla Procura, corredate anche da immagini a sostegno delle loro accuse.
«I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo Salve Futura», si legge nella nota di Simona Conte, Claudio Martella, Matteo Pepe e Massimo Chirivì, «sono stati informati dai cittadini che nel tratto di spiaggia in prossimità dello stabilimento balneare Le Maldive del Salento – marina di Pescoluse – è possibile notare movimenti di sabbia e pietre oltre a tracce di mezzi pesanti. Impegnati per la salvaguardia del territorio, nelle giornate del 15 e 16 marzo ci siamo recati in loco e abbiamo realizzato alcuni scatti fotografici. Nelle foto», puntano il dito, «sono evidenti i segni dovuti al passaggio di mezzi meccanici pesanti e a una movimentazione di sabbia e pietre non naturale».
«Preoccupati dall’evidente trasformazione dello stato dei luoghi, sia del cordone dunale che dello spazio retrostante alle dune, come si può notare dalle foto vecchie e nuove», aggiungono i consiglieri di minoranza, «chiediamo se tali attività o trasformazioni sono state autorizzate e con quali autorizzazioni».
In attesa di ulteriori approfondimenti sono stati bloccati i lavori e apposti i sigilli.
«TESI ACCUSATORIE RIDICOLE»
«Il provvedimento adottato il 19 marzo dalla Capitaneria di Porto comporterà un grave ritardo nella realizzazione dei lavori per ricostruire, spostandolo sul terreno di proprietà privata retrostante, l’area demaniale in concessione un chiosco bar e relativi servizi dello stabilimento balneare», denuncia Vito Vergine, che poi ricorda: «Quello stabilimento balneare, che è quello che tanto fece discutere nel 2006 quando il comune di Salve consentì a una ditta di Castrignano dei Greci l’esercizio abusivo dell’attività su quella che ancora oggi i tutori dell’ambiente («ma solo nei week end!») definiscono area di particolare bellezza. Lo sgombero degli abusivi fu ordinato ai primi di settembre e nell’anno successivo fu rilasciato il permesso di costruire, chiudendo a tappo la zona di deflusso naturale delle acque: una colossale illegittimità», contrattacca, «da galera! Né al sindaco di allora, né all’attuale consigliere di opposizione Chirivì che era al secondo mandato, né a Legambiente, a nessuno interessava quello scempio anche ambientale ben documentato, per chi volesse rinfrescarsi la memoria».
«Fui costretto ad acquistare quella struttura pagandola a peso d’oro», prosegue Vergine, «altrimenti avrebbe soffocato la mia azienda e dopo diversi adeguamenti, a causa dei danni da mareggiate, abbiamo deciso di sanare quel delitto impunito, ricostruendo in posizione sicura, retrostante e su proprietà privata, meglio accessibile».
Riguardo alle autorizzazioni dice: «Già il 5 dicembre il nuovo progetto è stato approvato dall’Ufficio tecnico, senza chiedere precedenza nella valutazione, dopodiché sono stati acquisiti gli altri pareri che peraltro presuppongono sopralluogo di verifica preventiva. Pareri tutti favorevoli! La Commissione locale per il paesaggio ha approvato a sua volta (dopo altri due mesi) e inoltrato alla Soprintendenza, era il 9 febbraio, per il parere ultimo e definitivo. Considerato che, solo per la paesaggistica, in barba alle favole sulla semplificazione, passeranno circa 5 mesi», si difende, «sono stato costretto a iniziare i lavori di pulizia ambientale dell’intera area in concessione. In considerazione del fatto che da tre stagioni la “famosa” grande spiaggia ha subìto una parziale erosione, con l’emersione di pietrisco dal fondo, ho dovuto agire per recuperare spazio utile per il posizionamento degli ombrelloni, in caso di necessità. Necessità non prevedibile dal momento che l’anno scorso, in settembre, miracolosamente, il mare mandò a terra sabbia in quantità allungando la spiaggia».
«Questo fu possibile», sottolinea Vito Vergine, «perchè noi, invece di portar via le pietre di notte, le abbiamo rigettate in mare: qualsiasi persona “normale” arriva a questa banalità; altri, forse “anormali”, ipotizzano scemenze e alimentano dubbi e falsità».
«Finite le pulizie ambientali con mezzo meccanico, come previsto dalla legge», prosegue nel suo racconto, «abbiamo iniziato il posizionamento delle basi («tufi locali poggiati a secco sulla sabbia e senza utilizzo di malte o cemento leganti») per il successivo montaggio dei locali prefabbricati, in attesa del permesso di costruire, previsto per il 10 aprile, per poter aprire l’attività a metà maggio, come accade da anni per la “benedetta” destagionalizzazione da tutti invocata».
«Questo e niente altro è stato fatto», tuona, «non ammetto che gente animata solo da rabbia repressa, ignorante di questioni ambientali, della storia dei luoghi, della naturale evoluzione nel corso degli anni, e che ha ignorato, tollerato e, perciò, coperto, reati ambientali autentici, venga a ipotizzare gli stessi comportamenti da parte della mia azienda e dei miei collaboratori».
«Possiamo discuterne in qualsiasi luogo e con chiunque. Dal 2000, anno in cui misi piede nella zona per aprirci il primo chiosco», rivendica il titolare del lido, «ho documentato minuziosamente opere e eventi naturali. Chi ipotizza oggi danni ambientali deve solo vergognarsi e presto sarà chiamato ad un’assunzione di responsabilità, perché l’ignoranza e altri fini poco nobili non possono recare tanti danni a chi lavora seriamente».
«Lavoriamo alla luce del sole, chiunque ha libero accesso per verificare; non accetto tesi accusatorie ridicole. Andassero a passeggio di sabato e domenica notte, se ne hanno il coraggio», aggiunge sibillino.
Vito Vergine confida di provare «profonda delusione, disgusto, per come viene svolto il ruolo istituzionale da parte dell’opposizione, non minoranza, consiliare di Salve. Ricordiamolo: chi per pochi anni, chi per circa venti, ha esercitato un ruolo importante ignorando, tollerando, se non proprio coprendo, illeciti e abusi in abbondanza».
Altri riferimenti: «Claudio Martella ricorderà la conferenza stampa convocata dal sindaco Vincenzo Passaseo, in spiaggia, sul luogo dell’ autentico reato ambientale per affermare che “tutto era regolare”! Massimo Chirivì allora dormiva?».
Vito Vergine non ha peli sulla lingua: «Sono complici di un sistema che per venti anni ha evitato, pur promettendola, qualsiasi iniziativa programmatoria che avrebbe offerto occasioni di sviluppo concreto e legittimo sul territorio, invece della precarietà e molto spesso abuso per necessità di tante famiglie. Ho chiesto con trasparenza ai tutori se hanno già finito l’opera o se passando, per caso, hanno visto reati certi e grandi. Vedremo».
Attualità
Giuggianello, ritrovate sepolture medievali
A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico
L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.
Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.
L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.
La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.
Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.
La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.
La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.
Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.
Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.
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Attualità
Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce
Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico
Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.
Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.
Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.
Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.
Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.
Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.
Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-
Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.
Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.
La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.
Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
Attualità
I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo
Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University
L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.
L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.
La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.
I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024
L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:
Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.
Crescita costante
L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.
Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice
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