Cronaca
Scia di violenza apre strada ad indagine: blitz ad Ugento contro associazione dedita a spaccio
Maxi operazione in corso col supporto di elicotteri, antidroga e anti-esplosivo
Dalle prime luci dell’alba è in corso un’attività di indagine, con l’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, nei confronti di 13 persone (di cui 11 in carcere e 2 agli arresti domiciliari).
Alla base dell’operazione, la caccia ad un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, quali cocaina e marijuana, operante nell’area di Ugento e nelle zone limitrofe.
L’indagine sviluppata sul territorio Ugentino è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Casarano e della Stazione locale, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, dall’inizio del 2019 sino all’estate del 2020.
L’esecuzione del provvedimento sta impegnando oltre 70 carabinieri in forza ai reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Lecce, con il concorso dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e le unità antidroga e anti-esplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno.
Da quanto riportato dai carabinieri, queste le modalità comportamentali associative protese all’affermazione egemonica dell’organizzazione sul territorio: l’esercizio della forza intimidatrice, correlata in parte anche allo spessore criminale di alcuni soggetti, con derivante condizione di assoggettamento e omertà sofferta da terze persone.
L’operazione trae origine da alcuni episodi di violenza risalenti alla fine dell’anno 2018, quando alcuni soggetti, in distinte occasioni, non essendo più in grado di far fronte ai propri debiti di droga (in taluni casi superiori a 3mila euro), sono stati oggetto di violenti pestaggi nonché di minacce aggravate dall’uso di armi da fuoco ad opera di alcuni degli associati.
I successivi sviluppi, basati su tradizionali pragmatismi investigativi e affiancati da intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno delineato i contorni dell’associazione criminale, definendo i vari ruoli (capo e promotore, coordinatore, gestore dell’attività di vendita della sostanza e relativi corrieri), e accertato numerosi episodi di flagrante cessione della sostanza stupefacente, i quali – grazie alle dichiarazioni rese da alcuni assuntori – hanno consentito di decodificare il linguaggio criptico (metri, minuti, nafta, caffè) utilizzato dai sodali per comunicare tra loro e con gli acquirenti.
L’accertamento di plurimi reati ha, per altro verso, disvelato gli indici di un’associazione criminosa, dettati da stabili rapporti di frequentazione, sistematicità nell’attività di spaccio (secondo un modus agendi sedimentato), elezione di luoghi dedicati all’illecito scambio, esistenza di basi logistiche (un maneggio dei cavalli ove venivano impartite le direttive ai gregari, alcune abitazioni devolute alla coltivazione e al confezionamento della droga, esercizi pubblici per l’attività di smercio), creazione di una cassa comune (utile per rifornire di carburante i mezzi di movimento), disponibilità di uomini, mezzi nonché di armi.
L’attività investigativa, nella sua totalità, ha consentito di:
- arrestare in flagranza 3 persone e deferirne altrettante per detenzione illecita di sostanze stupefacenti;
- arrestare in flagranza 3 persone per detenzione abusiva di armi;
- segnalare all’Autorità Amministrativa 7 persone quali assuntori;
- sequestrare complessivamente, quale riscontro ai singoli episodi di spaccio, 25 gr. di cocaina, 2,2 gr. di marijuana, 7,8 di hashish;
- recuperare 3 pistole, 3 fucili (di cui un fucile a pompa) e 90 munizioni;
rinvenire e distruggere n. 1 piantagione di canapa indiana per un totale di 181 piante
Cronaca
Supersano arrestato spacciatore
In casa aveva eroina, cocaina e marijuana oltre a tutto il necessario per la vendita dello stupefacente
I carabinieri della Stazione di Ruffano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 45 anni nel centro di Supersano.
L’attività info-investigativa era iniziata a causa di un’intensa attività di spaccio presso la sua abitazione.
Dopo aver individuato con precisione il luogo, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione dell’appartamento, dove sono state rinvenute numerose dosi di sostanze stupefacenti pronte per la vendita, occultate in vari punti della casa.
In particolare, sono stati sequestrati 7 grammi di eroina, 2 grammi di cocaina e 30 grammi di marijuana.
Insieme alla sostanza stupefacente, i militari hanno trovato bilancini, sostanze da taglio, materiale per il confezionamento e diverse centinaia di euro in contanti, a testimonianza dell’attività di spaccio.
Durante il controllo, sono stati sequestrati anche due coltelli ed è stata scoperta un’ingente quantità di munizioni, circa un centinaio di cartucce di vario calibro, detenute illegalmente.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto a regime degli arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce.
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Casarano
Rinvenuto deposito di auto rubate
Denunciato il proprietario dell’area dove è stata rinvenuta anche un’Alfa Romeo Stelvio rubata pochi giorni fa nel parcheggio di un ipermercato casaranese. Tra le tante auto smembrate, riconosciuta anche una Fiat 500 con la carrozzeria tagliata in più pezzi che era stata rubata a Tricase il 9 gennaio
La Polizia di Stato ha scoperto a Casarano un’ampia area recintata, nella quale erano nascosti e riciclati veicoli di provenienza illecita.
Da una prima ispezione attraverso l’alto muro di recinzione del sito individuato, gli agenti del Commissariato di Taurisano hanno notato la presenza di una Alfa Romeo Stelvio, risultata rubata alcuni giorni prima nel parcheggio di un ipermercato sempre di Casarano.
I primi accertamenti hanno permesso di individuare il proprietario dell’area, un cinquantacinquenne del posto, immediatamente rintracciato nella sua residenza e condotto presso il deposito di sua proprietà.
Oltre all’Alfa Romeo Stelvio rubata, nella area, vasta almeno 50 are, erano stati parcheggiati molti automezzi e pezzi meccanici e, all’interno, vi era un edificio di costruzione abusiva, nel cui garage seminterrato era stata ricavata una officina abusiva, adibita allo smontaggio di autovetture rubate.
In particolare, i poliziotti hanno scoperto la presenza di una Fiat 500 smembrata la cui carrozzeria era stata tagliata in più pezzi. L’auto, non era più dotata dei codici identificativi (targa e numero di telaio) ma, identificato il rivenditore da un portatarga, è stata comunque identificata e rintracciata la proprietaria.
L’auto era le era stata rubata a Tricase il 9 gennaio scorso. La donna ha riconosciuto la propria autovettura attraverso le foto realizzate dalla polizia scientifica.
Nel garage seminterrato, in alcuni container e in tutta l’area recintata erano parcheggiati numerosi veicoli e stoccati e pezzi meccanici, per molti dei quali l’indagato ha fornito generiche e poco credibili notizie sulla provenienza.
Inoltre, i veicoli ed i pezzi meccanici apparivano parcheggiati male e stoccati, in evidente violazione le norme previste per la tutela dell’ambiente.
L’intera area è stata sottoposta a sequestro con l’apposizione dei sigilli mentre il proprietario è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione, riciclaggio e violazione delle norme sulla tutela ambientale.
L’Alfa Romeo Stelvio, dopo i rilievi di polizia scientifica, è stata restituita al legittimo proprietario.
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Cronaca
Trepuzzi: «Perchè il sindaco ha fatto riaprire le scuole?»
Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle: «Non conoscendo ancora l’effettivo rischio per la salute pubblica, vista l’entità dell’incendio e la pericolosità del materiale andato a fuoco, sarebbe stato forse più prudente ritardare cautelativamente l’apertura»
Il girono dopo l’incendio ai depositi dell’ex Omfesa a Trepuzzi si accende la polemica.
Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle, «nell’esprimere massima solidarietà alle aziende e ai lavoratori coinvolti nell’incendio divampato nel pomeriggio di ieri , sulle cui cause auspichiamo sia fatta presto piena luce», puntano il dito sulla decisione del sindaco Giuseppe Taurino di consentire l’apertura delle scuole all’indomani di quanto accaduto.
I 5 Stelle la ritengono «quanto meno contraddittoria la considerato, altresì, il richiamo a limitare le uscite e a fare uso delle mascherine. Non conoscendo ancora l’effettivo rischio per la salute pubblica, vista l’entità dell’incendio e la pericolosità del materiale andato a fuoco, sarebbe stato forse più prudente ritardare cautelativamente l’apertura delle scuole. Per il bene della salute pubblica, invochiamo il rispetto del principio di precauzione citato nell’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, molto spesso disatteso».
Gli attivisti, infine, rivolgono «un ringraziamento particolare ai Vigili del Fuoco, che hanno consentito in tempi rapidi di domare l’incendio e di mettere in sicurezza l’area».
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