Cronaca
Torna la follia anti-cani a Ruffano: ignoti piazzano spuntoni ad un palo

Le tecniche “fai da te”, si sa, talvolta vanno oltre il limite. Tra queste, quella balenata a qualcuno, tra ieri ed oggi, a Ruffano per tener lontano i cani da un marciapiede di via Vittorio Veneto.
Su un palo di questa strada (una delle arterie principali del paese) sono apparsi all’improvviso dei dissuasori per uccelli. Arbitrariamente piazzati da ignoti, gli spuntoni sono stati ancorati ad altezza caviglie, col chiaro intento di tener lontani i cani ed evitare che si fermassero a fare i loro bisogni.
La trovata senza scrupoli ha catturato subito l’attenzione dei passanti. Qualcuno ha immortalato il palo e lo ha dato in pasto ai tribunali popolari dei giorni nostri: i gruppi Facebook del paese.
Ruffano non è nuova ad episodi di violenza (perché di questo si tratta, seppur solo intenzionale) nei confronti di animali. Negli ultimi 12 mesi, più e più volte, in giro per le strade di più quartieri, son stati ritrovati dei famigerati wurstel-killer: i bocconcini chiodati, architettati da menti becere e senza pietà, con l’intento di disfarsi nel modo più disumano di qualche cane randagio.
Per fortuna Ruffano non è solo questo, o forse non lo è affatto, all’infuori di qualche mentecatto che ancora agisce indisturbato. Anche questa volta, come nel caso dei wurstel, la condanna è stata unanime. E nel giro di qualche ora, grazie alla segnalazione giunta da una cittadina, le guardie ambientali sono intervenute ed han rimosso gli spuntoni. Che tra l’altro, oltre che ai cani, avrebbero potuto far seriamente male anche a bambini o anziani.
Lor. Z.
Alliste
Colpo grosso della Guardia di Finanza
Sequestrati un chilo di cocaina, drone, tanti contanti, un diamante ed un Rolex GMT Master II…

Nella serata di ieri, la Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli, con il supporto dei cani antidroga “Roma” e “Goran” del Gruppo di Lecce e dei militari di Casarano, Tricase e Leuca, hanno portato a termine un’operazione antidroga nel comune di Alliste.
L’intervento ha permesso di scoprire circa 1 kg di cocaina, occultata all’interno di intercapedini ricavate nel pavimento, nei cassonetti delle tapparelle e in tubazioni interne dell’abitazione.
Lo stupefacente, in parte ancora confezionato in panetti all’ingrosso e in parte già suddiviso in dosi, è stato sottoposto a sequestro insieme alla strumentazione per la preparazione e vendita della droga sulla piazza di spaccio.
Inoltre, sono stati trovati; un drone e un sistema di videosorveglianza per gestire in sicurezza l’attività criminale; circa 10.000 euro in contanti; una busta di oltre 10 kg di monete; un orologio Rolex GMT Master II; e un diamante, tutto sottoposto a sequestro.
Sono stati sequestrati anche quattro smartphone, due tablet e altri dispositivi, tutti al vaglio degli esperti per un’accurata analisi forense, utile per il prosieguo delle attività investigative.
Sentita l’Autorità Giudiziaria inquirente, i militari hanno proceduto all’arresto dei tre soggetti accusati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, in concorso tra loro, e tradotti in carcere a Lecce.
Cronaca
Otranto, spara alla moglie e si uccide
I due spari sarebbero stati avvertiti dai vicini della coppia, ma scoprire a il fattaccio è stata una parente che li aiutava di tanto in tanto facendo piccole commissioni. La stessa ha subito allertato i carabinieri della Compagnia di Maglie…

Spara alla moglie e poi si uccide.
E’ successo a Otranto, dove l’uomo 85enne avrebbe sparato alla moglie, di pochi anni più giovane, con una pistola legalmente detenuta.
Entrambi avevano seri problemi di salute, infatti, si pensa sia questo il tragico epilogo, dovuto alla preoccupante ed esasperante situazione di salute, che si presentava senza vie d’uscita, che avrebbe spinto l’anziano all’insano gesto.
I due spari sarebbero stati avvertiti dai vicini della coppia, ma scoprire a il fattaccio è stata una parente che li aiutava di tanto in tanto facendo piccole commissioni.
La stessa ha subito allertato i carabinieri della Compagnia di Maglie, e gli del Commissariato di Polizia di Otranto.
Arrivati sul posto gli operatori del 118 hanno subìto trasportato la donna al Vito Fazzi nel disperato tentativo di salvarle la vita.
L’uomo dovrebbe aver lasciato in casa un biglietto per spiegare perché sia giunto a compiere tale azione.
Cronaca
Caccia ai pirati Tv, giro di vite
Guardia di Finanza di Lecce: operazione contro la pirateria audiovisiva e l’illecita riproduzione di canali Sky. A Lecce la “centrale” di smistamento del segnale IPTV. Sanzioni per oltre 2mila utenti pirata

I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce nell’ambito delle attività svolte a contrasto della pirateria audiovisiva digitale hanno concluso un’indagine, risalendo all’ultimo anello della filiera illecita, a contrasto delle frodi a mezzo del sistema di streaming illegale IPTV, il cosiddetto pezzotto.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, grazie anche all’indispensabile apporto dei finanzieri specializzati “Computer Forensics Data Analysis”, hanno permesso di sottoporre a sequestro preventivo 5 beni immobili, due autovetture, di cui una d’epoca, e circa 60mila euro in denaro contante riconducibili al principale indagato, il quale insieme ad altre tre presone, tutte concorrenti nel reato e residenti nella provincia salentina, sono stati denunciati all’Autorità inquirente per le ipotesi di reato in violazione della specifica normativa sulla protezione del diritto di autore nonché per autoriciclaggio.
L’attività investigativa, valorizzata da mirate indagini bancarie e puntuali perquisizioni locali e personali, ha permesso di individuare a Lecce la centrale” di smistamento del segnale IPTV illecitamente riprodotto in favore di oltre 2mila utenti, tutti abbonati al pezzotto, e, al tempo stesso, di ricostruire il valore dei proventi illecitamente accumulati in oltre 500mila euro, in seguito reinvestiti nell’acquisto di beni mobili e immobili al fine di occultarne l’illecita provenienza.
Le attività sono proseguite in stretta sinergia con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma, grazie al cui prezioso e peculiare apporto è stato possibile estendere gli accertamenti su tutto il territorio nazionale e colpire peer to peer la grande utenza che alimentava (di fatto) questo sistema illecito, procedendo alla verbalizzazione di tutti gli utilizzatori finali, contrastando in tal modo la diffusione su vasta scala dei contenuti audiovisivi piratati. Si tratta in buona sostanza di tutti coloro che, con cifre modiche – si parla generalmente di una decina di euro al mese –, facevano uso di quei sistemi che permettono di avere a disposizione tutti i contenuti a pagamento, coperti da diritti riservati, messi sul mercato dalle più note piattaforme di pay tv (Sky, Mediaset Premium, Netflix e Dazn) e tutte dal rilevante valore economico.
Più nel dettaglio, 2.282 soggetti, residenti in 80 province del territorio nazionale, sono stati oggetto di un verbale di accertamento e contestazione delle prescritte violazioni amministrative, anche nella forma più grave della reiterazione.
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