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Cronaca

Tap: per la Regione è inaccettabile ma il progetto è valido

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso classificandolo inammissibile e il gasdotto si farà

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La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile l’opposizione della Puglia in relazione al procedimento di autorizzazione del gasdotto Tap.


Resta quindi confermata la validità del provvedimento che ha dato il via libera alla costruzione del gasdotto che, partendo dalla Turchia, dove si collegherà al Trans Anatolian Pipeline, attraverserà Grecia, Albania e quindi l’Adriatico, per sbarcare nel Salento.


Al centro della controversia c’era il procedimento con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la costruzione dell’opera: secondo la Regione non era stata intrapresa alcuna trattativa per una soluzione condivisa, in particolare sul punto di approdo della pipeline a San Foca di Melendugno nella provincia di Lecce.

A favore del Tap, si era espresso nei mesi scorsi anche il Consiglio di Stato. Ma tutto il procedimento per realizzare l’infrastruttura, è stato accompagnato da dure proteste della popolazione locale.



Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano: “La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il nostro ricorso senza entrare nel merito perché ha ritenuto verosimilmente non impugnabile il silenzio del Governo sulla nostra richiesta di revoca dell’autorizzazione unica del gasdotto Tap, per mancanza dell’intesa tra Governo e Regione Puglia sin dalla fase di predisposizione del progetto con riferimento proprio alla localizzazione”.


Le omissioni del governo“, prosegue Emiliano, “in questa procedura stanno consentendo la realizzazione di un’opera privata, priva dell’intesa tra Stato e Regione sin dalla fase di elaborazione del progetto, che la stessa Corte Costituzionale ritiene indispensabile per le ipotesi di costruzione di gasdotti come il Tap”.


Questa scelta, a mio parere errata“, conclude il governatore, “autorizza l’inizio dei lavori del cantiere contro la logica progettuale e contro la volontà delle popolazioni che non accettano, giustamente, l’approdo del gasdotto e la realizzazione delle opere connesse sotto e nelle adiacenze di una delle più belle spiagge del Salento in pieno sviluppo economico. Era diritto dei pugliesi localizzare l’opera nel punto ritenuto più adatto rispettando la vocazione dei territori e questo diritto è stato negato da vari governi succedutisi nel tempo. La prepotenza mostrata con tale scelta è sotto gli occhi di tutti, ma a questa violenza non si deve rispondere con analogo metodo. Invito quindi tutti a mantenere un rigoroso rispetto delle leggi anche in unmomento così triste per la Puglia”.


Cronaca

Supersano arrestato spacciatore

In casa aveva eroina, cocaina e marijuana oltre a tutto il necessario per la vendita dello stupefacente

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I carabinieri della Stazione di Ruffano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 45 anni nel centro di Supersano.

L’attività info-investigativa era iniziata a causa di un’intensa attività di spaccio presso la sua abitazione.

Dopo aver individuato con precisione il luogo, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione dell’appartamento, dove sono state rinvenute numerose dosi di sostanze stupefacenti pronte per la vendita, occultate in vari punti della casa.

In particolare, sono stati sequestrati 7 grammi di eroina, 2 grammi di cocaina e 30 grammi di marijuana.

Insieme alla sostanza stupefacente, i militari hanno trovato bilancini, sostanze da taglio, materiale per il confezionamento e diverse centinaia di euro in contanti, a testimonianza dell’attività di spaccio.

Durante il controllo, sono stati sequestrati anche due coltelli ed è stata scoperta un’ingente quantità di munizioni, circa un centinaio di cartucce di vario calibro, detenute illegalmente.

Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto a regime degli arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce.

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Casarano

Rinvenuto deposito di auto rubate

Denunciato il proprietario dell’area dove è stata rinvenuta anche un’Alfa Romeo Stelvio rubata pochi giorni fa nel parcheggio di un ipermercato casaranese. Tra le tante auto smembrate, riconosciuta anche una Fiat 500 con la carrozzeria tagliata in più pezzi che era stata rubata a Tricase il 9 gennaio

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La Polizia di Stato ha scoperto a Casarano un’ampia area recintata, nella quale erano nascosti e riciclati veicoli di provenienza illecita.

Da una prima ispezione attraverso l’alto muro di recinzione del sito individuato, gli agenti del Commissariato di Taurisano hanno notato la presenza di una Alfa Romeo Stelvio, risultata rubata alcuni giorni prima nel parcheggio di un ipermercato sempre di Casarano.

I primi accertamenti hanno permesso di individuare il proprietario dell’area, un cinquantacinquenne del posto, immediatamente rintracciato nella sua residenza e condotto presso il deposito di sua proprietà.

Oltre all’Alfa Romeo Stelvio rubata, nella area, vasta almeno 50 are, erano stati parcheggiati molti automezzi e pezzi meccanici e, all’interno, vi era un edificio di costruzione abusiva, nel cui garage seminterrato era stata ricavata una officina abusiva, adibita allo smontaggio di autovetture rubate.

In particolare, i poliziotti hanno scoperto la presenza di una Fiat 500 smembrata la cui carrozzeria era stata tagliata in più pezzi. L’auto, non era più dotata dei codici identificativi (targa e numero di telaio) ma, identificato il rivenditore da un portatarga, è stata comunque identificata e rintracciata la proprietaria.

L’auto era le era stata rubata a Tricase il 9 gennaio scorso. La donna ha riconosciuto la propria autovettura attraverso le foto realizzate dalla polizia scientifica.

Nel garage seminterrato, in alcuni container e in tutta l’area recintata erano parcheggiati numerosi veicoli e stoccati e pezzi meccanici, per molti dei quali l’indagato ha fornito generiche e poco credibili notizie sulla provenienza.

Inoltre, i veicoli ed i pezzi meccanici apparivano parcheggiati male e stoccati, in evidente violazione le norme previste per la tutela dell’ambiente.

L’intera area è stata sottoposta a sequestro con l’apposizione dei sigilli mentre il proprietario è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione, riciclaggio e violazione delle norme sulla tutela ambientale.

L’Alfa Romeo Stelvio, dopo i rilievi di polizia scientifica, è stata restituita al legittimo proprietario.

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Quel che resta della Fiat 500 rubata a Tricase il 9 gennaio scorso

 

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Cronaca

Trepuzzi: «Perchè il sindaco ha fatto riaprire le scuole?»

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle: «Non conoscendo ancora l’effettivo rischio per la salute pubblica, vista l’entità dell’incendio e la pericolosità del materiale andato a fuoco, sarebbe stato forse più prudente ritardare cautelativamente l’apertura»

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Il girono dopo l’incendio ai depositi dell’ex Omfesa a Trepuzzi si accende la polemica.

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle,  «nell’esprimere massima solidarietà alle aziende e ai lavoratori coinvolti nell’incendio divampato nel pomeriggio di ieri , sulle cui cause auspichiamo sia fatta presto piena luce», puntano il dito sulla  decisione del sindaco Giuseppe Taurino di consentire l’apertura delle scuole all’indomani di quanto accaduto.

I 5 Stelle la ritengono «quanto meno contraddittoria la considerato, altresì, il richiamo a limitare le uscite e a fare uso delle mascherine. Non conoscendo ancora l’effettivo rischio per la salute pubblica, vista l’entità dell’incendio e la pericolosità del materiale andato a fuoco, sarebbe stato forse più prudente ritardare cautelativamente l’apertura delle scuole. Per il bene della salute pubblica, invochiamo il rispetto del principio di precauzione citato nell’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, molto spesso disatteso».

Gli attivisti, infine, rivolgono «un ringraziamento particolare ai Vigili del Fuoco, che hanno consentito in tempi rapidi di domare l’incendio e di mettere in sicurezza l’area».

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