Cronaca
Tricase: parcometri dissequestrati
Decisione del Tribunale del Riesame
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Il Tribunale del Riesame accoglie il ricorso presentato dalla difesa: i parcometri di Tricase, finiti sotto sequestro lo scorso 3 maggio (come visibile in foto), sono stati dissequestrati.
L’inchiesta era scattata da una denuncia della Cooperativa Apulia, precedente gestore del servizio. Gli indagati sono in tre: il responsabile legale della Gestam, subentrata alla Apulia, un commercialista ed il responsabile della Qualità aziendale.
L’ipotesi di reato è di falso e turbativa d’asta nell’aggiudicazione dell’appalto per la gestione delle aree di sosta blu. Secondo quanto denunciato, la Gestam avrebbe presentato una serie di documenti falsi. In primis, é stata messa in discussione la segnalazione d’inizio attività. Per rispondere al requisito di esperienza minima, la Gestam avrebbe presentato la documentazione relativa alla gestione di un parcheggio sulla litoranea di Gagliano. Parcheggio, secondo l’accusa, privato, quando per bando avrebbe dovuto essere pubblico.
Ecco come spiegava la questione sulle nostre colonne il presidente della Cooperativa Apulia, Rocco Cazzato, nell’agosto 2015: “Il comune di Tricase il 10 aprile 2014 ha pubblicato il bando per l’assegnazione dei parcheggi pubblici a pagamento. Al predetto bando si poteva partecipare solo ed esclusivamente se in possesso di alcuni requisiti tecnici ed economici. Uno di questi ad esempio è l’iscrizione presso la Camera di Commercio di Lecce come società di gestione di parcheggi pubblici a pagamento. Per potere ottenere detta iscrizione la società deve gestire almeno un parcheggio a pagamento. Gestam srls nasce il 16 aprile 2014, incredibilmente sei giorni dopo la pubblicazione del bando e quindi non può possedere il requisito richiesto. Allora per supplire a tale inconveniente”, aggiungeva Cazzato, “ha pensato bene di dichiarare tramite scia presentata al Comune di Gagliano di gestire un fantomatico parcheggio pubblico a cielo aperto sulla litoranea Leuca-Ciolo. Dimenticando però che detto parcheggio è ad esclusivo uso dei clienti del ristorante e non a pagamento. Quindi, dichiarando il falso”.
“Non è tutto”, incalzava il presidente della cooperativa Apulia, “La Gestam si era resa protagonista di una seconda magia: sempre nel predetto bando ha dichiarato di essere in possesso del Certificato di qualità Uni e Iso 9001-2008, che giustamente ha anche prodotto. Certificato acquisito dalla srls in data 16 aprile 2014. Cioè Gestam ha ottenuto il certificato lo stesso giorno della sua costituzione quando, come tutti i comuni mortali sanno, compresi sindaco e amministrazione comunale di Tricase, il predetto certificato si ottiene per legge solo ed esclusivamente dopo minimo sei mesi di attività. Magia pura insomma”.
Sono stati indicati in 45 i giorni per il deposito delle motivazioni.
Cronaca
Rissa nella notte a Ruffano
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Rissa nella notte a Ruffano con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di persone.
L’episodio si è verificato in piazzetta Mons. Fiorito, attorno all’una. Protagonisti due gruppi di giovani che stavano trascorrendo la serata all’aperto.
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A scatenare la violenza sarebbero state delle attenzioni di troppo rivolte da qualcuno nei confronti di una donna.
In pochi attimi, dalle parole si è passati ai fatti ed i due gruppi, una ventina di persone in totale dall’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, si sarebbero ritrovate nella zuffa.
Dai residenti in zona è partita una chiamata ai numeri d’emergenza. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ma al loro arrivo i due gruppi si erano dileguati. Sul luogo le tracce della colluttazione, anche delle macchie di sangue. Nessuno si sarebbe recato nei vicini ospedali e, di conseguenza, nessuno al momento è stato identificato, ma si indaga sull’accaduto.
Cronaca
37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…
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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.
I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.
A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.
Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.
Attualità
Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…
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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.
L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.
La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.
Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.
L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.
Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.
Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.
Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.
Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.
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