Cronaca
Parabita: “Sindaco, ripara quella… finestra rotta!”
I cittadini chiedono più attenzioni per il parco Aldo Moro: “Riparazioni e riapertura bagni pubblici”

Qualora guardassimo dall’alto l’estremità ovest di Parabita, fra la stazione e la grande Piazza Regina del Cielo, che fa da cornice alla bellissima Basilica della Madonna della Coltura, il nostro sguardo non potrebbe fare a meno di notare una zona fresca ed alberata che, solo a guardarla, invita al riposo.
Questa piccola bomboniera verde, caratterizzata da una pavimentazione artistica che si differenzia a seconda delle zone e che è ottenuta con ciottoli di fiume, ha un’estensione di oltre 11mila metri quadri e fu costruita intorno al vecchio monumento dei caduti agli inizi degli anni ’80, costando circa un miliardo delle vecchie lire.
Il giorno della sua inaugurazione, il 24 marzo del 1985, a tagliare il nastro venne addirittura Francesco Cossiga che all’epoca era già Presidente del Senato. Insomma, parliamo di un piccolo gioiello. Oggi, a oltre trent’anni da quel taglio del nastro, di quel parco è rimasto molto e, a differenza di molti parchi che dopo qualche anno dal suono della banda, dei bimbi festosi e dei discorsi di circostanza dei politici il giorno dell’inaugurazione, versano in condizioni di degrado ed abbandono, il parco “Aldo Moro” di Parabita è in fondo ben tenuto e soprattutto molto frequentato.
Proprio per questo motivo è importante parlarne. Non so quanti di voi conoscono quella teoria sociologica che va sotto il nome di “teoria delle finestre rotte”; questa teoria degli anni ‘60, di uno psicologo e sociologo statunitense (ed ultimamente abusata nelle varie campagne elettorali), più o meno dice che l’inizio del degrado parte da piccoli dettagli trascurati, come appunto una semplice finestra rotta. Se cioè questa finestra rimanesse rotta, ben presto chiunque (non solo i classici teppisti) comincerebbe a trascurare ciò che la circonda, sentendosi inoltre parte di un contesto decadente; se invece quella finestra (quando è ancora la sola cosa rotta) la si riparasse, chiunque contribuirebbe a mantenere l’intero ambiente bello e salubre.
Al Parco “Aldo Moro” di Parabita sta accadendo proprio questo: è ancora in buone condizioni ma qualche “finestra rotta” tarda ad essere “riparata”. Ci sono le piste da bocce che per essere rimesse a nuovo avrebbero bisogno di piccolissimi interventi manutentivi (come ad esempio scaricare dal telo ombreggiante tutti gli aghi di pino accumulati lì da chissà quanti anni), ci sono le aree per le attività sportive che, sempre con una spesa minima, potrebbero essere riqualificate e diventare un punto di aggregazione per i giovani e poi c’è il classico e più serio problema dei bagni pubblici.
Il Parco, come detto, sorge giusto nel mezzo dell’area che unisce la stazione ferroviaria, al liceo Artistico “E. Giannelli”, alla citata Basilica ed il suo vastissimo sagrato; questa precisazione fa capire quanto nutrito sia il flusso di gente che, quotidianamente, attraversa o staziona all’interno del parco stesso, in considerazione anche del fatto che sono numerosi i pellegrini che vengono anche da lontano per ammirare l’architettura romano – gotica della costruzione oltre che per pregare. In tutta quest’area, e con tutto questo flusso di gente, gli unici servizi igienici disponibili sono i bagni del parco e sono… chiusi! Ma si sa che i bisogni si chiamano impellenti perché sono tali e quindi, il fatto che il sindaco abbia i suoi buoni motivi per lasciare chiusi i bagni, non rende differibili i bisogni corporali e quindi la soluzione (solo apparentemente ecologica) è quella di “concimare” tutte le zone verdi del parco.
È evidente che questa prassi qualche problema e qualche insidia di natura igienica la comporti e quindi, prima che si passi al degrado irreparabile, un gruppo di cittadini ha scritto al sindaco Alfredo Cacciapaglia una lettera semplice ma diretta. Dando, nella missiva, del “tu” al primo cittadino (com’è giusto che sia in un rapporto di “primus inter pares”), questo nutrito gruppo di parabitani mette in guardia dal possibile degrado della zona e dai rischi di salubrità correlati e chiede ovviamente di fare in modo che i servizi igienici pubblici possano essere riaperti quanto prima. Anche noi vogliamo fare nostro e sottoscrivere questo appello perché, caro sindaco, riparare quella finestra rotta costa pochissimo ma perdere l’immagine di eleganza ed accoglienza che ha quella zona di Parabita, comporta dei costi incalcolabili.
Antonio Memmi
Cronaca
Donato Metallo ci ha lasciato

Il Salento piange la scomparsa di Donato Metallo, figura di spicco della politica locale e regionale, consigliere regionale della Puglia, venuto a mancare in queste ore all’età di 44 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas.
Nato a Gallipoli il 13 febbraio 1981 e residente a Racale, Metallo si era laureato in Beni Culturali presso l’Università del Salento. La sua carriera politica iniziò nel 2007 come consigliere comunale di minoranza a Racale, per poi essere eletto sindaco nel 2012, incarico che ha ricoperto fino al 2020. Durante il suo mandato, si è distinto per l’attenzione alle politiche sociali, ambientali e culturali, promuovendo iniziative come la riqualificazione energetica degli edifici scolastici e l’adozione di pratiche sostenibili.
Nel 2020, Metallo è stato eletto consigliere regionale della Puglia nelle fila del Partito Democratico, presiedendo la VI Commissione Cultura fino a gennaio 2024, quando ha rassegnato le dimissioni per motivi di salute.
Nonostante la malattia, ha continuato a partecipare attivamente alla vita politica, tornando in aula nel luglio 2024 per votare una legge sui diritti LGBTQ+, frutto di un lavoro collettivo di anni.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella comunità salentina e tra quanti hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarne l’impegno, la passione e l’umanità.
Dalla Redazione, le più sentite condoglianze ai suoi cari.
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Cronaca
Dramma a Depressa: medico ritrovato senza vita
Il rinvenimento nella serata di ieri, circostanze della morte in via di definizione

Dramma nella giornata di ieri a Depressa (Tricase) dove un uomo è stato ritrovato esanime.
Si tratta del dottor Cosimo Leuzzi, 64 anni, medico dentista di professione.
E’ stato rinvenuto senza vita nella sua abitazione, nell’agro alle porte di Depressa, in orario serale. Le circostanze del decesso sono da definire.
Nella frazione tricasina sono intervenute le forze dell’ordine ed i sanitari del 118, che non hanno potuto che constatare il decesso.
Il medico, conosciuto e ben voluto non solo nella frazione ma in tutta Tricase, recentemente esercitava in qualità di medico di base.
Notizia in aggiornamento.
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Cronaca
Pasquetta col botto a Ruffano: auto si ribalta in paese

Incidente a Ruffano nel pomeriggio di questo Lunedì dell’Angelo, in via Pisanelli, pieno centro.
Una Fiat Punto si è ribaltata: secondo una prima ricostruzione, il conducente del veicolo avrebbe perso il controllo del mezzo urtando un’auto in sosta, causando il ribaltamento dell’utilitaria proprio nel mezzo della carreggiata.
L’incidente ha attirato l’attenzione di numerosi passanti e residenti, accorsi immediatamente sul posto per verificare quanto accaduto.
Fortunatamente, nonostante la spettacolarità del sinistro, il conducente è stato prontamente soccorso e non ha riportato gravi conseguenze.

Per consentire la riapertura al traffico della strada, si è reso necessario l’intervento di un carro attrezzi per la rimozione del veicolo capovolto e di una squadra specializzata nella pulizia e nel ripristino delle condizioni di sicurezza stradale.
Le forze dell’ordine sono intervenute per i rilievi del caso e per ricostruire la dinamica dell’incidente. La circolazione in via Pisanelli è tornata alla normalità dopo circa un’ora.
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