Botrugno
Così si spartivano il Salento
Droga, armi ed estorsioni nel Salento: come operavano le tre organizzazioni criminali, tutti gli arrestati, il video dell’operazione “Orione”
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Sgominate dai carabinieri tre organizzazioni criminali dedite al traffico di armi, esplosivi e droga. Spesso le tre organizzazioni collaboravano tra loro ed avevano un giro complessivo di affari stimabile in 900mila euro all’anno.
L’operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Maglie è stata battezzata “Orione”, proprio come l’omonima cintura a tre stelle, ed ha portato a 37 arresti.
Gli uomini finiti nel mirino delle forze dell’ordine dovranno rispondere a vario titolo di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; detenzione abusiva di armi e materiale esplodente; estorsione; porto abusivo di armi; sequestro di persona e violenza privata.
L’indagine è stata condotta dal Norm della Compagnia di Maglie guidata dal capitano Giorgio Antonielli con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale di Lecce, della Compagnia di Brindisi e di Alghero. Complessivamente le persone indagate sono 62 tutte con forti connessioni alle tre organizzazioni criminali che si spartivano il controllo della provincia di Lecce ed anche di parte del brindisino.
Una delle organizzazioni a delinquere faceva capo a Paolo Serra agiva e seminava il terrore tra Borgagne, Carpignano Salentino, Martano, Melendugno ed Otranto; un’altra con a capo Vincenzo Amato, già noto alle forze dell’ordine perché militante a suo tempo nel clan Coluccia, aveva posto in essere i suoi affari tra Botrugno, Cursi, Cutrofiano, Maglie, Muro Leccese, Neviano, Nociglia, Poggiardo, Santa Cesarea Terme, Scorrano e Ruffano; la terza ed ultima organizzazione, a carattere mafioso e inserita nella Sacra Corona Unita, guidata dai fratelli Luigi e Paolo Guadadiello, dipendeva dal clan De Tommasi di Campi Salentina ed operava tra Squinzano, Torchiarolo, Trepuzzi e Tricase.
Le indagini hanno preso il via nel 2015 ed hanno ricostruito i fiorenti affari delle tre associazioni: traffico di sostanze stupefacenti ed anche estorsioni utili a finanziare le famiglie degli affiliati in carcere.
Gli inquirenti hanno avuto per la prima volta la sensazione della portata delle organizzazioni all’arresto in flagranza per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale di Giuseppe Angelino e Christian Stomeo che avevano tentato la fuga in auto durante un controllo in strada. Su uno degli smartphone sequestrato in quella circostanza le foto di droga in quantità, mazzi di banconote e anche un’istantanea don Angelino che impugnava la pistola (vedi foto a destra).
Gli inquirenti hanno anche scoperto diversi viaggi in Spagna ed Albania per procurare ladroga da immettere sul territorio e per Fabrizio De Mitri, legami con la camorra sia a Roma che a Secondigliano, nel napoletano.
Il volume degli affari era diventato così importante che, addirittura una delle organizzazioni criminali salentine riforniva di droga il clan Dicataldo di Bitonto.
I criminali erano molto attenti: cambiavano continuamente le sim dei telefoni cellulari, bonificavano continuamente abitazioni e auto con apparecchi elettronici per scovare eventuali microspie, e comunicavano tra loro parlavano con un linguaggio in codice e si incontravano sempre per strada o in bar ritenuti sicuri e a loro vicini.
AGIVANO NELL’AREA MARTANO – MELENDUGNO – OTRANTO
L’organizzazione che operava tra Martano, Melendugno ed Otranto era composta in modo particolare da Sergio Pede, la sua compagna Alina Elena Mihailescu, Antonio Tomasi, Lorenzo Antonaci e Christian Stomeo. Dopo i viaggi per procurarsela, erano soliti nascondere la droga in contenitori per derrate agricole tenuti in nascondigli segreti, lontani dalle aree urbane, in maniera che fosse difficilmente riconducibile, in caso di sequestro, all’organizzazione. La donna del sodalizio criminale si occupava taglio della droga e aveva spesso il compito di accompagnare i “colleghi” uomini per non destare troppi sospetti in caso di controllo. Per trasportare la droga erano utilizzati minori ed i corrieri erano addirittura i figli degli stessi componenti dell’organizzazione.
I criminali, ben armati, si dedicavano anche alle estorsioni con cosiddetto cavallo di ritorno: rubavano le auto e chiedevano un riscatto per restituirle al legittimo proprietario
Inoltre erano gli autori di numerosi danneggiamenti e incendi su commissione richiesti da concorrenti commerciali a danno di altre attività o per regolare dissidi personali. In più, organizzavano spedizioni punitive nei confronti di persone ritenute responsabili di collaborare con le forze dell’ordine o di offese nei confronti dei componenti dell’organizzazione. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabiniere, in un’occasione, Pede e Angelino hanno sequestrato un persona e minacciata puntandogli una pistola alla testa perché a loro dire avrebbe incendiato l’auto di proprietà di Pede. Il gruppo si riforniva di armi e stupefacenti dal clan Tornese di Monteroni e dall’associazione di Scorrano facente capo Vincenzo Amato, u pisciuleddhru, personaggio di spicco della criminalità salentina a suo tempo associato al clan della Sacra Corona Unita Coluccia di Noha-Galatina. Amato, latitante dal 2016, è stato condannato a pena definitiva di 19 anni e sei mesi per traffico internazionale di stupefacenti.
IL GRUPPO DI SCORRANO DETTAVA LEGGE NEL CENTRO SALENTO
Questa seconda associazione era organizzata in maniera verticistica e vi facevano parte con vari ruoli e responsabilità anche Cosimo Miggiano; Paolo Merico, Vittorio Tunno, Andrea Caputo, Fabrizio De Mitri, Alessandro Greco, Virgilio Gnoni, Antonio De Iaco, Giuseppe Nuzzo, Davide Petrachi, Carmine De Rinaldis, Antonio Zezza, Christian Coluccia, Armando Capocelli e lo stesso Angelino. Anche questa organizzazione potevca contare su armi ed esplosivi e si procurava la droga da fornitori internazionali passando per Spagna, Marocco e Albania.
Il corriere era il braccio destro di Amato, Cosimo Miggiano. La base operativa del sodalizio era in un bar di Muro Leccese utilizzato anche per vertici con rappresentanti di spicco delle altre organizzazioni criminali locali e con trafficanti di droga albanesi.
Sequestrate decine di chilogrammi di droga che era stata nascosta bidoni interrati e murati all’interno di muretti a secco. Per gli inquirenti il gruppo aveva un giro d’affari che superava i 300mila euro al mese.
L’AREA SQUINZANO – TORCHIAROLO – TREPUZZI
Le indagini sul gruppo di Amato hanno consentito ai carabinieri di risalire al terso gruppo criminale che si riforniva da loro. Si tratta del clan mafioso dei fratelli Guadadiello con base a Torchiarolo e Squinzano e facente parte a tutti gli effetti della Sacra Corona Unita.
Gli ordini partivano dal carcere dove sino ospiti i capi del clan e a veicolarli ci pensavano le donne del gruppo.
Alba Conte, moglie di Paolo Guadadiello, ad esempio mentre il marito era in carcere, ha svolto il ruolo di contabile dell’associazione, distribuendo i proventi agli affiliati e decidendo sugli investimenti. L’associazione era dotata di cinque pistole e un ak47 kalashnikov con relativo munizionamento, sequestrati dalla Stazione Carabinieri di Torchiarolo; ha eseguito un elevatissimo numero di estorsioni nei confronti di chi acquistava la droga, anche appartenenti al gruppo stesso e, in alcuni casi, ha anche dato vita a sparatorie nei pressi delle abitazioni degli stessi. Ricordiamo che Paolo Guadadiello, insieme ad altre due persone, fu arrestato per molteplici episodi di tentato omicidio, mentre Luigi Guadadiello è tuttora in carcere detenuto per un omicidio effettuato nel 2008.
Oltre al Kalashnikov e alle cinque pistole, sequestrati complessivamente 26,6 kg di hashish, 311 grammi di cocaina e 17 grammi di eroina.
GLI ARRESTATI
Le misure cautelari in carcere hanno interessato: Vincenzo Amato, 41enne di Scorrano, latitante; Giuseppe Angelino, 24enne di Giurdignano; Andrea Caputo, 39enne di Muro Leccese; Fabrizio De Mitri, 39enne di Poggiardo; Luigi Fuso, 62enne di Lecce; Antonio Guadadiello, 35enne di Squinzano; Anna Maria Guadadiello, 32enne di Torchiarolo; Luigi Guadadiello, 37enne di Lecce; Paolo Guadadiello, 30enne di Torchiarolo; Stefano Guadadiello, 33enne di Squinzano; Marco Maggio, 28enne di Lecce; Paolo Merico, 32enne di Poggiardo; Cosimo Miggiano, 36enne di Muro Leccese; Sergio Pede, 42enne di Otranto; Paolo Serra, 59enne di Carpignano Salentino; Piero Sparapane, 46enne di Lecce; Stefano Sparapane, 25enne di Lecce; Christian Stomeo, 24enne di Martano; Adele Visconti, 58enne di Squinzano.
Ai domiciliari sono invece finiti: Lorenzo Antonaci, 41enne di Borgagne; Alessandro Cafaro, 34enne di Trepuzzi; Armando Capocelli, 32enne di Maglie; Cristian Coluccia, 27enne di Nociglia; Alba Conte, 24enne di Torchiarolo; Antonio De Iaco, 35enne di Poggiardo; Carmine De Rinaldis, 47enne di Santa Cesarea Terme; Virgilio Gnoni di Nociglia; Alessandro Greco di Cutrofiano; Cosimo Guido, 39enne di Trepuzzi; Cesario Longo, 39enne di Tricase; Alina Mihailescu, 34enne romena; Giuseppe Nuzzo, 47enne di Cursi; Davide Petrachi, 31enne di Melendugno; Lorenzo Spedicati, 26enne di Lecce; Antonio Tomasi, 47enne di Maglie ed Antonio Zezza, 29enne di Tricase.
Attualità
Botrugno: il Palazzo Marchesale…. pilota di Spider
Progetto multidisciplinare per la conservazione, la fruizione e la valorizzazione di edifici storico-artistici salentini. Svolti il Kick-off Meeting e i primi sopralluoghi presso il Palazzo Marchesale di Botrugno, sito pilota del progetto
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Si chiama Spider ed è un progetto altamente multidisciplinare che sviluppa un’azione integrata scientifico-didattica per la conservazione, la fruizione e la valorizzazione di edifici storico-artistici, affrontando le problematiche legate ai fenomeni di degrado fisico-chimico, accelerati dai cambiamenti climatici.
Nei giorni scorsi si sono svolti il Kick-off Meeting e i primi sopralluoghi presso il Palazzo Marchesale di Botrugno, sito pilota del progetto.
Capofila del progetto Spider è l’Università del Salento, in particolare il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione (DII) e del Dipartimento di Beni Culturali (DBCC), affiancate nelle attività di ricerca dal partner La Valle Costruzioni & Restauri s.r.l. (Lecce).
Il team è guidato dalla responsabile scientifica Prof.ssa Carola Esposito Corcione e include esperti con competenze multidisciplinari:
- Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione (DII): Daniela Fico, Riccardo Colella, Mariangela Lazoi, Mattia Mangia, Eliana Mello, Emanuele Podo e Carla Di Buccari.
- Dipartimento di Beni Culturali (DBCC): Daniela Rizzo e Fabiola Malinconico.
- Impresa La Valle Costruzioni & Restauri s.r.l.: Irene Napoli, Tiziano e Lanfranco La Valle.
Gli obiettivi del progetto includono; il monitoraggio ambientale degli edifici, tramite tecnologie innovative e non invasive; la ricostruzione storico-artistica, il recupero di scarti lapidei per la realizzazione di modelli 3D; lo sviluppo di pratiche di restauro non invasive; la creazione di itinerari turistici didattico-inclusivi.
Fondamentale per il successo del progetto è la collaborazione con il comune di Botrugno, rappresentato dal sindaco Silvano Macculli e dai referenti istituzionali Aldo Micocci (direttore del Museo) e arch. Loredana Dimartino, che hanno supportato il team durante le fasi del sopralluogo.
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Appuntamenti
San Cassiano: Soci@almente – Come non cadere nella rete
Bullismo e cyberbullismo, al Circolo Culturale Cattolico “Chiara Ruggeri Catamo” incontro con prime e seconde medie dei plessi scolastici di San Cassiano, Botrugno, Nociglia e Supersano,
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Presso il Circolo Culturale Cattolico “Chiara Ruggeri Catamo”, di San Cassiano si discuterà di bullismo e cyberbullismo.
L’incontro si terrà domani, venerdì 7 febbraio, a partire dalle 10,30.
L’evento è stato pensato per sensibilizzare i ragazzi dagli 11 ai 13 anni sul tema.
Un’informazione adeguata sul mezzo internet, sui rischi che si corrono (sociali e penali), sull’uso consapevole della rete, saranno i temi-guida dell’evento che si propone a termine di un percorso partecipato dei diversi spazi territoriali in sinergia con gli Enti locali, Scuola e Parrocchie.
L’incontro con le classi secondarie (prime e seconde medie) dei quattro plessi scolastici di San Cassiano, Botrugno, Nociglia e Supersano, dal nome “Soci@lMente – Come non cadere nella rete”, seguirà il seguente programma:
- apertura dibattito a cura del Consigliere Comunale Fabrizio Colella;
- saluti del parroco di San Cassiano, Don Giuseppe Paglialonga;
- introduzione della dirigente scolastica del Comprensivo, Giusy Di Seclì e della referente scolastica della rete contro il bullismo e cyberbullismo, Ada Rita Cutrino;
- attività di riflessione e sensibilizzazione ed eventuali quesiti sul fenomeno;
- intervento a cura degli agenti della Sezione Operativa distrettuale per la Sicurezza Cibernetica di Lecce: il Dirigente Commissario Capo Marco Schirosi, il Sovrintendente Luca Cucurachi; l’Assistente Tecnico Federica Scrofani (Per un uso più consapevole della rete, il contrasto del fenomeno e le conseguenze giuridiche che ne scaturiscono);
- saluti e ringraziamenti finali del sindaco di San Cassiano Oronzo Lazzari.
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Attualità
Dalla provincia di Lecce otto consiglieri nazionali ANCI
Sono Adriana Poli Bortone (Lecce), Francesca Torsello (Alessano), Pamela Daniele (Ruffano), Silvano Macculi (Botrugno), Michele Sperti (Miggiano), Ettore Caroppo (Minervino di Lecce), Flavio Filoni (Galatone) e Mario Pede (Squinzano)
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L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), lo scorso 6 dicembre, ha nominato i 644 nuovi membri del suo Consiglio Nazionale
Alla 20esima assemblea congressuale di Torino, l’associazione che rappresenta gli interessi dei Comuni dinanzi agli organi istituzionali nazionali ed internazionali riunendo oltre 7mila Comuni italiani, per un totale del 94,7% della popolazione, ha eletto i 34 rappresentanti dei Comuni pugliesi. Di questi, otto sono quelli della provincia di Lecce.
C’è Ettore Caroppo, consigliere comunale di Minervino con alle spalle esperienze da sindaco del suo Comune e da presidente regionale Anci. Pamela Daniele, attualmente al secondo mandato da assessora a Cultura e Turismo per il Comune di Ruffano.
Francesca Torsello, prima cittadina di Alessano dal 2016 al 2021. Completano l’elenco gli attuali sindaci di Galatone (Flavio Filoni), Botrugno (Silvano Macculi), Squinzano (Mario Pede), Lecce (Adriana Poli Bortone) e Miggiano (Michele Sperti che manterrà la carica di vicepresidente di ANCI Puglia).
Con l’importante ruolo di rappresentare il nostro territorio, contribuiranno a indirizzare le funzioni dell’Anci, che sono: rappresentare gli interessi degli associati dinanzi agli organi centrali dello Stato (Parlamento, governo, regioni); promuovere lo studio e l’approfondimento di problemi che interessano i suoi associati e di ogni materia riguardante la pubblica amministrazione; interviene con propri rappresentanti in ogni sede istituzionale in cui si discutano o si amministrino interessi delle autonomie locali; prestare attività di consulenza ed assistenza agli associati direttamente o mediante partecipazione o convenzionamenti con società, relativamente alle competenze che la legge attribuisce al Parlamento e allo Stato nazionale; esaminare i problemi che riguardano i dipendenti degli enti locali ed è presente nell’Agenzia ARAN per la definizione del contratto nazionale di lavoro del comparto; promuovere iniziative per l’educazione civica dei cittadini e per diffondere la conoscenza delle istituzioni locali, nonché la partecipazione dei cittadini alla vita delle autonomie locali; promuovere e coordinare le relazioni internazionali dei suoi associati e le loro attività nel campo della cooperazione internazionale decentrata.
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