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Cronaca

Schiaffi e pugni al concerto: “Dammi i soldi!”

Nuovamente nei guai Roberto Napoletano, 28 anni, nato a San Pietro Vernotico ma residente a Squinzano, pastore, sposato, pluripregiudicato, per il reato di tentata estorsione aggravata

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I Carabinieri di Campi Salentina, in collaborazione con i colleghi della di Squinzano, hanno proceduto all’esecuzione di un Ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, nei confronti di Roberto Napoletano, 28 ani, nato a San Pietro Vernotico ma  residente a Squinzano, pastore, sposato, pluripregiudicato, per il reato di tentata estorsione aggravata.


MASSIMO BARSOUM AGENZIA TOIATI FURTO RAME DA TETTO CHIESA SAN BASILIOIl 1 novembre 2013, si presentò in compagnia di altri soggetti presso il locale 11/8 (“undiciottavi”) di Trepuzzi, mentre era in corso un concerto e, dopo aver preteso di parlare con Cesare dell’Anna, gestore del locale, con l’ausilio di una pistola e colpendo lui e un suo amico, accorso per difenderlo, con testate e schiaffi, chiese insistentemente l’elargizione di una somma imprecisata di danaro. Una prima ordinanza cautelare fu annullata a seguito di una decisione del Tribunale del Riesame che dubitò del costrutto accusatorio a seguito delle indagini difensive svolte dall’avvocato di Roberto Napoletano. Secondo quanto ricostruito da queste ultime Napoletano si trovava quella sera all’interno del locale, ma non in presenza di uomini, bensì di un’amica. Inoltre le stesse sostennero che Napoletano fu coinvolto suo malgrado in una rissa, che vide coinvolte molte persone, nella zona antistante l’ingresso del locale. Le ulteriori indagini effettuate dal Pubblico Ministero e dall’Aliquota Operativa di Campi hanno invece consentito di confermare, con altre prove a carico, il costrutto accusatorio, e di confutare la tesi difensiva. Tra l’altro, è stato appurato che rissa non ci fu: lo sostengono numerosi testimoni, tra cui l’intera security, e non vi è traccia nel sistema di videosorveglianza del locale. In più, in un dialogo intercettato tra Napoletano e sua moglie si evince come la tesi difensiva non fosse genuina. Si aggrava, inoltre, la posizione della vittima che, come sottolinea il G.I.P., anche in questa seconda fase d’indagine,  pure in merito a fatti marginali rispetto al nucleo centrale degli eventi, ha continuato a non collaborare alle investigazioni. Roberto Napoletano, al termine degli accertamenti di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. 

Cronaca

Marijuana e fucile a canne mozza in masseria

Fermato un uomo che a bordo di un furgone nascondeva 700 grammi di droga. La successiva perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento di altri 27 chili di marijuana e dell’arma illegalmente detenuta

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Durante un posto di controllo nei pressi del Campus Universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce hanno sottoposto a controllo un uomo che viaggiava a bordo di un furgone al cui interno sono stati rinvenuti 700 grammi di marijuana.

I militari, con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, hanno esteso le perquisizioni presso una masseria, sita nell’agro leccese e nella disponibilità dell’uomo fermato, dove dopo accurate ricerche trovavano ulteriori 27 chili sempre di marijuana.

Durante le ricerche è stato anche trovato un fucile a canne mozze con calcio e canna tagliata senza matricola; a corredo, rinvenute anche 32 cartucce.

Sequestrato quanto rinvenuto, su indicazione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, le Fiamme Gialle hanno proceduto all’arresto dell’uomo fermato che è stato condotto in carcere.

Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma.

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Cronaca

A fuoco nella notte furgone in officina

Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

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Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).

All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.

Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.

Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.

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Cronaca

Ritrovati gli ori rubati a Vignacastrisi durante la processione

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A conclusione di complesse attività investigative, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Poggiardo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne del luogo ritenuto presunto responsabile di un furto di oro votivo, avvenuto lo scorso 9 marzo nella chiesa della Madonna Santissima del Rosario, situata nella frazione di Vignacastrisi, nel Comune di Ortelle.

In seguito della denuncia presentata dal parroco, i militari dell’Arma hanno avviato tempestivamente le indagini che si sono sviluppate mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e la raccolta di testimonianze utili alla ricostruzione della dinamica del reato.

Il furto, particolarmente grave per il contesto in cui si è verificato, è avvenuto durante la processione del Sacro Cuore di Gesù, quando la comunità religiosa era raccolta in un momento di profonda partecipazione spirituale. I beni sottratti – anelli, collane, medagliette e bracciali in oro – rappresentavano ex voto donati nel corso degli anni dai fedeli come segno di gratitudine e devozione.

Il loro valore, oltre che materiale, è soprattutto simbolico e identitario per l’intera comunità.

Nel pomeriggio di ieri, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, presso un compro oro di un comune limitrofo, una spilla e una collana in oro, risultati compatibili con alcuni degli oggetti trafugati dalla chiesa.

Le attività investigative hanno consentito di individuare un 32enne. A seguito di ulteriori accertamenti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, scoprendo un panno in velluto contenente il resto degli oggetti in oro rubati, occultato all’interno della sua autovettura. La sorpresa dei militari dell’Arma è stata enorme allorquando hanno rinvenuto circa 495 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 490 grammi verosimilmente di marijuana e 5 grammi di cocaina che hanno sequestrato. La scoperta di banconote per un totale di circa 800 euro, di un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze evidenzia la volontà dell’uomo di gestire un’attività illecita, un segnale preoccupante che non può essere trascurato.

La sostanza stupefacente è stata sequestrata, in attesa di perizia chimico tossicologica. Inoltre, il denaro e gli oggetti in oro rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono in corso per identificare eventuali complici coinvolti nel furto.

Al termine delle formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, l’uomo è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

L’episodio ha posto l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di tutela del patrimonio religioso, specialmente nei piccoli centri, dove la presenza di adeguati sistemi di sicurezza è spesso insufficiente a prevenire simili atti.

L’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno quotidiano a servizio delle comunità, per la tutela non solo della sicurezza pubblica, ma anche dei valori culturali e spirituali che costituiscono il tessuto identitario del territorio.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

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