Cronaca
Spaccio a Gallipoli: fermato 44enne

Nella tarda serata di ieri, gli agenti del Commissariato di Gallipoli, impegnati nei servizi di controllo del territorio, hanno fermato e successivamente arrestato un 44enne residente a Reggio Calabria ma domiciliato in un Comune limitrofo a Gallipoli, per il reato di detenzione illecita di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
I fatti
Gli agenti della squadra volante, mentre percorrevano una strada periferica di Gallipoli, hanno notato un’autovettura che, alla vista della volante, ha effettuato una strana manovra che ha insospettito gli agenti.
Una volta fermato il conducente, i poliziotti hanno verificato che l’uomo aveva a proprio carico una condanna patteggiata per spaccio di droga.
Pertanto, visto il contesto ed i sospetti maturati nel frattempo gli agenti hanno proceduto ad effettuare una perquisizione personale e sul veicolo che aveva esito positivo perché proprio all’interno dell’abitacolo del veicolo venivano rinvenuti due involucri contenenti complessivamente 3,50 grammi di marijuana.
La perquisizione si è estesa anche presso il domicilio dove gli agenti hanno rinvenuto nella camera da letto, occultati in due scatole di cartone, circa 80 grammi di marijuana.
Tutta la sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro ed il 44enne è stato arrestato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
L’arrestato è stato anche contravvenzionato ai sensi del Codice della Strada poiché è risultato essere non in possesso di patente, perché scaduta nel 2019 e mai rinnovata.
Cronaca
Sigilli nel bosco
Sequestro dei carabinieri forestali su quasi 2 ettari. Lavori difformi da autorizzazione nella pineta con danni alla vegetazione. Denunciati direttore dei lavori e titolare della ditta

I Carabinieri Forestali sono intervenuti per fermare l’attività di un cantiere di lavori boschivi, dietro segnalazione della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura – Servizio Territoriale di Lecce, che aveva rilasciato l’autorizzazione, nella pineta Campoverde, in agro di Vernole, a sud della marina di San Cataldo.
Il proprietario della pineta aveva ottenuto autorizzazione dal competente servizio della Regione per effettuare lavori di diradamento di piante soprannumerarie, eliminazione di quelle abbattute da agenti atmosferici, ovvero di confine, sì da mettere in sicurezza il complesso forestale dal rischio di propagazione di incendi boschivi, migliorando al contempo la funzionalità dell habitat naturale.
Tuttavia, all’ atto del sopralluogo i militari si sono imbattuti in uno scenario in cui il passaggio di mezzi pesanti della ditta incaricata dei lavori aveva presumibilmente provocato un diffuso danneggiamento e asportazione della vegetazione arbustiva del sottobosco.
Considerato che la pineta di Campoverde costituisce bene tutelato con vincolo paesaggistico, in cui gli interventi di rilevante trasformazione devono essere corredati da apposita autorizzazione, mancante nel caso specifico, i Carabinieri Forestali hanno proceduto al sequestro preventivo di tutta l’ area interessata, pari a circa 1,77 ettari di superficie, bloccando di fatto la prosecuzione dei lavori.
Nel contempo, hanno provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Lecce due persone, il titolare ed il direttore dei lavori della ditta esecutrice, per interventi di trasformazione in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica, nonché per danneggiamento di boschi.
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Cronaca
Con la droga nella microcar
Servizi straordinari di controllo del territorio. La Polizia di Stato ha controllato oltre 1.300 persone e proceduto all’arresto di un 16enne galatinese per spaccio di sostanze stupefacenti

Nell’ambito delle strategie condivise in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per la prevenzione dei reati predatori e contro lo spaccio di stupefacenti, il Questore della Provincia di Lecce ha predisposto durante il fine settimana passato specifici servizi straordinari di controllo del territorio.
In particolare, a Galatina, teatro di recenti episodi di violenza ad opera di giovanissimi, la Polizia di Stato, durante uno dei controlli, operato insieme alla Polizia Locale, ha proceduto alla verifica degli occupanti di una microcar, entrambi 16enni di Galatina.
I poliziotti hanno subito notato che uno dei due ragazzi a bordo, già noto agli operatori, era intento a fumare uno spinello.
Entrambi i minori sono stati trovati in possesso di modica quantità di sostanza e pertanto denunciati all’Autorità Amministrativa.
Il veicolo è stato quindi sottoposto a fermo come previsto da normativa vigente poiché il conducente è stato trovato in possesso di stupefacente.
A carico del minore (già noto alle forze dell’ordine) è stata eseguita poi una perquisizione domiciliare che ha permesso di rinvenire un totale di circa 100 grammi di hashish di cui parte già confezionata e divisa in dosi, un bilancino di precisione e materiale utile al confezionamento.
Avendo rinvenuto anche dei soldi in contanti nella disponibilità del minore e dopo aver raccolto tutti gli elementi utili per ipotizzare a carico del minore il delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, su disposizione del Pubblico Ministero in turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni, lo stesso veniva dichiarato in stato di arresto.
I controlli, intensificati nelle zone ad alta frequentazione giovanile e nei pressi di attività commerciali con pattuglie automontate e appiedate in tutta la Provincia di Lecce, hanno portato durante il fine settimana all’identificazione di 1.337 persone, al controllo di 502 veicoli e all’elevazione di 26 contestazioni al codice della strada.
Cronaca
Proroga all’impianto di biostabilizzazione, Poggiardo ricorre al Tar
Il sindaco Antonio Ciriolo: «Il contributo che abbiamo dato alla politica regionale in materia di rifiuti è stato enorme, dal 1997 ad oggi. Abbiamo ribadito la nostra posizione anche in sede giudiziaria, a difesa degli interessi dei nostri cittadini e del sistema economico del territorio». La vicesindaco Antonella Pappadà: «Tutelare l’ambiente e il benessere dei nostri cittadini è nostro compito in tutti i modi che la legge ci consente»

Il completamento del ciclo dei rifiuti per il Salento resta una continua emergenza.
Dopo la levata di scudi di Ugento e il ricorso al Tar contro l’allargamento di Burgesi, anche Poggiardo ricorre al Tar contro la Regione.
Oggetto del contendere la Deliberazione della Giunta Regionale con cui, modificando il Piano Regionale dei Rifiuti, si è disposta la proroga del funzionamento dell’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo sino al 31 dicembre 2025, quindi oltre la scadenza della concessione prevista per giugno 2025.
Contro tale decisione il Comune ha presentato ricorso innanzi al TAR di Bari, chiedendo l’annullamento della Deliberazione.
Secondo gli amministratori di Poggiardo «l’adozione del provvedimento regionale è in contrasto con quanto previsto nel Piano dei Rifiuti, approvato dal Consiglio Regionale nel 2021, che aveva stabilito invece la chiusura dell’impianto di Poggiardo a giugno 2025, e non rientra nelle competenze della Giunta Regionale».
Inoltre, il deliberato, tra l’altro, non ha tenuto conto delle vicende relative alla concessione della gestione dell’impianto e delle motivazioni dell’Ente territorialmente interessato dalla localizzazione dello stesso, nonché dell’interesse dei cittadini esposti agli impatti di natura ambientale connessi con la gestione dei rifiuti.
Contro la decisione l’amministrazione comunale ha inteso far valere le proprie ragioni, che coincidono con la volontà dei cittadini di Poggiardo e Vaste di voler porre la parola fine, una volta per tutte, alla presenza di impianti sul territorio di Poggiardo, avendo la comunità fatto la propria parte per tanti, troppi anni.
«PROROGA INACCETTABILE»
«Tutelare l’ambiente e il benessere dei nostri cittadini è nostro compito in tutti i modi che la legge ci consente. La nostra comunità è provata da tanti anni di disagi subiti e legati all’impiantistica presente nel nostro territorio e questa proroga è inaccettabile», dichiara la vicesindaca e assessora all’ambiente Antonella Pappadà, «tutelare l’ambiente e il benessere dei nostri cittadini è nostro compito in tutti i modi che la legge ci consente.
«La nostra comunità», aggiunge Antonella Pappadà, «è provata da tanti anni di disagi subiti e legati all’impiantistica presente nel nostro territorio e questa proroga è inaccettabile».
«PARTITA CHIUSA, ABBIAMO GIÀ DATO»
«Confermiamo la posizione dell’amministrazione comunale di voler chiudere la partita dell’impiantistica dei rifiuti nella nostra città», rimarca il sindaco Antonio Ciriolo, «in questi ultimi anni lo abbiamo detto e scritto più volte alla Regione Puglia che il contributo che abbiamo dato alla politica regionale in materia di rifiuti è stato enorme, dal 1997 ad oggi».
«Con questa decisione», conclude il primo cittadino, «abbiamo voluto ribadire la nostra posizione anche in sede giudiziaria, a difesa degli interessi dei nostri cittadini e del sistema economico del territorio».
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