Casarano
Se ci fossero le istituzioni…
Incendio in agro di Casarano: quel pomeriggio il fuoco correva veloce come il vento e dopo aver “divorato” delle auto, in un attimo ha circondato un’abitazione che, solo grazie alla presenza del muro di recinzione, non ha attaccato il bombolone del gas… Ed i Vigili del Fuoco?
Il fuoco brucia le sterpaglie, il vento lo alimenta; si avvicina pericolosamente alle case tanto da far prender fuoco alle autovetture parcheggiate in giardino.
Alla fine, grazie a Dio, nessuno si fa male ed il giorno dopo i quotidiani locali possono dare la notizia con tanto di: “grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco” e poi una serie di consigli su come sopravvivere alla calura.
È solo una, banale, notizia fra le migliaia di notizie apparentemente uguali che caratterizzano la nostra estate; stagione critica per gli incendi e stagione in cui, più delle altre, va il ringraziamento ai nostri amati pompieri.
Poi però capita di incontrare l’amico che di quel fatto di cronaca banale è stato vittima, che ci ha rimesso la macchina e che stava per rimetterci la casa… e che ti racconta una storia diversa da quella letta nei sempre più pigri giornali locali.
Si, perché il fuoco (appiccato da qualcuno fra i tanti idioti che popolano il nostro pianeta) correva veloce come il vento di quel pomeriggio infernale ed in un attimo ha circondato la sua abitazione che, solo grazie alla presenza del muro di recinzione, non ha attaccato il bombolone del gas (scongiurando ben più gravi, intuibili, conseguenze).
Ma non si è salvata invece la sua autovettura e con essa gli automezzi del suo vicino (con i quali, prima di quel giorno, ci lavorava) e, nel vano tentativo di salvare il salvabile, il mio amico è anche svenuto.
Ed i Vigili del Fuoco? Ovviamente prontamente chiamati, sono arrivati chissà da dove e soprattutto dopo oltre due ore e mezza dalla chiamata.
Presunti ritardi a parte, a lasciare quantomeno perplessi è stata la tipologia del loro intervento che si è concretizzato in: “tanto ormai gli automezzi non sono più salvabili… noi non facciamo interventi di bonifica… il fuoco tra un po’ smetterà di bruciare, tranquilli… arrivederci” senza nemmeno srotolare la manichetta dell’acqua.
Lungi da me voler giudicare e sentenziare sommariamente quanto accaduto, ma possibile che tutto ciò sia normale? Lì c’erano dei cittadini che pagano le tasse (e che oltre alle tasse pagano anche altre spese extra come ad esempio l’acqua per riempire le proprie cisterne che, giusto per la cronaca, nel giro di un anno è passata da 25 a 90 €) e sono gli stessi cittadini che non hanno avuto l’onore di vedere nessuna fra le istituzioni: non c’erano i carabinieri, dei vigili del fuoco ne abbiamo parlato, c’erano due ragazzi della protezione civile con altrettanti battifuoco (utili come la forchetta quando si mangia il brodo) ed un vigile urbano, Walter Viva (perché è giusto dare il merito a chi se l’è guadagnato sul campo) che, da solo, ha fatto il massimo che era in quel momento possibile.
Ma, episodio specifico a parte, è il caso di fare una riflessione a più ampio raggio su quella che è la presenza delle istituzioni sul territorio.
Perché non è assolutamente accettabile che in una città com’è Casarano, con la sua zona industriale, la più grande e popolosa della provincia dopo il capoluogo, con il suo agro vasto ed ampiamente popolato da caseggiati, non ci sia nemmeno un presidio dei Vigili del Fuoco, nemmeno un’autobotte, una squadra di pronto intervento in grado di arginare un eventuale incendio in attesa dei rinforzi.
Così come, cambiando argomento, un controllo sporadico da parte di Carabinieri o della Guardia di Finanza, così, per dare quel senso di sicurezza in più, per far capire a quelle mandrie di adolescenti che ogni tanto migrano senza apparente meta, che le istituzioni ci sono, sarebbe auspicabile.
Lo so, la risposta è: “Sono impegnati nelle marine”. Ma di contro: prevedere magari un rinforzo estivo? Oppure distribuirle un po’ qua ed un po’ là? Se vogliamo davvero rilanciare questa nostra città (che finalmente, dopo anni, si sta almeno ringiovanendo il look con il rifacimento delle strade ma che tanto ancora deve fare per recuperare il gap) possiamo prescindere da una presenza anche visiva delle istituzioni?
Forse è più facile parlare che agire ma molte volte anche piccoli segnali sarebbero sufficienti per cambiare un senso di apatia che appare purtroppo irreversibile.
Antonio Memmi
Casarano
Casarano e il gioco delle tre carte
Tra le pieghe della sentenza sulla querelle che vedeva contrapposta la giornalista Marilù Mastrogiovanni all’ex sindaco Gianni Stefano
dí Antonio Memmi
Sarà sicuramente successo anche a molti di voi, nei mercati o fuori dalle stazioni, incontrare qualche furbetto che ti propone il gioco delle tre carte.
Chi fa questo gioco ha generalmente un’abilità incredibile a cambiare quelle carte sotto al tuo naso e senza nemmeno che tu riesca a rendertene conto.
Un qualcosa di vagamente simile sembra essere successo anche a Casarano.
È comparsa infatti sui social una notizia che parla dell’assoluzione della giornalista Marilù Mastrogiovanni nella tristemente famosa querelle che la vedeva contrapposta all’ex sindaco Gianni Stefano.
“Quanto aveva scritto nelle sue inchieste sulla malagestione dei rifiuti nel basso Salento è tutto vero”, si legge in molti articoli e poi ancora, come dichiarazione a caldo dell’interessata: “Sono soddisfatta che la correttezza e il valore del mio lavoro giornalistico siano stati riconosciuti anche nella sentenza di secondo grado”.
Brava. Bisogna credere nella giustizia che, ancorché lenta e con mille problemi, riesce poi alla fine a sentenziare il giusto e, a differenza di chi sta dalla parte dei giudici solo quando emettono le sentenze che ci piacciono, bisogna essere tra quelli che credono sempre nel loro lavoro.
Poi però, sapete com’è la curiosità… per capire meglio di cosa si stia parlando e non essendo ancora disponibili le motivazioni complete della sentenza, ci si deve accontentare del cosiddetto documento dispositivo di tale provvedimento che però, onestamente, confonde un po’…
Sì perché se cercaste la frase in cui si parla della veridicità delle inchieste giornalistiche… non sareste in grado di trovarla, così come se cercaste anche il passo in cui la corte di Appello riconosce la correttezza ed il valore giornalistico della brava e coraggiosa giornalista… beh… nemmeno… anzi, non trovereste nemmeno scritto il verbo “assolve”!
Invece, qualora con un piccolo sforzo leggeste un po’ più avanti nel documento, trovereste un altro passo molto interessante che dice: “condanna, altresì, Mastrogiovanni Maria Luisa alla rifusione delle spese sostenute dall’imputato Stefano Gianni che liquida in euro 1500,00”.
Ammetto che non siamo tutti avvocati e forse al tribunale scrivono una cosa e vogliono dirne un’altra ma… non avete anche voi quel vago sentore che abbiano provato a farci il gioco delle tre carte?
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Attualità
Ospedale di Casarano “dimenticato”: i sindaci scrivono a Bari
Richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti del “Ferrari”
I sindaci di Ruffano, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Racale, Supersano, Taurisano ed Ugento hanno indirizzato una richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti dell’ospedale “Ferrari” di Casarano.
Il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo spiega: “Si tratta del primo passo formale in risposta alle dichiarazioni divergenti e preoccupanti rilasciate dall’assessore Piemontese in questi giorni. Affermazioni che lasciano intendere un rinnovato disinteresse delle istituzioni per le sorti dell’ospedale di Casarano, dimenticato anche nell’ultima programmazione di rimodulazione dell’edilizia sanitaria pugliese.
Auspichiamo la convocazione di un incontro immediato. Urgente come urgente è la “questione Ferrari”, quella di un nosocomio sempre più abbandonato alla sua sorte. Il “Ferrari” vive ormai da tempo un mix di disservizi, assenza di tutele e disagi, tanto per l’utenza quanto per il personale, ridotto ai minimi termini e costretto a barcamenarsi per far fronte alle occorrenze professionali (NdR, appena pochi fa l’ultima lettera alla Redazione sui disagi accusati da un paziente in pronto soccorso).
Chiediamo chiarezza, collaborazione e soprattutto ascolto. Non siamo portavoce di un bisogno politico, ma di una esigenza primaria di comunità.
Per questo continueremo strenuamente a portare avanti questa lotta istituzionale apartitica, che ci vede fortemente uniti per lo scopo oltre ogni apparentamento e colore”.
Casarano
Calcio: Casarano – Martina senza tifosi ospiti
Il Prefetto di Lecce, Natalino Manno ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Taranto e nella città di Nardò
Il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive ha ravvisato il concreto pericolo di azioni violente da parte delle tifoserie delle squadre di Casarano e Martina Franca, analogamente a quanto avvenuto in occasione di altri incontri, attesa la sussistenza di una grande rivalità che le vede contrapposte da tempo.
Non potendo escludere che si possano verificare gravi turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione dell’incontro che si disputerà domenica 19 gennaio allo stadio “G. Capozza” di Casarano, ha chiesto al Prefetto di Lecce di valutare, quale misura preventiva, l’adozione del provvedimento di divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Taranto e ai residenti nella città di Nardò.
Ravvisata, pertanto, la necessità e l’urgenza di adottare le necessarie misure finalizzate ad assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in occasione della predetta gara sportiva, il Prefetto di Lecce, Natalino Manno, in aderenza alle osservazioni del Comitato, e su concorde parere del Questore, con apposito provvedimento, ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Taranto e nella città di Nardò.
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