Cronaca
Schianto sul litorale adriatico: grave la conducente, muore il marito
Fiat Punto fuori strada in prossimità di una curva: perde la vita un uomo di 62 anni, in codice rosso la coniuge 68enne
Tragedia sul litorale adriatico salentino nel pomeriggio di oggi, martedì 26 dicembre.
Un uomo ha perso la vita in un incidente stradale a bordo di un’auto condotta da sua moglie.
I due coniugi stavano percorrendo la sp366, la litoranea che congiunge Otranto a San Cataldo, quando in prossimità di una curva in zona Cesine la Fiat Punto in cui si trovavano è uscita fuori strada andando a schiantarsi su di un albero.
L’impatto ha distrutto la vettura ed è risultato fatale per l’uomo, 62 anni, originario di Lecce, dipendente della ASL provinciale.
I vigili del fuoco sono intervenuti dal Distaccamento di Veglie per estrarlo dalle lamiere dell’auto, ma i soccorsi si sono rivelati vani.
Gravi invece le condizioni della moglie, 68 anni, condotta d’urgenza, in codice rosso, in ospedale: in ambulanza è stata trasportata presso il Vito Fazzi di Lecce dove le sue condizioni sono al vaglio dei medici.
I rilievi effettuati sul posto dopo il sinistro dovranno provare a stabilirne le cause, al momento ignote. Si parte dall’ipotesi che possa essersi trattato di un incidente autonomo, dato che non ci sono altre vetture sul posto. Ma è da chiarire se vi possa essere stata o meno la responsabilità di un altro mezzo in transito nella dinamica che ha portato la conducente a perdere il controllo della Punto.
Utili potrebbero tornare le testimonianze di alcuni automobilisti in transito, i primi a prestare soccorso alla coppia ed a chiamare i numeri d’emergenza.
Casarano
Molestava donne malate, finto medico a processo
Si presentava alle ignare vittime come direttore sanitario, medico o primario, contattandole telefonicamente e richiedendo accertamenti… intimi. Il 42enne dovrà rispondere di tentata violenza sessuale, usurpazione di funzione pubblica e trattamento illecito dei dati
Si spacciava per ginecologo e approfittava di donne fragili alle prese con malattie gravi.
Tra loro anche pazienti salentine.
Le indagini hanno ricostruito come il 42enne di origine napoletane, dopo aver hackerato i server di cliniche, laboratori analisi e ospedali, si sarebbe impossessato di diversi fascicoli, contenenti la storia clinica le diagnosi, gli interventi programmati e gli esiti degli esami di molte donne in cura.
Così si presentava alle ignare vittime come direttore sanitario, medico o primario, contattandole telefonicamente e richiedendo accertamenti… intimi.
Le riprendeva nude, tramite webcam e le induceva all’autoerotismo ponendo loro anche quesiti a sfondo sessuale. Oppure chiedeva loro di inviare foto e video delle parti intime.
Le vittime appurate sono 18, sedici di loro della provincia di Lecce.
I fatti risalgono al periodo tra luglio e ottobre 2021.
Oggi si è svolta l’udienza preliminare del processo, durante la quale alcune delle vittime si sono costituite parte civile.
Nella prossima udienza, in programma per il 18 febbraio del 2025, i giudici decideranno se ammettere la loro istanza.
Intanto l’imputato ha chiesto il rito abbreviato, condizionato all’espletamento di una perizia psichiatrica.
Il 42enne dovrà rispondere di tentata violenza sessuale, usurpazione di funzione pubblica e trattamento illecito dei dati.
Le indagini furono avviate dopo la denuncia di una studentessa 24enne leccese.
In seguito, anche altre donne hanno trovato il coraggio di denunciare il falso medico.
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Attualità
Mille giorni di guerra nel cuore dell’Europa
Rischio assuefazione: a seguito dell’esposizione ripetuta, diretta o indiretta, al dolore ci si abitua, ma non è normale che si normalizzi l’orrore
Ricorrenza da cifra tonda, ma non c’è da festeggiare.
Sono trascorsi mille giorni dall’inizio della guerra in Ucraina.
Secondo alcune stime, sarebbero morte durante il conflitto oltre un milione di persone.
Il rischio più grosso che corriamo è quello dell’assuefazione.
A seguito dell’esposizione ripetuta, diretta o indiretta, al dolore ci si abitua.
Basti pensare all’effetto dei primi notiziari sul Covid o sulla stessa guerra in Ucraina e a ciò che abbiamo porvato col passare del tempo o proviamo ora.
Non ci sentiamo più in balìa di mille emozioni o presi dalla sensazione imminente che qualcosa di brutto possa accadere da un momento all’altro anche a noi: abbiamo razionalizzato.
Questo avviene perché la nostra mente cerca di proteggerci dai traumi e ci distacca emotivamente dalla fonte di sofferenza, cercando un equilibrio, seppur precario.
Tuttavia, il rischio è di normalizzare cose gravi.
E non è normale che ogni giorno tra Medioriente ed Europa dell’Est muoiano civili, donne e bambini compresi, e il resto del mondo faccia spallucce.
Non è normale che si normalizzi l’orrore.
Oggi è il millesimo giorno di guerra nel cuore dell’Europa e, ogni giorno, vi è un lungo bollettino di bambini, donne e uomini che hanno pagato con la loro vita la follia di taluni.
Forse noi, in prima persona, non possiamo fare molto per fermare questo orrore ma, almeno, sforziamoci di non farlo passare per una cosa normale.
Giuseppe Cerfeda
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Cronaca
Ancora un doppio incendio d’auto a Taurisano
Due vetture distrutte dalle fiamme attorno alle 4:30. Si indaga
È successo ancora: altre due auto sono state distrutte nottetempo dalle fiamme a Taurisano.
Un altro episodio di sospetto dopo a distanza di appena una settimana.
Poco prima dell’alba di oggi, attorno alle 4:30, si è reso necessario l’intervento del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Tricase per domare l’incendio che ha avvolto due auto parcheggiate in contrada Marasculi, periferia del paese, ad una distanza l’una dall’altra di pochi metri.
È la violenza del rogo ad insospettire: le macchine, una Fiat Bravo ed una Fiat Punto, sono andate completamente distrutte.
Lo scorso 11 novembre, sempre in orario notturno, furono date alle fiamme altre due vetture, in quel caso la distanza tra i due incendi era di circa un chilometro ma di pochi minuti sulla linea temporale.
Un fenomeno purtroppo non nuovo in paese su cui le forze dell’ordine indagano. Stanotte, sul posto, sono intervenuti i poliziotti del locale Commissariato.
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