Cronaca
“Vai a casa e sposta la droga”, ma la polizia legge il messaggio e trova tutto

Nel primo pomeriggio di ieri, gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale”, durante un servizio straordinario di controllo del territorio nella zona 167 di Lecce, in via Siracusa, han controllato un veicolo con due persone a bordo, due leccesi, rispettivamente di 23 e 25 anni, incensurati.
Considerato che entrambi apparivano piuttosto nervosi e che la zona del controllo è spesso frequentata da spacciatori e assuntori di sostanza stupefacente, gli agenti han proceduto ad una perquisizione personale e, addosso ad uno dei due fermati, han trovato 4 grammi di marijuana, avvolti in un pezzo di carta.
Durante le operazioni di controllo, i poliziotti han notato che l’altro soggetto fermato si stava affrettando ad inviare un messaggio con il cellulare.
Gli agenti hanno quindi letto il messaggio inviato: “Vai a casa mia e sposta tutto”.
Gli agenti si sono recati presso le abitazione dei due per le perquisioni domiciliari, entrambe ubicate in zona Castromediano.
In una delle due abitazioni, han rinvenuto un proiettile 9×21; una cassaforte portatile, contenente 23 grammi di cocaina ed un foglio di carta con una lista di nomi ed accanto alcune cifre; un vaso contenente due piante di marijuana rispettivamente alte un metro e mezzo, posizionate sul terrazzo dell’abitazione; un altro vaso contenente una piantina di marijuana alta cm 53, sempre posta sul terrazzo; due involucri contenenti marijuana, per un peso complessivo di grammi 29; due provette contenenti alcuni semi di marijuana, con del fertilizzante per favorirne la crescita ed un bilancino di precisione.
Nella seconda abitazione, invece, han trovato un proiettile calibro 7,65 ; un bilancino; materiale per il confezionamento delle dosi; tre bustine con marijuana all’interno, per un peso complessivo di oltre 240 grammi.
Al termine degli accertamenti, i due giovani venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per il possesso a fini di spaccio di stupefacenti, coltivazione di marijuana e possesso abusivo di munizioni.
Cronaca
Furti a Tricase, due arresti
Vincenzo Russo 29 anni e Giovanni Longo, 40, sono ritenuti responsabili di una serie di furti ai danni di abitazioni private, attività commerciali ed anche di una chiesa

I carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Tricase, supportati dai colleghi della locale Stazione, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Lecce a carico di Vincenzo Russo 29 anni e Giovanni Longo, 40, ritenuti responsabili di una serie di furti ai danni di abitazioni private, attività commerciali e altri luoghi della zona.
I due, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, ora si trovano ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
Fra gli episodi che sono stati scoperti grazie alle indagini dell’Arma, c’è un furto presso la stazione di servizio “Q8”, avvenuto a novembre dell’anno scorso, quando i ladri avevano danneggiato una gettoniera dell’autolavaggio per impossessarsi di circa 30 euro in contanti.
Dopo qualche giorno, nel mirino dei ladri era finito il supermercato “Coop” di Via Pertini, dove per entrare avevano forzato una vetrina, impossessandosi di circa mille euro presenti nei registratori di cassa, poi avevano anche danneggiato una gettoniera presente dentro una cabina per le fototessere, ricavandone uno scarso bottino.
Il 31 dicembre 2024, sempre a Tricase, era stata un’abitazione a ricevere la sgradita “visita” dei ladri, che dopo aver forzato una persiana erano entrati in casa, dove avevano portato via alcuni gioielli di famiglia.
Anche il giorno di Natale uno dei due ladri era tornato nello stesso supermercato dov’era entrato un mese prima, impossessandosi di circa 350 euro.
A seguire, a metà gennaio di quest’anno c’era stata il furto di un oggetto d’oro votivo e di un trapano elettrico rubato dalla sagrestia della chiesa di “Sant’Antonio”.
Praticamente i ladri “seriali” che al termine delle indagini sono stati identificati grazie ad una meticolosa indagine dei militari dell’Arma, non disdegnavano nulla e rubavano qualsiasi cosa gli si presentasse davanti, quindi in certi casi ricavano dai furti magri guadagni ma lasciavano dietro di loro una scia di danni, spesso anche ingenti, come nel caso del furto ai danni di un’agenzia di viaggi, dove sono stati rubati soltanto 5 euro, ma la riparazione della vetrina è costata molto di più.
I due sono stati identificati dopo che i carabinieri hanno analizzato per ore tutti i filmati degli impianti di presenti nelle zone dove c’era stato il passaggio dei ladri, poi hanno proseguito con i riconoscimenti fotografici che non sono stati affatto facili perché il più delle volte i due hanno agito con il volto coperto.
L’analisi dei filmati da parte dei militari dell’Arma è stata molto approfondita, al punto che sono riusciti addirittura a notare un tatuaggio presente sulla mano di uno dei due indagati, identico a quello raffigurato in alcune fotografie pubblicate sul suo profilo social, pertanto è stato un riscontro fondamentale per stabilire il suo coinvolgimento nel furto sotto esame.
Dopo aver messo insieme tutti gli indizi acquisiti, i Carabinieri della Compagnia di Tricase hanno riepilogato sia i furti che i due avrebbero commesso insieme, sia quelli dove è plausibile che abbiano agito singolarmente, dopo di che hanno depositato in Procura una dettagliata informativa di reato.
Il GIP, accogliendo la proposta del Pubblico Ministero, ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare a carico di entrambi, affidando ai Carabinieri che hanno portato e termine le indagini di arrestarli e di accompagnarli ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
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Cronaca
Arresto sindaco e vice a Maglie, parlano i legali
Gli avvocati difensori: “Gli addebiti riportati nell’ordinanza sono di scarsissima rilevanza. Non possono essere addebitate al sindaco o al vicesindaco responsabilità per appalti o procedimenti amministrativi attribuibili ad altre autorità comunali, dirigenti e funzionari, che non figurano fra gli indagati”

In merito agli arresti di questa mattina della Guardia di Finanza, gli avvocati Luciano Ancora e Roberto Eustachio Sisto (per il sindaco Ernesto Toma) e gli avvocati Luciano Ancora e Andrea Sambati (per il vice Marco Sticchi) con una nota si dicono «sinceramente sorpresi per i provvedimenti cautelari eseguiti oggi nei confronti dei nostri rispettivi assistiti, Ernesto Toma e Marco Sticchi, tenuto conto delle acquisizioni utili a escludere ogni loro responsabilità, per fatti che peraltro non contemplano alcuna dazione di denaro».
«E in tutti i casi», proseguono, «gli addebiti riportati nell’ordinanza sono di scarsissima rilevanza e, a nostro avviso, non possono configurare, in nessun modo, alcuna utilità per gli indagati. Senza omettere che certamente non possono essere addebitate al sindaco o al vicesindaco di Maglie responsabilità per appalti o procedimenti amministrativi (comunque tutti legittimi) attribuibili ad altre autorità comunali, dirigenti e funzionari, che, giustamente, non figurano fra gli indagati».
Facendo riferimento alle vicende in cui il primo cittadino e il suo vice sono coinvolti aggiungono: «Peraltro, si tratta di vicende molto datate – i relativi episodi sono infatti di di 5/6 anni fa – che ancora non giustificano una misura cautelare a distanza di tanto tempo. Episodi irrisori, d’epoca, contestati giudiziariamente un anno fa, con una misura che viene eseguita oggi!».
«In questo contesto», concludono, «è assolutamente necessario sollecitare al più presto il controllo del Tribunale del Riesame».
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Cronaca
Incastrato ladro seriale
Il Questore di Lecce emette un foglio di via obbligatorio dalla provincia per un cittadino albanese resosi responsabile di vari furti

Gli agenti della Polizia di Stato hanno individuato l’autore del furto di capi d’abbigliamento commesso lo scorso 10 marzo a danno di un negozio del centro cittadino di Lecce.
L’uomo di 39 anni di origine albanese, residente nella provincia e già noto alle forze dell’ordine, è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza dell’attività commerciale mentre, approfittando di un momento di distrazione delle commesse, nascondeva due giubbotti (del valore complessivo di 500 euro) dentro una busta che portava al seguito e la riponeva all’interno di uno zaino.
A incastrare il trentanovenne, la presenza di un tatuaggio visibile sul dorso della mano destra.
Durane un controllo, gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce lo hanno denunciato per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di una tronchesina.
In quell’occasione l’uomo è stato sanzionato anche perché trovato in possesso di una modica quantità di hashish.
Inoltre, l’uomo è ritenuto responsabile di un altro furto, questa volta di cosmetici, del valore di circa 400 euro commesso lo scorso 9 ottobre 2024 a danno di una farmacia del centro cittadino.
Sono in corso ulteriori indagini in quanto non si esclude che possa essere stato l’autore di altre sottrazioni commesse nelle ultime settimane a Lecce con modalità simili.
In considerazione dei suoi precedenti e valutata la sua pericolosità sociale, il Questore di Lecce ha emesso nei confronti del cittadino albanese un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune della durata di tre anni.
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