Cronaca
Spacciava in città, in manette galatinese
Fermato dopo aver ceduto una dose di eroina nel quartiere Santa Rosa. Denunciata anche una donna di Merine
Gli uomini dell’Arma l’hanno prima notato cedere una dose di eroina e poi hanno dato vita ad una perquisizione personale domiciliare che ha consentito di ritrovare: 9 grammi di eroina, suddivisa in dosi; materiale per confezionamento; somma contante di 2.765 euro.
I carabinieri del Norm Compagnia Di Lecce – Sezione Operativa, in collaborazione con i colleghi della Sezione Radiomobile della Stazione di Lecce Principale e della Stazione di Lecce Santa Rosa, hanno tratto in arresto in flagranza per spaccio Michele Salamina, 39 anni, di Galatina.
Per Sala minasi sono aperte le porte del carcere di Lecce, mentre sempre per spaccio è stata denunciata F.M., 35 anni, nata a Lecce e residente a Merine di Lizzanello.
Segnalato, infine, per uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti, il 24enne di Nardò a cui Salamina aveva consegnato la dose di eroina, episodio dal quale hanno preso il via le indagini.
Cronaca
Rigurgito fatale, muore neonata
La piccola aveva solo 11 giorni. Vani i tentativi di soccorso dei sanitari del 118 allertati dai genitori
Una tristezza infinita, una tragica fatalità.
Nella notte, a Merine (frazione di Lizzanello), una neonata di appena 11 giorni è rimasta soffocata da un rigurgito mentre dormiva.
Era nel letto matrimoniale, insieme ai genitori.
Appena resisi conto di quanto stava accadendo, proprio i genitori hanno allertato i soccorsi.
Per la piccola però non c’è stato nulla da fare.
Cronaca
Spaccio di cocaina, nei guai 20enne
Alla vista dei carabinieri cerca di disfarsi della droga ma senza successo. Fermato, sempre per droga, anche un operaio di 46 anni. Un 15enne, invece, è stato denunciato per il furto di una bicicletta
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I carabinieri della Compagnia di Campi Salentina hanno nuovamente concentrato più pattuglie nella zona di Trepuzzi, dove i militari dell’Arma hanno attuato un’intensa attività di controllo del territorio.
Anche questa volta, nel bilancio della lotta all’illegalità e al degrado, non sono mancati gli arresti e le denunce.
In tutta la zona nell’arco della serata sono state controllate un centinaio di persone, mentre è stato intimato l’alt a una quarantina di mezzi.
Durante i controlli a tappeto delle zone frequentate dai più giovani, l’attenzione dei carabinieri si è concentrata su un gruppo di ragazzi notato in posizione defilata alle spalle di un bar che si trova nel centro del paese, fra cui c’era un 20enne del posto, noto alle Forze dell’Ordine, che appena ha visto la pattuglia avvicinarsi, con estrema disinvoltura, ha lasciato cadere per terra un involucro, sperando che nessuno notasse quella mossa.
L’esperienza dei due carabinieri però ha giocato a suo sfavore.
Infatti, i militari dell’Arma hanno recuperato l’involucro che conteneva una quarantina di dosi di cocaina.
Il giovane, inoltre, aveva in tasca circa seicento euro in contanti, ritenuti il provento della vendita di droga.
Il 20enne è stato quindi portato in caserma, dove al termine delle verifiche qualitative sulla “polvere bianca” trovata in suo possesso è stato dichiarato in arresto per “detenzione illecita di stupefacenti”.
Per un operaio di 46 anni, invece, fermato alla guida della propria auto, è scattata la denuncia sempre per possesso di droga.
Durante la perquisizione, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish e di un bilancino di precisione, strumento del mestiere, spesso usato dai pusher per pesare con esattezza le dosi da vendere.
Oltre allo spaccio, nel resoconto dei controlli a tappeto anche la segnalazione al Prefetto di due giovani, trovati in possesso di marijuana e hashish per uso personale.
Infine, è finito nei guai anche un 15enne, denunciato per aver rubato una bicicletta ad un 61enne del posto.
Cronaca
Cade da impalcatura, muore ingegnere
Vittima Antonio Greco, 72 anni, originario di Aradeo e residente a Lecce, precipitato mentre era impegnato in alcune misurazioni su un canitiere vincino piazza Mazzini
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Giornata segnata a lutto per l’ennesima vita spezzata sul lavoro nel Salento.
Un’altra famigia decapitata, ancora dolore.
La vittima è Antonio Greco, ingegnere di 72 anni, originario di Aradeo e residente a Lecce.
Mentre era impegnato in alcune misurazioni è precipitato da un’impalcatura il cantiere pinea città, in via Lamarmora, vicino piazza Mazzini.
ha perso tragicamente la vita precipitando da un’impalcatura in un cantiere nel cuore di Lecce, in Via Lamarmora, non lontano dalla centralissima Piazza Mazzini.
«TREDICESIMA VITTIMA SUL LAVORO, È ORA DI DIRE BASTA!»
«Con profonda tristezza e rabbia», la CISL di Lecce esprime «il più sentito cordoglio alla famiglia della vittima. Un nuovo lutto si aggiunge all’elenco già troppo lungo delle vittime sul lavoro in provincia di Lecce, salito ormai a tredici. Un numero che grida vendetta e che ci costringe a interrogarci sulle cause di questa autentica mattanza».
«Non possiamo più accettare che il lavoro diventi una condanna a morte», tuona Donato Congedo, Segretario Territoriale della CISL Lecce, «è urgente e necessario un intervento deciso e coordinato di tutte le istituzioni per garantire la sicurezza nei cantieri edili e in tutti i luoghi di lavoro».
Per questo la CISL chiede un incontro urgente con il Prefetto di Lecce per attivare tutte le procedure necessarie a intensificare i controlli e a garantire il pieno rispetto delle normative sulla sicurezza: «Non possiamo più tollerare che si continui a morire sul lavoro. È fondamentale concentrare tutti gli sforzi nella diffusione della cultura della prevenzione. È necessario un cambio di rotta, un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, lavoratori. Solo così potremo sperare di porre fine a questa emergenza e di costruire un futuro in cui il lavoro sia sinonimo di dignità e sicurezza».
Intanto giovedì 7 novembre CGIL, CISL e UIL congiuntamente a Confindustria presenteranno in Provincia di Lecce il Protocollo di intesa firmato: «Un impegno che le parti sociali vogliono assumersi dinanzi alle nostre comunità. Attendiamo che anche le istituzioni esercitino il loro ruolo dinanzi al persistere di questa insostenibile situazione. Non è più possibile continuare ad assistere passivamente ad uno stillicidio di vite umane spezzate. È ora di dire basta!».
«COM’È POSSIBILE CHE, A UN’ETÀ COSÌ AVANZATA, SI DEBBA ANCORA RISCHIARE LA VITA SUL LAVORO?»
«Non ci sono più parole per descrivere la nostra rabbia e il dolore di fronte all’ennesimo incidente mortale verificatosi questa mattina in un cantiere edile a Lecce ai danni di un lavoratore di 72 anni», dicono il Coordinatore territoriale della Uil di Lecce, Mauro Fioretti, e il Segretario generale della Feneal-Uil di Lecce, Salvatore Listinge, «sappiamo tutti che il settore edile è più assoggettato ad incidenti gravissimi, molti dei quali, purtroppo, mortali. E allora com’è possibile che, a un’età così avanzata, si debba ancora rischiare la vita sul lavoro? La morte di quest’uomo deve farci interrogare non solo sui cronici problemi della sicurezza dei cantieri», sottolineano Fioretti e Listinge, «ma anche su un’altra realtà a nostro avviso inaccettabile: è giusto che i lavoratori anziani debbano affrontare situazioni lavorative che mettono a repentaglio la loro vita? Non è questa una sconfitta del nostro sistema sociale e previdenziale? È urgente un’attenzione su questo da parte del Governo, è necessario un impegno serio e immediato per rivedere le condizioni di lavoro degli anziani, garantendo loro la possibilità di vivere gli ultimi anni della propria vita con dignità e sicurezza, senza dover rischiare la propria salute e la propria vita su un cantiere. Così come è necessario aumentare le ispezioni, intervenire sulla formazione e la precarietà, nonché istituire il reato di omicidio sul lavoro come la Uil chiede da tempo a livello nazionale. La nostra campagna ‘Zero Morti sul Lavoro’ andrà avanti finché non raggiungeremo questi obiettivi: dobbiamo mettere la parola fine a queste stragi».
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