Cronaca
Tre scippi in pochi giorni: arrestato
Fermato 37enne di Galatina: aveva seminato il panico tra le donne di Soleto e Sternatia
Prendeva di mira soprattutto donne anziane, senza curarsi di esser riconosciuto, sempre a bordo della stessa auto bianca.
Era diventato l’incubo delle donne dei paesi in cui aveva già colpito, ma è stato arrestato proprio per “colpa” della sua Peugeot 106, Dario Quida, 37enne di Noha (Galatina), protagonista di tre scippi nel giro di pochi giorni.
È ritenuto responsabile di rapine a Soleto e Sternatia, tutte perpetrate negli scorsi giorni.
Il primo episodio contestatogli risale al 2 giugno quando, a Soleto, una 60enne di origini romene, mentre percorreva a piedi Via Madonna delle Grazie, è stata affiancata proprio da una Peugeot 106 bianca, il cui conducente le ha strappato di dosso la borsa contenente denaro, oggetti personali e documenti, facendola rovinare a terra senza fortunatamente riportare lesioni.
Appena tre giorni dopo, il 5 giugno, sempre a Soleto, è stata la volta di una 70enne. La donna è stata scippata della borsa su via Risorgimento. Identiche le modalità: raggiunta mentre camminava sul marciapiede, è stata affiancata con l’auto e sottratta di borsa con contanti e oggetti personali.
Impunito, ancora a distanza di tre giorni, il 37enne avrebbe colpito ancora, stavolta a Sternatia. Qui per la vittima, scippata ancora della borsa, si è reso necessario l’intervento del 118. La donna, una 65enne del posto, è stata trasportata all’ospedale di Scorrano con una frattura del femore destro ed una frattura del bacino.
Dalle testimonianze e dal racconto delle vittime, i carabinieri di Soleto hanno messo insieme i dettagli basilari per arrivare all’arresto di Quida. Uno su tutti la sua auto bianca. Per altro un modello di Peugeot anni ’90, che ormai non è più così comune sulle nostre strade.
L’indagine ha portato quindi dritto a casa sua, nonostante il 37enne, dipendente di un esercizio commerciale di Corigliano, stesse facendo il possibile per rendersi irrintracciabile.
Proprio sul posto di lavoro, i carabinieri sono riusciti a trovarlo e fermarlo. Ora è sottoposto alla misura cautelare presso il proprio domicilio. Risponderà dinanzi all’autorità giudiziaria del cosiddetto reato di furto con strappo e lesioni personali. Dovrà scagionarsi dalle varie prove che i carabinieri hanno raccolto a suo carico, unendole al fatto che gli scippi siano stati messi a segno sempre nei suoi giorni di riposo lavorativo.
Cronaca
Consorzio di Bonifica, una sentenza cambia tutto?
Annullata l’ennesima cartella di pagamento di “Ugento Lì Foggi”. La controversia tributaria ha riguardato la richiesta di 5mila euro. Il presidente Cia agricoltori Italiani area Salento Benedetto Accogli: «Sentenza molto importante che potrebbe riguardare tutti»
Annullata l’ennesima cartella di pagamento del consorzio di bonifica “Ugento Lì Foggi”.
In accoglimento di tutte le eccezioni di diritto e di merito formulate dall’avvocato Maurizio Villani, la quinta sezione della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Lecce ha accolto il ricorso presentato da un’azienda agricola e ha annullato l’impugnata cartella di pagamento.
La controversia tributaria ha riguardato la richiesta da parte del consorzio di euro 5.016,88 a fronte del contributo di bonifica riferito all’anno 2023.
In particolare, i giudici hanno stabilito un importante principio che può determinare la nullità di molte cartelle di pagamento del 2023.
«Dalla lettura dei dati presenti all’interno della stessa cartella di pagamento impugnata si evince che il ruolo, che ha dato impulso alla cartella di pagamento in argomento, sarebbe stato emesso e reso esecutivo dal Consorzio di bonifica Ugento Lì Foggi in data 5 marzo scorso, ossia in un momento in cui tale ente non era più esistente in quanto soppresso. Per quanto innanzi, il ruolo emesso e reso esecutivo da soggetto giuridicamente inesistente, quale era il Consorzio di bonifica Ugento Li Foggi è improduttivo di effetti».
Il presidente Cia agricoltori Italiani area Salento Benedetto Accogli ha espresso soddisfazione per l’esito della controversia.
«Ormai da troppo tempo», sottolinea Accogli, «gli agricoltori sono l’incudine che continua a ricevere martellate continue, una sentenza molto importante che potrebbe riguardare tutti, non solo l’assenza di beneficio ma anche l’illegittimità dell’emissione del ruolo. Un ringraziamento, perciò, va all’avvocato Villani per il lavoro svolto a tutela dell’azienda agricola difesa nel ricorso. Inoltre, è sicuramente positivo il fatto che questa sentenza arriva dopo l’incontro in Provincia che ha visto un importante confronto tra le istituzioni e l’assessore Donato Pentassuglia che ha chiarito, mettendoci la faccia, alcuni aspetti da tenere in considerazione nell’intricata vicenda delle cartelle esattoriali».
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Cronaca
Deposito in fiamme: distrutte auto e Apecar
Questa mattina, alle ore 11 circa, un incendio ha devastato un locale adibito a deposito in quel di Borgogne, frazione di Melendugno.
Sul posto, in via Lecce, sono intervenute le squadre del Comando Vigili del Fuoco, sede distaccata di Maglie, con il supporto della sede Centrale.
L’incendio ha interessato un deposito pertinente all’abitazione situata al civico 77. All’interno del locale erano presenti un autocarro modello Ape e una Fiat Panda, che sono stati completamente distrutti dalle fiamme.
Le alte temperature hanno inoltre causato il distacco di pignatte dall’intradosso del solaio del locale.
L’intervento dei Vigili del Fuoco è stato essenziale per domare le fiamme, scongiurare ulteriori danni strutturali e mettere in sicurezza l’area, garantendo la tutela della pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione e la Polizia Locale di Melendugno.
Cause in corso di accertamento.
Cronaca
Molesta la ex compagna nonostante le restrizioni: in carcere
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Soleto, in sinergia con il NORM della Compagnia di Maglie, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lecce nei confronti di un 46enne originario del Burkina Faso.
Il provvedimento è scaturito da una serie di violazioni da parte dell’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari con dispositivo di braccialetto elettronico, a causa di ripetuti litigi con la propria ex compagna.
La situazione è emersa a giugno 2024, quando la donna, 30enne sua connazionale, stanca delle
continue vessazioni, trovò il coraggio di recarsi dai Carabinieri per denunciare la violenza subita.
Dopo l’ennesimo litigio avvenuto in piena notte, la donna decise di chiedere aiuto, segnando un
passo fondamentale nella sua lotta contro l’abuso.
Purtroppo, la notizia della denuncia raggiunse rapidamente l’ex compagno, il quale, in preda alla furia, si recò in caserma nel tentativo di intimidire la donna. L’uomo si scagliò contro il cancello della caserma, danneggiandolo.
Inoltre aggredì i militari intervenuti per difendere la donna che, grazie alla loro professionalità e al coraggio, la situazione fu rapidamente contenuta, sebbene i due Carabinieri abbiano riportato lesioni e necessitato di cure mediche.
Invece, la donna fu messa in contatto con un centro antiviolenza della zona e con il supporto dei Carabinieri fu trasferita in una struttura protetta, lontano dalle minacce e dalla paura.
I militari dell’Arma hanno monitorato costantemente la situazione, segnalando ogni violazione del
provvedimento cautelare all’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Lecce che ha
prontamente agito per garantire che la giustizia fosse servita.
Dopo le necessarie formalità, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Lecce dove
rimarrà in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.
Questa vicenda rappresenta una storia di coraggio e resilienza. Essa ci ricorda che, anche nei momenti più bui, esiste sempre una via d’uscita. La determinazione della donna a liberarsi dalla violenza e il pronto intervento dei Carabinieri hanno scritto una pagina importante nella lotta contro ogni forma di abuso, dimostrando che, uniti, si può combattere e vincere.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti
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