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Cronaca

Specchia: pusher e sua complice incastrati da filmato (le immagini dello spaccio)

Via vai di tossicodipendenti sotto la loro abitazione: i Carabinieri piazzano una videocamera e riprendono tutto. In manette Vito Zippo (38 anni), denunciata la sua compagna 24enne

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I carabinieri hanno arrestato Vito Zippo, 38 anni, residente a Specchia, con precedenti. I reati contestati sono detenzione e spaccio di eroina in concorso con una donna (A.S., 24 anni). Le indagini sono iniziate lo scorso dicembre, allorquando i Carabinieri erano venuti a conoscenza di movimenti anomali nei pressi dell’abitazione del giovane; immediatamente avviate dai le tradizionali attività di indagine quali gli appiattamenti e le perquisizioni nei confronti dei tossicodipendenti acquirenti a riscontro dell’attività illecita di spaccio. Dopo aver piazzato una telecamera nei pressi dell’abitazione, i militari dell’Arma hanno subito avuto riscontro positivo della loro tesi investigativa. Infatti dopo pochi minuti si è presentata nei pressi dell’abitazione di Zippo, a bordo di un’autovettura Fiat Punto di colore bianco, un uomo noto agli inquirenti proprio perché abituale all’eroina. Il conducente della “Punto”, sporgendosi dal finestrino lato guida e con lo sguardo rivolto verso l’alto ha dialogato a voce con la convivente di Zippo, che nel frattempo si trovava affacciata sul balcone della propria abitazione posto al piano superiore. Dopo una breve comunicazione l’acquirente è ripartito con l’autovettura percorrendo contro mano una strada vicina. Dopo pochi minuti l’uomo è tornato sul posto, sempre a bordo della stessa autovettura, accostandosi  sul margine sinistro questa volta per comunicare direttamente con Zippo.


VZAlcuni istanti dopo il pusher ha lanciato dal balcone qualcosa che è stata prontamente raccolta dall’acquirente che, di conseguenza, ha posizionato qualcosa all’interno di un giornale che ha ripiegato e posto all’interno della cassetta della posta facente capo all’abitazione dello spacciatore. Dopo un breve dialogo tra i due, l’acquirente  è salito a bordo della sua autovettura e si è allontanato.  A quel punto la donna, S.A., una volta uscita dall’abitazione, si è avvicinata alla cassetta della posta prelevando il contenuto salvo poi fare rientro a casa. Dopo alcuni minuti sul posto è giunta un’Alfa Romeo 147  di colore scuro con alla guida un altro personaggio noto agli acquirenti come eroinomane. Lo stesso, giunto in prossimità dell’ingresso dell’abitazione di Zippo, è stato raggiunto di corsa dalla donna che, in corrispondenza della portiera lato guida ha consegnato qualcosa al conducente. Nel corso del veloce scambio la donna ha ricevuto una banconota dal conducente dell’Alfa. Sempre di corsa, la donna ha fatto rientro in casa, mentre l’acquirente,  alla guida della propria autovettura, si è allontanato dal luogo.






A distanza di una decina di minuti nuovo giro, nuova corsa con l’arrivo di un Doblò Fiat bianco con alla guida un giovane con cappellino il quale, giunto in prossimità dell’abitazione del puscher, ha parcheggiato sul lato sinistro ed è sceso dal mezzo, aperto lo sportello posteriore e prelevato un tubo in ferro, e nel mentre si dirigeva verso il portone di ingresso dell’abitazione di Zippo, è arrivata S.A. con in braccio il proprio figlio. La donna, guardandosi attorno con fare sospetto, tratteneva qualcosa nella mano sinistra. Il  giovane con il cappellino, dopo aver posato vicino al portone di ingresso dell’ormai nota abitazione il tubo in ferro, ha ricevuto dalla donna ciò che la stessa aveva nella propria mano sinistra. La stessa cosa, una volta ricevuta, è stata messa in bocca dal giovane.  A seguito di ciò, il giovane si è avvicinato allo sportello lato guida precedentemente lasciato aperto e prelevato qualcosa dall’interno del veicolo che successivamente  ha consegnato alla “pusher”, la quale era rimasta ad attenderlo sull’uscio della propria abitazione. Alla luce di quanto accertato i carabinieri di Specchia, hanno pedinato  immediatamente il giovane a bordo del Fiat Doblò: dopo pochi metri l’uomo, alla vista dei militari, ha tentato di disfarsi di un involucro in cellophane con l’eroina eroina, circa grammi 0,7, prontamente recuperato dai militari. Successivamente il giovane fermato, così come gli altri acquirenti “protagonisti” delle videoriprese, hanno confermato l’attività di spaccio di eroina posta in essere dai due “pusher” di Specchia. Dopo qualche giorno i militari dell’Arma di Specchia avevano riscontrato anche come Zippo avesse mutato le proprie abitudini illecite. Infatti lo scorso 8 gennaio, nel corso di altro servizio di osservazione nei pressi di un asilo nido, gli investigatori hanno notato un noto assuntore di stupefacente del posto a bordo della propria autovettura; pochi istanti dopo l’uomo è stato raggiunto da Zippo che, dopo un breve colloquio, si è allontanato.  L’uomo, successivamente ascoltato dai Carabinieri, ha confermato di essere anche egli un cliente di Zippo e che questi gli aveva dato appuntamento nei pressi dell’asilo a causa del fatto che giorni prima i Carabinieri avevano fermato un suo acquirente. Stante le chiare risultanze investigative per lo spacciatore 38enne si sono aperte le prote del carcere; nei tutt’ora al vaglio la posizione della sua compagna per ora solo deferita in stato di libertà.


Cronaca

Scontro auto-Apecar: taglio profondo alla gola per 34enne

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Grande spavento stamattina sulla provinciale che collega Ugento e Racale.

In corrispondenza di un’area di servizio, attorno alle 10, un violento scontro ha visto il coinvolgimento di un Apecar e di una Renault Clio vecchio modello (a fine articolo le foto).

Il primo mezzo sembra stesse immettendosi sulla provinciale mentre sopraggiungeva l’auto. La dinamica è in fase di ricostruzione.

A bordo del mezzo a tre ruote un 34enne, mentre nella macchina viaggiava un 19enne. Entrambi di Ugento.

Ha avuto la peggio il primo che nell’impatto ha riportato un profondo taglio alla gola. È stato condotto d’urgenza in ospedale. È arrivato a Casarano in ambulanza, in codice rosso. Le ferite riportate sono gravi ma fortunatamente non si teme per la sua vita.

Illeso il più giovane ma sotto choc per l’accaduto.

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Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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Attualità

Galatina: sala operatoria chiusa perché senza aria condizionata? No, si, forse…

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria”; “Mi dispiace, ma lo trova domattina”. “Ma non c’è nessuno che…”

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Cosa può e deve fare un giornale quando riceve diverse telefonate di denuncia circa la malasanità pubblica?

A cosa serve il mestiere di giornalista se non a riportare pedissequamente, previa verifica, ogni spiffero o lode di quello accade fra le pieghe della pubblica amministrazione che sia essa sanitaria o di altra natura? A tutelare le fasce più deboli, a difendere chi non può, non sa o non vuole difendersi?

Ebbene, da giorni riceviamo in redazione delle lamentele circa il malfunzionamento di una delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Novella di Galatina, nella fattispecie l’ultima lagnanza, arrivata via Whatsapp stamattina, è di una signora che oggi avrebbe dovuto subire un intervento in day hospital e, arrivata diligentemente e puntualmente in ospedale, si è sentita rispondere: “Signora, mi dispiace ma deve tornare a casa, sono slittati tutti gli interventi perché si è rotta l’aria condizionata e da 15 giorni la sala operatoria è rimasta ferma“.

Se non fosse seria e grave la situazione ci sarebbe da ridere. E allora? Cosa abbiamo pensato di fare? Quello che avrebbe fatto qualsiasi giornale: chiamare l’ospedale di Galatina e scrivere alla ASL.

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria“; “Mi dispiace, ma lo trova domattina“. “Ma non c’è nessuno che lo sostituisca, che ci possa informare sulla sala…“, insistiamo, “Aspetti le passo qualcuno della sala operatoria“.

Dopo aver spiegato il motivo della nostra telefonata, dall’altra parte ci rispondono: “Mi dispiace deve aver sbagliato numero!“. Basiti ribattiamo: “Come abbiamo sbagliato numero, non è la sala operatoria? Mi hanno passato lei dal centralino, saprà che numero fare il centralinista. E comunque: è vero che la sala operatoria non funziona da 2 settimane perché è rotta l’aria condizionata?”, assordante silenzio dall’altra parte, “mi scusi”, ribattiamo caparbi, “ma con chi stiamo parlando?”. 

“Sono l’infermiere E.S. e non sono tenuto a risponderle”. “Quindi”, incalziamo, “è una malcelata forma per dirmi che quello che le sto chiedendo è vero!?”.

Come tutte le cose la gentilezza si consuma, il garbo finisce, la pazienza si squaglia, con questo caldo poi: “Guardi che questo è un numero per le urgenze, e lei lo deve lasciare libero!”. ” Va bene”, replichiamo, “basta un si o un laconico no!… Tuuu, tuuu, tuuu.”

Ci appigliamo ancora al centralinista il quale, con rinnovata pazienza, ci prega di attendere e ci assicura che avrebbe cercato di passarci al telefono il direttore sanitario.

L’attesa è piacevole, le note sprigionate dalla musichetta d’attesa è puro jazz: lo si riconosce dalla grande varietà di attacchi. Spiacevole è invece la notizia, un perentorio telefonista, dopo una breve attesa, ci liquida: “Il direttore sanitario mi suggerisce di richiamare domani mattina, tuuu, tuuu, tuuu…“.

Nel frattempo, per non venire meno al nostro dovere abbiamo scritto, alla direzione della Asl e ci siamo armati, noi insieme a tutti i pazienti che non hanno usufruito del servizio, di Santa Pazienza, in attesa del domani. To be continued…

Luigi Zito

 

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