Cronaca
Scomparsa Cassiano: oggi i funerali
Nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Lecce

Il Salento piange la scomparsa di Antonio Cassiano, storico dell’arte e intellettuale di grande impegno e valore, direttore del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce dal 1994 al 2012, direttore del Museo della Civiltà Bizantina di Santa Maria di Cerrate e dirigente del Servizio Attività Culturali e Sistemi Museali della Provincia di Lecce.
Dal 1995 è stato docente di Museologia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica e Medievale “Dinu Adamesteanu” dell’Università degli Studi del Salento, mentre dal 1995 al 2012 ha tenuto corsi di Storia dell’Arte Medievale in Puglia presso la Facoltà di Beni Culturali. Nel 2008 è stato eletto Presidente del Centro di Studi Salentini. Tra le sue attività si segnalano l’organizzazione di convegni, allestimenti museali, mostre. E’ stato, inoltre, autore di numerose e apprezzate pubblicazioni.
La cerimonia funebre sarà celebrata questo pomeriggio alle ore 16.30.
Antonio Cassiano nasce a Talsano (Ta) il 9 luglio 1945, frequenta il liceo “Archita” a Taranto e, in quegli anni, per merito del metodo adottato dal suo professore di Storia dell’Arte, si appassiona alla disciplina, che approfondirà durante gli studi universitari frequentando i corsi di Paola Barocchi e Maria Luisa Ferrari presso l’Università di Lecce. Si laurea in lettere Moderne nel 1974, presso l’Ateneo leccese, con voti 110/110 e lode, discutendo una tesi su Vincenzo Ciardo, avendo come relatrice Maria Luisa Ferrari. Subito dopo si iscrive al Perfezionamento in Storia dell’Arte presso l’Università di Urbino, conseguendone il titolo con il massimo dei voti (70/70).
Nel 1974 vince una borsa in catalogazione dei beni culturali, bandita dalle Università di Napoli e Salerno, e partecipa al concorso di ammissione ai corsi di perfezionamento (classe Scienze Umane, Storia dell’Arte) della Scuola Normale Superiore di Pisa, conseguendo l’idoneità. Sempre nello stesso anno vince una borsa di studio presso la fondazione “Roberto Longhi” a Firenze, alla quale rinuncia per assumere il ruolo di ispettore Storico dell’Arte presso il Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, il primo novembre del 1975, dopo aver superato il relativo concorso. Nel 1987 viene chiamato dal Formez di Matera a impartire lezioni di Storia dell’Arte, presso le sedi della Soprintendenza di Matera, nell’ambito di un corso di formazione professionale per storici dell’arte e direttori di Museo. Al 1989 risale la nomina a Direttore del centro di Studi sul barocco, appena costituito a Lecce con la Presidenza di Marcello Fagiolo e il coordinamento di Vincenzo Cazzato.
Dal 1994 al 2012 è direttore del Museo Provinciale Castromediano di Lecce, Direttore del Museo della civiltà bizantina di Santa Maria di Cerrate, Dirigente del Servizio Attività culturali e Sistemi Museali della Provincia di Lecce.
Dal primo ottobre del 1995 è docente di Museologia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia classica e Medievale “Dinu Adamesteanu” dell’Università degli Studi del Salento, mentre dal 1995 al 2012 tiene corsi di Storia dell’Arte Medievale in Puglia presso la facoltà di beni culturali.
Dopo aver svolto dapprima il ruolo di Segretario generale (2002) e poi quello di Vicepresidente (2005), nel 2008 è eletto Presidente del centro di Studi Salentini.
Il primo agosto 2012 conclude il percorso di Direttore del Museo e Dirigente della Provincia e, per le sue competenze specialistiche, è nominato nel consiglio di Amministrazione dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e nel consiglio d’indirizzo presso la fondazione Cassa di risparmio di Puglia.
Tra le sue attività si segnalano allestimenti museali, organizzazione di convegni, di Mostre e pubblicazioni. Lungimiranza e intelligenza sono le migliori qualità impiegate nell’allestimento di musei, come il Museo delle Tradizioni Popolari di Santa Maria di Cerrate (1976); la Pinacoteca del “Castromediano” (1979), che acquista un suo spazio autonomo nella nuova sede dell’ex collegio Argento, riadattata dal restauro di Franco Minissi; il Museo civico di San Cesario di Lecce (1980), nell’attico del Palazzo Ducale dopo un significativo restauro dell’architetto Roberto Bozza. Intuendo il valore storico-artistico degli affreschi scialbati che ricoprivano le superfici parietali della chiesetta di S. Giovanni Evangelista, Tonino Cassiano convince il Sindaco di San Cesario a intraprenderne il restauro, promettendo il sostegno del Museo Provinciale e quello della Soprintendenza pugliese. Il restauro recupererà e renderà leggibile un ciclo di affreschi, che arricchisce le conoscenze sul periodo bizantino nel Salento.
Nel 1981 Tonino Cassiano organizza due convegni:uno di livello internazionale, in collaborazione con ICOM e l’altro su La pietra: interventi, conservazione, restauro. Avendo acquisito una consolidata e straordinaria capacità organizzativa, allestisce una sala del “Castromediano” dedicandola agli “Artisti salentini contemporanei”(1985) e organizza un altro importante convegno: Santa Croce a Lecce: storia e restauri (1989). Nasce poi, con Marcello Fagiolo e Vincenzo Cazzato, l’idea di una collaborazione con l’istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Santa Croce e le stelle del barocco), che porterà alla produzione di sette opere medaglistiche raffiguranti altrettante perle del barocco salentino (1990).
Rimarrà nella memoria come insolito ma non raro esperimento il primo Corso di studi sul Barocco, dedicato al restauro (3-7 maggio 1993) e frequentato da studenti e da giovani architetti che, in seguito, lo incoraggeranno a organizzare almeno cinque Seminari all’anno sulle tecniche artistiche e il restauro, in collaborazione con l’Istituto centrale del restauro, l’opificio delle Pietre Dure, la Soprintendenza per i beni AAAS di Puglia, l’Università degli Studi di Lecce, con l’obiettivo di mettere a confronto differenti metodologie. Nel nuovo millennio, ragionando da vero connoisseur, rincorre le opere, dall’arte classica al Medioevo e fino al presente, per collocarle nel significato e nel contesto culturale del loro tempo. A questa idea rispondono gli allestimenti del Museo Diocesano di Gallipoli (2004), del Museo della radio a Tuglie (2004), del Museo Diocesano di Ugento (2005), della fondazione Museo Caroli a San Pietro in Lama e del Museo “Adolfo colosso” di Ugento (2008) e l’avvio, nel 2013, del Museo Diocesano di Nardò, ancora in corso d’opera.
Tanti i messaggi di cordoglio giunti in Redazione.
Con la morte di Antonio Cassiano il mondo della cultura salentino perde un altro dei suoi punti di riferimento, protagonista di una fase di sviluppo enorme dell’identità culturale del nostro territorio, della conoscenza e della valorizzazione dei suoi luoghi, delle sue straordinarie ricchezze.Mancheranno le sue idee, la forza dirompente che sprigionava a livello umano nel raggiungere obiettivo dopo obiettivo il sogno di vedere questo Salento sempre più attrattore culturale di carattere internazionale.Un sogno, quello di Antonio Cassiano, che credo non andrà perduto, e che ora sarà felice di vederlo in questi anni così ben realizzato.
Antonio Gabellone
Un amore così grande per il “suo” Museo. Un amore così grande per la cultura. Un amore così grande per il Salento. Chi ha conosciuto Tonino Cassiano, chi si è nutrito delle sue sconfinate conoscenze, chi ha respirato la sua cordialità e l’umiltà propria dei grandi, oggi piange la scomparsa di una persona straordinaria, che ha lasciato segni indelebili e profondi. Vulcanico, sempre con l’idea giusta, spiazzante nella sua distrazione da artista, competente al cubo, instancabile, affabulatore d’altri tempi, portatore sano di rare doti umane. Lavorare con lui per tanti anni e conoscerlo è stato per me un prezioso privilegio.
Roberta Lomonaco (Capo Ufficio Stampa Provincia di Lecce)
Cuore e mente. Tonino era questo. I suoi modi cortesi da autentico gentleman d’altri tempi, la sua profonda umanità, l’assenza di presunzione, il suo sapere sorprendente, la sua insaziabile fame di conoscenza, lo rendevano un grande professionista e una persona unica. Un uomo straordinario, a cui devo personalmente tantissimo perché tantissimo mi ha insegnato, specialmente nel tempo in cui ho avuto l’impagabile opportunità di averlo come compagno di viaggio nelle mie vesti di assessore provinciale alla Cultura. Lavorare con lui, gomito a gomito, mi ha fatto crescere molto, perché dietro ogni iniziativa, ogni evento organizzato insieme, c’era studio, c’era conoscenza autentica, c’era una visione, c’erano attenzione e cura anche per i più piccoli dettagli. C’erano, soprattutto, amore, passione, impegno per la Cultura con la C maiuscola. Alla quale ha dedicato tutta la sua vita. Ci mancheranno le sue idee, la sua simpatia, la sua forza, il suo spirito, il suo talento. Il suo ricordo non sarà una scatola vuota ed effimera, ma un’eredità di storie, valori, conoscenze da custodire e diffondere. Con lui se ne va un altro punto di riferimento insostituibile per tutto il mondo della cultura salentina e non solo. Un fuoriclasse.
Simona Manca (Consigliere provinciale)
Con Antonio Cassiano se ne va un amico, un punto di riferimento per la cultura salentina ed un grande operatore culturale. Con la sua attività scrupolosa e attenta, con la sua passione e profonda conoscenza ha contribuito alla crescita e alla valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale del nostro territorio. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per il Salento.
Adriana Poli Bortone
Cronaca
Mancata precedenza e incidente: un’auto ko a Tricase

Incidente in serata a Tricase all’incrocio tra via Pirandello e via Vittorio Emanuele II, snodo cittadino già noto per altri sinistri verificatisi in passato.
Questa sera, intorno alle 22, un Fiat Doblò e una Fiat 500X si sono scontrati a causa di una mancata precedenza.
Nonostante la violenza dell’impatto, fortunatamente nessuno dei coinvolti ha riportato ferite gravi tali da richiedere il trasporto d’urgenza in ospedale.
L’urto è stato tuttavia violento, al punto che il Doblò ha subito danni tali da risultare inutilizzabile ed è stato necessario l’intervento di un carro attrezzi per la sua rimozione. Meno compromessa, invece, la Fiat 500X, allontanatasi autonomamente a margine delle operazioni di rito.
Alle forze dell’ordine l’onere di ricostruire la responsabilità dell’accaduto.
Cronaca
Finanzieri pizzicano tre attività sconosciute al fisco nel Basso Salento

Operazione della Guardia di Finanza in Salento, dove a Gallipoli, Tricase e Gagliano del Capo sono state individuate tre attività completamente sconosciute al fisco.
L’intervento, come precisato in una nota delle Fiamme Gialle, ha portato a importanti sequestri e segnalazioni all’autorità giudiziaria.
A Gallipoli
A Gallipoli, nell’ambito di un’operazione mirata al contrasto delle violazioni in materia di accise, i militari hanno scoperto un deposito abusivo utilizzato per lo stoccaggio di bombole di G.P.L., privo delle necessarie autorizzazioni e dei certificati antincendio obbligatori.
All’interno della struttura sono state rinvenute oltre 600 bombole, per un totale di circa 9.000 chilogrammi di prodotto petrolifero. Il materiale, insieme alle attrezzature presenti, per un valore complessivo superiore ai 200.000 euro, è stato sottoposto a sequestro penale. Il presunto responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per detenzione illecita di materiale esplodente e violazioni delle norme sulla sicurezza pubblica.
Nel Capo di Leuca
Nel frattempo, nei comuni di Gagliano del Capo e Tricase, le Fiamme Gialle hanno individuato rispettivamente un centro estetico e un’autofficina, entrambi operanti senza alcuna autorizzazione sanitaria, commerciale e fiscale. Le due attività, accuratamente allestite e perfettamente operative, sono state sottoposte a sequestro amministrativo, con la contestuale irrogazione delle sanzioni previste. I titolari sono stati segnalati alle autorità giudiziarie competenti.
Cronaca
Scippatori alla fiera di San Marco: razzia di portafogli

(In evidenza una foto di repertorio dell’evento)
Una giornata di festa che si è trasformata in una mattinata da dimenticare. È quanto accaduto oggi alla tradizionale fiera di San Marco a Ruffano, dove la presenza di borseggiatori ha rovinato l’atmosfera dell’evento, molto atteso e partecipato dalla comunità locale e dai visitatori dei paesi vicini.
Secondo le prime ricostruzioni, nel corso della mattinata almeno una dozzina di persone, perlopiù anziani, è stata vittima di scippi tra le bancarelle affollate.
I ladri — o forse un singolo malvivente ancora da identificare — hanno approfittato della confusione per sottrarre portafogli dalle borse e dalle tasche dei malcapitati.
Alla caserma dei carabinieri di Ruffano è stato un continuo via vai di cittadini che hanno sporto denuncia, raccontando dinamiche simili: un attimo di distrazione, una spinta nella calca, e il portafoglio sparito. Alcuni oggetti sono poi stati ritrovati in strada o nei pressi della fiera, abbandonati senza il denaro che contenevano, a conferma della pista del furto mirato.
I militari dell’Arma stanno approfondendo l’accaduto e raccogliendo testimonianze nel tentativo di identificare i responsabili.
-
Cronaca3 settimane fa
A Lido Marini stampavano soldi falsi da spacciare online
-
Cronaca5 giorni fa
Dramma a Depressa: medico ritrovato senza vita
-
Alessano3 settimane fa
Apre l’università “Unitelma – Sapienza” ad Alessano
-
Attualità3 settimane fa
Svolta in vista per la festa patronale di Taurisano
-
Cronaca3 settimane fa
Doppio intervento dei soccorsi a Tricase per donna in stato di agitazione
-
Cronaca1 giorno fa
Scippatori alla fiera di San Marco: razzia di portafogli
-
Cronaca3 settimane fa
Finestra in testa, arbitro perde conoscenza a Specchia
-
Attualità4 settimane fa
Altre pale in mare? Il Parco dice ancora NO