Cronaca
Tricase: due incidenti in poche ore
Ape car distrutto sulla “Cosimina” e frontale sulla provinciale tra Depressa e Tricase, all’altezza dell’Eurospin
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A poche centinaia di metri di distanza e, presumibilmente, a poche ore l’uno dall’altro, si sono verificati oggi due incidenti a Tricase.
La contiguità temporale è solo ipotizzabile, in quanto per il primo dei due sinistri non sono state contattate le Forze dell’Ordine che, pertanto, stanno ancora indagando per risalire all’accaduto.
Di certo, rimane una Ape Car sul ciglio della strada, completamente distrutta dall’impatto, che lascia pensare ad un violento tamponamento. Il veicolo a tre ruote è adagiato sul bordo della strada provinciale 335, comunemente nota col nome di “Cosimina“.
A qualche centinaio di metri dall’incrocio con semaforo, che si incontra a metà della via che congiunge Tiggiano alla zona industriale tricasina, è ben visibile il mezzo incidentato. Dalla rispettiva targa la polizia municipale è potuta risalire al proprietario: si tratta di C.B., 72enne di Corsano, ma l’uomo non è ancora stato rintracciato. Impossibile pertanto, al momento, capire innanzitutto se fosse lui alla guida dell’Ape Car, e poi conoscere le condizioni di chi fosse a bordo.
Gli agenti della polizia municipale stanno provando a risalire non solo all’orario del sinistro, ma anche ad altri eventuali protagonisti dell’accaduto, per accertarne le responsabilità.
Più chiara invece la vicenda che, in mattinata, ha coinvolto tre vetture all’ingresso del paese, sulla strada provinciale 81 che collega la frazione di Depressa a Tricase. Qui, pochi metri prima del cavalcavia che sormonta proprio la “Cosimina”, una vettura che procedeva da Depressa in direzione Tricase ha colpito frontalmente un’automobile che viaggiava in direzione opposta, invadendone la corsia di marcia. Pare che il conducente che ha oltrepassato la linea continua lo abbia fatto in maniera istintiva, per evitare una terza vettura che stava uscendo dal parcheggio del supermercato Eurospin sulla destra senza dargli la dovuta precedenza.
Al lavoro anche per questo sinistro gli agenti della polizia municipale di Tricase che, stavolta, dovranno individuare proprio il conducente della terza vettura che, non curante dell’incidente che avrebbe provocato, si sarebbe allontanato prima dell’arrivo dei vigili.
Nonostante la violenza dell’impatto, fortunatamente non vi sono stati feriti gravi. Preoccupa però la pericolosità del tratto stradale in questione che spesso è teatro di incidenti come quello odierno. Alla presenza di attività commerciali al lato della provinciale, si unisce infatti la pericolosità degli incroci che si incontrano a ridosso del cavalcavia.
Il numero di sinistri e la conformità del tratto stradale, in discesa e con scarsa visibilità, fanno discutere in paese. In molti si interrogano su una possibile soluzione alternativa, per la gestione del traffico in quella zona, e sulla necessità di un intervento da parte della Provincia.
Lorenzo Zito
Cronaca
Rissa nella notte a Ruffano
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Rissa nella notte a Ruffano con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di persone.
L’episodio si è verificato in piazzetta Mons. Fiorito, attorno all’una. Protagonisti due gruppi di giovani che stavano trascorrendo la serata all’aperto.
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A scatenare la violenza sarebbero state delle attenzioni di troppo rivolte da qualcuno nei confronti di una donna.
In pochi attimi, dalle parole si è passati ai fatti ed i due gruppi, una ventina di persone in totale dall’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, si sarebbero ritrovate nella zuffa.
Dai residenti in zona è partita una chiamata ai numeri d’emergenza. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ma al loro arrivo i due gruppi si erano dileguati. Sul luogo le tracce della colluttazione, anche delle macchie di sangue. Nessuno si sarebbe recato nei vicini ospedali e, di conseguenza, nessuno al momento è stato identificato, ma si indaga sull’accaduto.
Cronaca
37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…
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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.
I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.
A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.
Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.
Attualità
Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…
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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.
L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.
La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.
Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.
L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.
Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.
Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.
Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.
Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.
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