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Cronaca

Specchia e Seclì: sventati furti di pannelli fotovoltaici

A Specchia colti in flagrante e arrestati tre malviventi; a Seclì i ladri messi in fuga dall’arrivo dei carabinieri hanno fatto perdere le loro tracce

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I carabinieri hanno sventato a Specchia un tentativo di furto di pannelli solari e arrestato in flagranza tre persone.


In manette Eros ­Fasano, 53 anni, nato in Svizzera e residente a Melissano, Federico Antonio Reho, 21 anni di Alliste, e Flavio Carlino, 45 anni, di Taviano.


Dei tre Fasano era già stato tratto in arresto il 30 maggio scorso nell’ambito della operazione denominata “Diarchia”, unitamente ad altre 13 persone facenti parte dell’associazione mafiosa di Casarano, capeggiata da Tommaso Montedoro.


Il 53enne in quel caso era chiamato a rispondere di furto aggravato e ricettazione, poiché deputato dalia cricca mafiosa alla commissione di reati contro il patrimonio, nello specifico ai danni di sportelli bancomat, unitamente ad altri personaggi, tutti coinvolti nella citata operazione.


I tre arrestati, essere penetrati interno di un impianto fotovoltaico in allestimento, sorpresi dai carabinieri proprio mentre sradicavano dal terreno mediante l’utilizzo di piccone e piedi di porco numerose sbarre in ferro zincato lunghe 4 metri.

Dopo un rocambolesco inseguimento i tre si sono dovuti arrendere ai militari dell’Arma.


Parte della refurtiva e le “armi del delitto” (foto a fianco) erano già stata caricati su un furgone (foto grande in alto): sbarre di ferro, un piccone, due piedi di porco, un martello, un coltello da cucina lungo 25 cm, un cacciavite, una pinza, tutto sottoposto a sequestro. Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Anche a Seclì i carabinieri, insieme a personale dell’istituto di vigilanza Fidelpol,  avvertiti da un sistema allarme anti intrusione collegato con istituto vigilanza “Vigilnova” hanno sventato un tentativo di furto di pannelli solari in Contrada Renda, dove ignoti, dopo aver tagliato la rete recinzione, hanno tentato di


introdursi all’interno di un campo fotovoltaico. I banditi all’arrivo dei carabinieri sono fuggiti senza riuscire a rubare nulla.


Cronaca

Baby gang accerchia e malmena 17enne invalido

Choc a Galatina: si filmano mentre aggrediscono coetaneo in stazione. Sabato scorso avrebbero pestato e denudato un altro minorenne

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Inaudita violenza di tanti contro uno, solo e indifeso. Una baby gang, ripresa dalla videocamera di uno smartphone, con un blitz serale dello scorso mercoledì, accerchia e malmena un ragazzo di origini straniere, invalido al 100%.

Siamo a Galatina. La vittima, 17 anni, in un primo momento ha tenuto l’episodio per sé, probabilmente temendo di subire ripercussioni nel raccontarlo.

Ma quando la madre ha notato lividi e ferite sul suo corpo, il ragazzo ha ripercorso quei terribili momenti.

Nel frattempo, le immagini, girate da uno degli smartphone dei presenti, sono finite sui social (il video è a fine articolo).

I fatti

L’aggressione da parte del gruppo di bulli (coetanei della vittima) si è verificata nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Galatina.

La vittima si trovava qui in compagnia di alcuni amici.

A scatenare la violenza sarebbero stati motivi futili motivi: probabilmente il 17enne si sarebbe concesso la “licenza” di rispondere ad una provocazione verbale.

Ecco quindi la spedizione punitiva, con tanto di testimonianza video e di commento di sottofondo.

Nel video originale, si sente la voce di una ragazza che incita gli aggressori, definendoli “la gang del bosco”.

Identificati

La Polizia avrebbe già identificato i componenti della gang, composta da una decina di minorenni, tra cui anche ragazzine, alcuni dei quali infra quattordicenni già resisi in passato responsabili di atti vandalici e scorribande.

Secondo l’ANSA, al gruppo è attribuita anche un’altra aggressione avvenuta sabato scorso ai danni di un minorenne che sarebbe stato picchiato e denudato. Il gruppo è conosciuto perchè posta le proprie bravate sui social e i vari componenti si fanno ritrarre anche in pose aggressive, incappucciati e armati con coltelli e spranghe

Il 17enne aggredito in stazione mercoledì sera è stato trasportato in ospedale, dove ha avuto una prognosi di 25 giorni. La madre, nella serata di ieri, ha sporto denuncia.

Le immagini

Abbiamo provveduto a sfocare le immagini originali, che restano comunque forti e sconsigliate ad un pubblico suscettibile. Il video è suddiviso nei due seguenti file.

Video 1:

Video 2:

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Casarano

Auto in fiamme a Casarano, danni anche ad una seconda vettura

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Pochi minuti prima dell’una, nella notte appena trascorsa, un’auto è stata data alle fiamme nel centro abitato di Casarano.

I Vigili del Fuoco di Lecce, dal Distaccamento di Gallipoli, sono intervenuti in via Carlo Poerio Alberto, dove una Renault Kalos ferma in sosta era stata avvolta dalle fiamme.

Gli operatori del 115 hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme, evitando che l’incendio si propagasse e arrecasse ulteriori danni a persone, cose o rappresentasse un pericolo per la pubblica e privata incolumità.

A causa dell’irraggiamento termico, l’incendio ha causato danni anche a una seconda autovettura, una Lancia Y, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

Sono attualmente in corso le indagini per accertare le cause che hanno originato l’incendio.

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Cronaca

Militare salentino sventa suicidio a Pescara

Gesto eroico per 25enne matinese in servizio presso la locale Capitaneria di Porto

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Un gesto esemplare, dettato da grande umanità ma anche da grande prontezza all’intervento e all’azione, quella che caratterizza uomini e donne della Guardia Costiera.

Giovanni Manuel Carbone, 25 anni, originario di Matino, comune di prima classe in servizio nella motovedetta Cp 729 della capitaneria di porto di Pescara, ha scongiurato una tragedia, salvando la vita ad un giovane che stava per lanciarsi dal ponte del mare di Pescara.

Il giovane salentino stava percorrendo di sera, fuori servizio, l’area pedonale del ponte del mare quando ha notato nel punto più alto del ponte un ragazzo seduto sul parapetto, con lo sguardo perso nel vuoto e il busto che dondolava pericolosamente nel baratro.
Intuendo lo stato confusionale in cui versava il giovane, il militare si è avvicinato e lo ha afferrato dalla giacca e dai pantaloni per evitare che cadesse.

Poi dopo una delicata opera di convincimento è riuscito nell’impresa di farlo scendere dal parapetto e lo ha affidato agli agenti della Questura, nel frattempo arrivati sul posto.

La stampa abruzzese ha accolto con grande enfasi la notizia. Lo stesso si può dire per il corpo della Guardia Costiera, da cui si è pronunciato così il Contrammiraglio Fabrizio Giovannone, Direttore Marittimo di Pescara: “La salvaguardia della vita umana in generale, ed in mare in particolare, è uno dei compiti più nobili affidati al Corpo delle Capitanerie di porto, che contraddistingue e caratterizza, anche fuori dal servizio, le donne e gli uomini della Guardia Costiera”.

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