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Attualità

Tricase, Acait: l’appello del sindaco Chiuri

Sarà riavviato un percorso partecipativo e “raccolte tutte le nuove e buone indicazioni, iniziando dalle indagini storico-archivistiche, tecniche, strutturali e geologiche. Invito i tecnici di Tricase a prestare la propria professionalità e il proprio tempo a supporto dell’Ufficio Tecnico per realizzare subito un progetto di consolidamento statico e di restauro”

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Dopo i due crolli (21 e 26 febbraio) ravvicinati che hanno mutilato il monumento tricasino dell’Acait interviene il primo cittadino Carlo Chiuri


L’Acait ovvero l’Azienda Cooperativa Agricola Industriale di Tricase”, ricorda il sindaco, “la sua storia è strettamente legata a quella personale e familiare di tanti nostri concittadini. Rappresenta la memoria storica, economica e sociale della nostra comunità, ha segnato il vissuto dei nostri genitori che hanno lavorato la terra e che dalla terra hanno vissuto e, con tanti sacrifici, realizzato un futuro migliore per i propri figli”.


Oggi”, prosegue Chiuri, “ assistiamo ad un evento nefasto per la sua storia che ha prodotto la perdita materiale di una parte del suo insieme, il capannone con copertura a volta in conci di tufo locale, tipica della tradizione salentina, -assolutamente ripetibile-, ma unico per Noi, proprio per la sua storia e per quello che questa storia rappresenta per la Nostra Tricase”.


Il crollo secondo il sindaco rappresenta “una sconfitta, ma possiamo farlo divenire il punto di svolta, il momento dell’impegno. L’ACAIT dovrà ricominciare ad essere il simbolo dello sviluppo e della rigenerazione di Tricase. Un luogo simbolo per la rinascita di attività sociali, culturali e produttive in linea con il Programma di Rigenerazione Urbana, già avviato, presentato alla Regione Puglia in associazione con altri nove comuni del Capo di Leuca. Ma l’amministrazione comunale, che sente l’obbligo di dover avviare politiche per la salvaguardia dell’immobile storico, non può prescindere dalla necessità di definire una destinazione di questo immobile, di ricercare soggetti gestori, di individuare operatori economici, soggetti del terzo settore, semplici cittadini che hanno veramente a cuore le sorti di questo monumento dell’identità cittadina e che vogliano, al di là della ideologia politica e delle beghe personali, assistere alla rinascita delle attività produttive, sociali, culturali, nell’Acait”.

Per questo motivo sarà riavviato il percorso partecipativo e “raccolte tutte le nuove e buone indicazioni che perverranno in questa direzione. Iniziando dalle necessarie indagini storico-archivistiche, tecniche, strutturali e geologiche, invito i tecnici di Tricase a prestare la propria professionalità e il proprio tempo a supporto dell’Ufficio Tecnico per realizzare, nell’immediato, un progetto di consolidamento statico e di restauro; occorrono figure aventi specifiche professionalità nel campo dell’ingegneria strutturale, della conoscenza delle tecniche costruttive e dei materiali tradizionali”.


Intanto l’amministrazione costituirà un apposito ufficio per la progettazione “non solo degli interventi innanzi detti, ma anche per quelli di valorizzazione e di fruibilità che si delineeranno a conclusione della partecipazione attiva della cittadinanza, in continuità con quella avviata questa estate in occasione della Sisus (Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile). Solo in questo modo”, sottolinea, “sarà possibile richiedere ed ottenere finanziamenti pubblici e dare nuova vita all’ACAIT in chiave moderna e sostenibile. Immersa nel verde sarà il vero centro di Tricase”.


Partendo dalla attuale situazione di criticità”, conclude Carlo Chiuri, “e senza pregiudizi per niente e nessuno, con la consapevolezza di essere parte della Comunità e di voler scrivere, insieme, un altro pezzo della centenaria storia dell’Acait”.


Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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