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Alessano

Il Belvedere dei frutti minori

Spazio dedicato al pero Monaco al fico Paolo, all’azzeruolo al gelso, al carrubo, al sorbo, ai melograni, fuori dal mercato convenzionale. Inaugurazione domenica 18 marzo a Marittima di Diso

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Dal pero Monaco al fico Paolo, dall’azzeruolo al gelso, dal carrubo al sorbo ai melograni: fuori dal mercato convenzionale, ma dentro la nuova economia sostenibile e il recupero paesaggistico del territorio. È dedicato a loro lo spazio che sarà inaugurato domenica 18 marzo, alle ore 10, a Marittima di Diso: nasce lì, infatti, il primo “Belvedere dei frutti minori”, dedicato agli alberi scomparsi, nesso di collegamento ideale tra il mare e l’entroterra agricolo.


Per volere del Parco naturale regionale Otranto-S.M.di Leuca-Bosco di Tricase, lo spazio, situato lungo via Arenosa (sp 177), è stato recuperato con cura dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino di Castiglione d’Otranto, che ha messo a dimora 45 alberi da frutto di specie un tempo diffuse sul territorio ma via via scomparse, perché soppiantate da altre varietà richieste dal mercato.


Così il belvedere, in abbandono da tempo, può diventare non solo una finestra sulla bellezza paesaggistica dell’area protetta, ma anche uno strumento di racconto dell’identità e delle potenzialità rurali della zona, attraverso un giardino che pone l’attenzione al “minore”, appunto. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di Re.Ge.Fru.P., il progetto integrato della Regione Puglia per il Recupero del Germoplasma Frutticolo Pugliese, nato con l’obiettivo primario di recuperare le varietà autoctone frutticole perse e di valorizzarne le proprietà. “L’incontro” con Casa delle Agriculture non è casuale: l’associazione, da cinque anni, strappa all’abbandono campi incolti (al momento, ha in comodato d’uso gratuito dodici ettari ricadenti nei comuni di Andrano, Tricase, Spongano e Montesano) e ha avviato da tempo il progetto di un “Parco comune dei frutti minori” lungo i tratturi di campagna bonificati dai rifiuti, piantando lì specie dimenticate.


L’evento del 18 marzo giunge al termine della seconda sessione di Scuola di Agriculture, che ha consentito di avviare il progetto “Vivaio della Biodiversità integrato”. E’ anche un modo per celebrare l’arrivo della primavera, con il patrocinio dei Comuni di Diso e di Andrano e la collaborazione della coop. L’Adelfia, dell’Auser Ponte di Andrano e Castiglione, dello sprar Gus di Andrano e dell’Arif. Prezioso, poi, il supporto degli studenti dell’Istituto tecnico commerciale Pitagora di Taranto, in quei giorni a Castiglione d’Otranto per studiare il modello di turismo rurale promosso da Casa delle Agriculture. “Così”, spiega la dirigente scolastica, Nadia Bonucci, “l’alternanza scuola-lavoro diventa anche l’occasione per sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza e alla valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici del territorio, contribuendo a farlo crescere. Il futuro è nelle mani dei giovani”.


Domenica 18, dunque, l’inizio è previsto per le ore 10 con un laboratorio pratico d’innesto di alberi da frutto curato da Francesco Minonne, responsabile scientifico del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca. Alle ore 11, si terrà il dialogo “I frutti minori, biodiversità da difendere” con: Antonella Carrozzo, sindaca di Diso; Nicola Panico, presidente del Parco naturale regionale Otranto-S.M. di Leuca-Bosco di Tricase; Francesco Minonne e Donato Nuzzo, presidente della coop. Casa delle Agriculture, “figlia” dell’omonima associazione intitolata a Tullia e Gino Girolomoni. Racconteranno la loro esperienza con i frutti minori anche gli anziani dell’Auser. Alle 12,30 si pranzerà tutti insieme con le degustazioni preparate dai contadini. La musica è curata da dj Kampesinus.


Nell’occasione, il Parco presenterà la sua adesione all’Alleanza mondiale per il paesaggio terrazzato, la cui sezione italiana ha fatto propri i contenuti dalla Dichiarazione di Honghe e si propone, tra l’altro, di facilitare conoscenze di buone pratiche per la tutela di questi luoghi; realizzare l’inventario dei paesaggi terrazzati italiani; avviare progetti pilota per alimentare la Banca dei saperi delle genti dei paesaggi terrazzati; dar vita ad un albo dei costruttori in pietra a secco e ad una scuola di specializzazione riconosciuta a livello istituzionale; riprendere e attualizzare fiere e feste tradizionali.


La Scuola di Agriculture e il Vivaio della biodiversità integrato: chi è ai margini torna al centro


Il 18 marzo si chiude la seconda sessione di Scuola di Agriculture, un’intera settimana dedicata ai temi della riproduzione della biodiversità orticola e frutticola.

Dal 12 marzo, infatti, dieci pazienti psichiatrici seguiti da L’Adelfia, 22 beneficiari degli sprar Gus di Andrano, Alessano e Tiggiano e altri esterni si sono formati attraverso lezioni teoriche e laboratori pratici, volti all’apprendimento delle tecniche di semina in semenzaio e in campo di varietà di ortaggi locali, di conduzione di orti in permacultura, coltivazione di legumi, innesti di alberi da frutto.


Con il coordinamento di Luigi Coppola, le attività sono state svolte assieme agli agronomi Luigi Schiavano e Carlo Muscatello, con il biologo Francesco Minonne e con Alesia Kapo, specialista nelle dinamiche di gruppo e mediatrice interculturale.


La sessione è servita ad avviare anche il progetto “Vivaio della biodiversità integrato”, con cui torna a vivere una serra in disuso presso la comunità Orto Fiorile de L’Adelfia, tra Castiglione e Depressa: lì i disabili psichici, con l’aiuto di Casa delle Agriculture, porteranno avanti i semenzai per la riproduzione di piante e semi di antiche varietà di pomodori, zucchine, melanzane, cicorie etc.


Il progetto Re.ge.fru.p.


Coordinato dal Centro di Ricerca, Formazione e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia”, con la partecipazione di 24 Partner, Re.ge.fru.p. punta a conservare e incrementare la diversità genetica vegetale della Puglia e del Mediterraneo.


L’avvento della frutticoltura industriale, infatti, ha inciso non poco sul panorama varietale, arrivando a sostituire le vecchie cultivar con altre caratterizzate da un’elevata adattabilità alla coltivazione meccanizzata, una maggiore potenzialità produttiva con grandi frutti, molto colorati, resistenti alle manipolazioni, ma con qualità organolettica non eccellente. La rinnovata attenzione sulle specie agrarie minori e sulle varietà locali è considerata “una grande opportunità per sviluppare progetti di raccolta, conservazione, valutazione e utilizzazione sostenibile della biodiversità”.


Come rimarcato dai tecnici di Re.ge.fru.p., “il nostro territorio, per ragioni bioclimatiche, da sempre ha espresso la sua vocazione alla frutticoltura in asciutto diventando un elemento importante dell’economia di numerose aziende agricole. L’albero rappresentativo di questo tipo di arboricoltura è sicuramente l’olivo, che nei terreni marginali è sostituito da un fruttifero da reddito particolarmente legato a questa terra, vale a dire il mandorlo. Tra i fruttiferi autoctoni pugliesi c’è un’altra pianta ancor più rappresentativa, il fico. Il paesaggio agrario pugliese era caratterizzato anche da altre essenze come pero, carrubo, agrumi, melograno, cotogno, gelso, sorbo, nespolo utilizzate principalmente per la nutrizione dei contadini. Gran parte delle varietà autoctone pugliesi e delle intrinseche caratteristiche pomologiche, con l’avvento dell’agricoltura intensiva, sono andate gradualmente perse”.


Alessano

Gli arredi in piazza spaccano Alessano

Lanciata una raccolta firme per chiedere di rivedere l’installazione delle nuove panchine. Il sindaco: “Dialoghiamo, ma…”

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Petizione popolare ad Alessano per richiedere “una piazza priva di barriere ed ostacoli”. L’ha indetta un gruppo di cittadini guidato da Massimo Vasquez Giuliano, Giuseppe Sergi e Maurizio Scalese. Il sabato (mattina e pomeriggio) e la domenica mattina, fino al prossimo 23 marzo, si terrà una raccolta firme per il destino della centralissima piazza Don Tonino. Location della raccolta è la stessa piazza, sotto l’orologio (sul nostro cartaceo, andato in stampa giovedì, è indicata la sede che era stata individuata in prima battuta, ossia il Vescovado. Sede variata dopo ottenimento di autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico).

L’obiettivo dei promotori dell’iniziativa è renderla “esente da rischi e pericoli. Sicura, ospitale, accogliente e inclusiva. Accortamente regolamentata, in modo da favorirne la pubblica fruizione. Una piazza”, continuano i firmatari, “che rispetti la storia che la circonda e la impreziosisce”.

All’attenzione diretta della cittadinanza e del Comune viene portata la presenza dei nuovi arredi urbani ivi installati. “Ne richiediamo la rimozione o, al più, la rimodulazione della loro sistemazione al fine di rendere il tutto più gradevole e meno impattante”. Inoltre, viene proposta l’utilizzo di sistemi alternativi alla regolamentazione del traffico, “come la creazione di una ZTL con apposite telecamere oppure l’installazione di dissuasori automatici a scomparsa che consentano l’attraversamento della piazza a mezzi autorizzati o d’emergenza”.

Il sindaco

Il sindaco di Alessano, Osvaldo Stendardo, non si scompone dinanzi alla richiesta: “Abbiamo accolto la richiesta di dialogo dei firmatari”, ci spiega, “ed incontrato in riunione i commercianti. Abbiamo predisposto anche un incontro sul tema anche con il Comandante della polizia locale e con l’ufficio tecnico, visto che si tratta di provvedimenti di natura più gestionale che amministrativa. Abbiamo, insomma, rassicurato i promotori sul fatto che avremmo preso in considerazione ogni eventuale criticità. Era stato richiesto l’utilizzo dell’ufficio anagrafe per la raccolta firme, ma non è possibile chiaramente tenerlo aperto nei giorni festivi, pertanto avevamo suggerito la collocazione in piazza, con l’autenticazione a cura di un consigliere comunale. La petizione è un atto di democrazia, ma ci stupisce, a questo punto, vedere che nonostante quanto detto la raccolta firme continui”.

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Alessano

Il carnevale di Corsano sfoggia la sua 41ma edizione

Per questo, gli organizzatori sono entusiasti di accogliere, nelle sfilate, i gruppi composti dagli ospiti dell’Istituto di riabilitazione dei Padri Trinitari di Gagliano del Capo e dai ragazzi della onlus “A braccia aperte” di Alessano…

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CORSANO

Ultimi giorni di preparativi per completare i maestosi carri del Carnevale di Corsano e del Capo di Leuca, che per la sua 41ª edizione proporrà una miriade di novità.

I maestri carristi e i componenti delle quattro scuole di cartapesta in gara per il trofeo stanno facendo le ore piccole nei rispettivi capannoni per perfezionare vere e proprie opere d’arte, pronte a farsi ammirare in quello che viene definito “il più bel Carnevale del Salento”.

C’è chi sta calibrando i movimenti meccanici che dovranno essere accuratamente sincronizzati, chi sta spalmando gli ultimi strati di colla alle strisce di carta, chi inizia a mescolare i colori e stende le prime pennellate di prova e chi, infine, controlla l’intera macchina affinché tutto possa essere in coordinamento con musica e luci.

Ultimata la costruzione, tutto passerà in mano ai decoratori (Cesario Ratano per il gruppo “Mir”, Alessandro De Giorgi per il gruppo “Quelli che il Macello”, Franco Melcarne Casi per il gruppo “Picca ma boni” e Gioia Bleve per il gruppo “Mare di guai”).

Sarà un’edizione dei record anche riguardo alle dimensioni dei carri perché, non avendo più limiti in altezza e in larghezza, i carristi stanno montando macchine enormi (alcune toccheranno i 13 metri).

L’ITINERARIO

Le sfilate del Carnevale di Corsano e del Capo di Leuca si svolgeranno nei grandi viali della zona industriale posta a sud di Corsano.

I carri in gara saranno preceduti da quello di apertura della Pro Loco, caratterizzato dalle sagome di Biasi e Nunziata (le due figure tipiche del folklore locale).

Le manifestazioni avranno inizio alle 15 e, in ogni occasione, il corteo effettuerà due circuiti ad anello di via dell’Artigianato, prima di fermarsi davanti al piazzale che precede la rotatoria dell’area degli insediamenti produttivi.

Qui saranno montati il palco, gli stand enogastronomici dedicati allo street food, l’area divertimento bimbi con i gonfiabili e le postazioni dei mercatini artigianali.

COME ARRIVARE

La zona industriale di Corsano può essere facilmente raggiunta attraverso la strada provinciale 81 per chi proviene da nord (Tricase – Tiggiano), oppure dalla strada provinciale 210 (per poi imboccare la provinciale 81) per chi proviene da ovest (Maglie – Montesano Salentino – Alessano).

Le aree parcheggio (gratuite) sono previste in via Leonardo Da Vinci, in via Campo La Donna e nei pressi del campo sportivo comunale.

CARRI E GRUPPI DI BALLO

I carri in gara saranno quattro e ognuno di loro sarà affiancato da una scuola di ballo, con un gruppo danzante che si esibirà e che parteciperà a una gara parallela, per conquistare il premio di miglior gruppo.

Il gruppo “Mir”, che vede alla guida il capocarrista Roberto Buccarello, parteciperà con il carro dal titolo “Carrousel” (un’antica giostra di cavalli con le figure di Walt Disney e del Re Leone a dominare la scena).  Il gruppo di danza che lo affiancherà sarà “Giostra dei sorrisi”.

Il gruppo “Quelli che il Macello”, che fa riferimento al capocarrista Carlo Morrone, gareggerà con il carro “Il silenzio del cambiamento” (dedicato a Madre Natura con tante fate tra i fiori). Sarà preceduto dal gruppo di danza “Fairy Wonderland”.

Il gruppo “Mare di guai”, sotto il coordinamento del capocarrista Marco Chiarello, si presenterà con il carro “Super Mario” (il gioco creato negli anni ’80 con protagonista il simpatico personaggio). Ad aprirgli la strada sarà il gruppo di ballo “Let’s-a-go!”.

Il gruppo “Picca ma boni” di Patù, con la supervisione del capocarrista Francesco De Nuccio, sarà in corsa con il carro “Io non sono di questo pianeta” (con le figure del miliardario Elon Musk e del robot Wall-E). Durante la sfilata sarà affiancato dal gruppo di ballo “Le Aliene stellari”.

Ci sarà anche un quinto gruppo di ballo in gara (non affiancato a carri). Si tratta di “Amidarte in Bollywood”.

Una giuria qualificata girerà in incognito per osservare la manifestazione e assegnare i punteggi, utili a comporre la classifica finale.

Innumerevoli le singole maschere, i gruppi fuori concorso, gli strampalati siparietti organizzati e i momenti di attrazione che renderanno unica l’intera kermesse.

Nella prima sfilata, quella di domenica 23 febbraio, e in quella conclusiva di martedì 4 marzo sarà ospite la Misto band; mentre in quella di domenica 2 marzo, l’attenzione di grandi e piccini sarà attirata dagli “Sbandieratori di Carovigno”.

LE SERATE MUSICALI

A conclusione di ogni sfilata e non solo, la festa continuerà anche in notturna, con il pubblico che potrà assistere a ulteriori spettacoli.

La sera del 23 febbraio sul palco saliranno per esibirsi in concerto i Coguari vegani, band definita la più cruelty-free del momento.

Carnival party, invece il 1° marzo, dalle 22,30, con About Ape.

Dopo la sfilata del 2 marzo, il programma prevede l’esibizione sul palco del gruppo The Herta’n Roll, accompagnato dal corpo di ballo Swing dance for ever.

Il 4 marzo, dopo la sfilata e prima delle premiazioni di gruppi e carri, Zingarua in concerto.

SOLIDARIETÀ

Il Carnevale di Corsano e del Capo di Leuca, come ogni anno, si presenta come un immenso spazio aperto, in grado di abbracciare tutti nel segno della pace e del rispetto reciproco.

Per questo, gli organizzatori sono entusiasti di accogliere, nelle sfilate, i gruppi composti dagli ospiti dell’Istituto di riabilitazione dei Padri Trinitari di Gagliano del Capo e dai ragazzi della onlusA braccia aperte” di Alessano.

La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco presieduta da Salvo Bleve, con il sostegno del comune di Corsano, dell’Unione dei comuni “Terra di Leuca” e dell’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli), in collaborazione con “We are in Puglia”, Parrocchia Santa Sofia, Contrabbando Speranza e Gruppo di azione locale Capo di Santa Maria di Leuca Macchia Mediterranea.

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Alessano

Alessano: “A breve arriverà il nostro decimo figlio”

I genitori hanno scoperto del nuovo arrivo subito dopo la nascita della loro ultima figlia, Vittoria…

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Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, sono al settimo cielo per l’arrivo, a maggio, del loro decimo figlio. Risale a meno di un anno fa la nascita della loro Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.

Oggi in trepidante attesa è tutta la famiglia: fratelli, sorelle, mamma, papà, nonne e nonni.

Il piccolo, che arriverà a Maggio, sarà accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.

I genitori hanno scoperto del nuovo arrivo l’anno scorso, subito dopo la nascita della loro ultima figlia, Vittoria.

Il nome non è ancora stato deciso ma, come per le altre nascite, verrà scelto l’ultimo mese di gravidanza, ascoltando tutta la famiglia, in modo da rendere tutti complici e partecipi.

Allo stesso modo decideranno, insieme, come riorganizzare casa affinché ognuno abbia i propri spazi, immaginando che ci sarà molto lavoro da fare, con un lavoro di squadra che non è mai mancato in questa famiglia.

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